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domenica 21 agosto 2016

A settembre cambio vita

Un'alternativa a quello che si è "sempre fatto". Per non restare inchiodati a se stessi mentre la realtà va ogni giorno più veloce. Storie di persone, di idee, di possibilità. Obiettivo: essere felici 

Fonte: Angiola Codacci-Pisanelli da L’Espresso 

Può essere per un incidente, un licenziamento. O semplicemente per noia. All'improvviso il binario su cui avevi indirizzato la tua vita si blocca e non hai scelta: devi trovare un'alternativa. In questo speciale "L'Espresso" fa il punto su "quelli del Piano B". Artisti, imprenditori ma anche persone comuni che hanno dovuto o forse solo voluto ma comunque saputo reinventare la propria vita. Con successo. E capitato a Charlize Theron: fino a vent'anni era una ballerina, poi un ginocchio rotto l'ha obbligata a cambiare mestiere. Ed è diventata la diva da Oscar che tutti conosciamo. Per altri invece il piano A è una "scappatella" che non diventa mai una scelta definiti va. Da i Rolling Stones agli Afterhours, sono molte le band tradite da musicisti in cerca di suoni e ritmi diversi. Gli artisti che sempre più spesso rubano il lavoro ai curatori di mostre non rinunciano alla creatività: anzi, finiscono per fare delle loro esposizioni nuove opere d'arte. Mentre un baritono famoso come Ambrogio Maestri si tiene come valvola di sfogo la passione per la cucina che è nata quando, da ragazzo, faceva il cameriere nel ristorante di famiglia, cantava per i clienti e non sognava nemmeno di poter un giorno calcare i palchi della Scala e del Metropolitan. Abbiamo scelto di parlare di persone, come i cinque "capitani coraggiosi" che hanno mollato tutto per il mare, ma avremmo potuto raccontare città, Stati, industrie del divertimento. Torino che da Fiat-city si è trasformata in capitale culturale, un ruolo così vincente che Milano ora sta cercando di strapparglielo.
 
La Norvegia che con il prezzo del greggio in calo ha deciso di puntare meno sull'estrazione degli idrocarburi e più sul turismo. O Hollywood che con la crisi del grande schermo ha scoperto la televisione. Il fatto è che nel nostro mondo liquido l'incertezza è "the new normal", per dirla con gli americani. E il Piano B, come racconta Marco Belpoliti, è diventato materia di studio per gli aspiranti manager. Oltre la resilienza: verso "l'antifragilità", come nel titolo di un celebre saggio di Nassim Nicholas Taleb. C'è di che leggere, pensare, progettare: anche decidere. Chi è tentato di dare davvero un taglio al passato troverà consigli e aiuti a portata di un clic, su siti come "voglioviverecosi" o "mollotutto.com", oppure sull'americano "themuse.com". Perché il Piano B non è un ripiego: è un'occasione da cogliere quando il Piano A è arrivato al meglio, e quindi può solo calare. Parola di Oscar Farinetti, uno che, come racconta ai lettori de "l'Espresso", dopo Unieuro e Eataly sta già lavorando al suo Piano C.

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