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giovedì 17 marzo 2016

Disastro Circum, persi 13 milioni di passeggeri

Fonte: Francesco Gravetti da Il Mattino 

La protesta dei capitreno, che rifiutavano lo straordinario e costringevano l'azienda a sopprimere le corse, è terminata a febbraio. Ma in Circumvesuviana il calvario dei pendolari non è mai finito: i treni continuano ad essere cancellati e ad accumulare ritardi enormi, a volte fino a 40 minuti. Colpa della mancanza, ormai cronica, di materiale rotabile e, soprattutto, di pezzi di ricambio. I convogli, vecchi e malandati, si rompono in continuazione, tornano in officina dopo un solo giorno di funzionamento e a volte anche prima: durano appena una mattinata. I dati dei primi 16 giorni del mese di marzo lo dimostrano: complessivamente risultano cancellate 256 corse. Considerando che ogni giorno si effettuano 268 corse, vuoi dire che più o meno in media viene «saltata» una giornata ogni due settimane. L'analisi dei numeri di questo primo scorcio del mese di marzo è impietoso: non è stato mai possibile scendere sotto i 10 treni cancellati. Si registrano piccole tregue nei fine settimana, soprattutto la domenica, ma dipendono dal fatto che l'esercizio è ridotto, bisogna effettuare meno corse ed è più facile incastrare gli orari con i pochi convogli a disposizione. Gli altri giorni sono come un puzzle: comporre l'orario, per quelli del Dco (dirigente centrale operativa) è complicatissimo.
 
I treni arrivano al terminal e poi ripartono subito, senza pause. Ovvio che si accumulino i ritardi, anche perché lungo le linee possono avvenire incidenti e problemi vari. Gli ultimi tre giorni di marzo, poi, preoccupano moltissimo quelli dell'Eav: ieri sono state cancellate 34 corse, l'altro ieri 20 e tre giorni fa 30. Numeri che danno l'idea della precarietà col quale viene fornito il servizio. Risalta, poi, la debacle dei MetroStar, i treni di ultima generazione che dal 2008 hanno creato soltanto problemi: ieri ne circolavano 3 su un totale di 26. Se fossero funzionanti, gran parte delle difficoltà attuali sarebbero risolte perché con 60 treni a disposizione la Circum riesce a garantire l'esercizio completo, senza la necessità di dover cancellare le corse. Con 50 si comincia ad andare in tilt, sotto i 50 tocca soltanto arrendersi ali' evidenza e conclamare la crisi del servizio. Ai dati di marzo va aggiunto un febbraio nero proprio perché fu il periodo in cui esplose la protesta di parte del personale che, in dissenso con la nuova organizzazione del servizio di controlleria, decise di rifiutare le ore di straordinario, indispensabili soprattutto per i capitreno, che sono sotto organico. Dinanzi a numeri del genere, la fuga dei pendolari dai treni appare come una conseguenza naturale. In questo caso le cifre le ha fornite direttamente il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, insediatosi la scorsa estate: i passeggeri annui della Circum sono passati da 40 milioni del 2010 a 27 milioni. Quelli della Sepsa (dove le cose non vanno certo meglio) dai 20 milioni del 2010 agli 11 di oggi. Se aggiungiamo anche MetroCampania Nordest, la terza azienda del gruppo, tutta l'Eav è passata da 67 milioni di viaggiatori nel 2010 a circa 40 (dati aggiornati al2014). L'Eav, intanto, prova a rispondere contrastando il fenomeno dell'evasione tariffaria, un altro dei grandi problemi del trasporto locale. I controlli sono stati intensificati e soltanto ieri, nell'arco di una mattinata (dalle 6,44 alle 12,30) sono state comminate più di 50 sanzioni amministrative. Un timido segnale di risalita all'interno di un quadro generale che, per stessa ammissione dei vertici Eav, resta drammatico.

1 commento:

  1. Dato che la gestione pubblica negli anni è stato un fallimento...perchè non privatizzare?

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