![]() |
| Il Sindaco Migliaccio e Mario Orfeo |
Vico Equense - «Le malattie neurodegenerative quali Parkinson e Alzheimer, Aids e il cancro, sono i nemici giurati da sconfiggere nel futuro», Stefan Hell guarda al futuro della ricerca scientifica, consapevole che la strada della ricerca non conosce confini. Stefan Hell, capo del dipartimento di nanobiofotonica del Max Planck institute di Gottinga, insignito del prestigioso riconoscimento per la chimica nel 2014, consolida la tradizione dei riconoscimenti attribuiti ai «Nobel» dal premio scientifico internazionale «Capo d'Orlando», giunto alla diciottesima edizione. Ieri pomeriggio, nella sala convegni del castello Giusso, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell'edizione 2016 del premio Capo d'Orlando, organizzato dal museo mineralogico campano, con il patrocinio del Comune e dell'azienda di soggiorno di Vico Equense, dell'università Federico II e della regione Campania, il contributo dell'istituto Banco di Napoli fondazione. Stefan Hell, ha conseguito il premio Nobel 2014 per aver sviluppato, in sinergia con Eric Betzig e William Moemer, il microscopio a fluorescenza. Uno strumento di altissima precisione che consente di studiare molecole, cellule su scala nanometrica. Un'innovazione tecnologica destinata a spalancare nuove frontiere nella biochimica e nella medicina, e che consentirà di capirne di più su malattie ad oggi incurabili. I microscopi tradizionali avevano il limite di non poter studiare le cellule viventi. «La mia scoperta, il microscopio a fluorescenza ad altissima risoluzione - ha spiegato il biochimico rumeno naturalizzato tedesco - consente di vedere le cellule e le loro molecole in attività su scala nanoscopica. Il microscopio a fluorescenza, che ho messo a punto insieme ad altri colleghi, consente di vedere su scala nanoscopica il comportamento "exvivo" di cellule e molecole». Ciò è fondamentale per capire le cause di morbi ad oggi incurabili che minano la qualità e le aspettative di vita.
«Continuo a lavorare per perfezionare sempre più il microscopio a fluorescenza - ha concluso Stefan Hell - rendendolo semplice da utilizzare, più efficiente, ma soprattutto meno costoso per poter essere utilizzato e diffuso su vasta scala negli ospedali e nei centri di ricerca». Il premio Capo d'Orlando nelle altre sezioni, invece, è stato attribuito a Evelina Christillin per il «Management culturale», presidente del museo egizio di Torino, tra i più importanti d'Europa; a Mario Orfeo, direttore del Tg 1, per la sezione «comunicazione multimediale». Riconoscimenti per la «divulgazione» alla giornalista Anna Meldolesi che si occupa di attualità e cultura scientifica per il «Corriere della Sera»; a Adolfo Guzzini, presidente della «iGuzzini illuminazione» per il settore «scienza e industria». Nel corso del dibattito, introdotto dal presidente della fondazione Discepolo, Bruno Discepolo, dal sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio e del direttore del museo mineralogico, Umberto Celentano, moderato dal giornalista Bruno Bisogni e presieduto da Gaetano Manfredi, rettore della Federico II, si sono succeduti gli interventi dei premiati sulle nuove frontiere della nanoscopia, sul rinnovamento del museo egizio di Torino, uno dei più ricchi al mondo, del ruolo dell'informazione scientifica nel Tg1 e della divulgazione in generale nonché della luce come strumento di innovazione scientifica e sociale.

Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.