Vincenzo De Luca |
Piano di Sorrento - Il governatore Vincenzo De Luca oggi alle 18 incontra i sindaci della penisola a Villa Fondi e scoppia la bagarre. Il Movimento Cinque Stelle punge il primo cittadino di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino. Motivo? Il manifesto dell'appuntamento con De Luca dove viene evidenziato il «sì» per il referendum nella parola «sindaci». Secondo Salvatore Mare, consigliere comunale grillino, si tratta di una violazione della circolare del Viminale che comporta per le pubbliche amministrazioni il divieto di svolgere attività di comunicazione. Il portavoce pentastellato non ci sta e ha annunciato di aver informato dell'accaduto il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone. «Non c'è nulla da fare, in Italia il rispetto delle regole è solo per alcuni e, specie chi è al potere, è poco incline, se ne importa e fa a modo suo evidenzia Mare sul suo blog -. È il caso del governatore De Luca impegnato in un tour di propaganda per il Sì alla prossima consultazione referendaria, tappe che lo portano nelle principali città campane, ad incontrare amministratori pubblici e cittadini, con le solite promesse cui ormai avremmo dovuto imparare essere fini al momento elettorale.
Ci è cascato anche il sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino, che ha commissionato una bella immagine dell'incontro prossimo con De Luca e i primi cittadini di Massa Lubrense, Sorrento, Meta, Vico Equense ed Agerola (dei quattro feudi sorrentini risulta assente il solo Piergiorgio Sagristani, sindaco di Sant'Agnello) dove campeggia in primo piano un bel "Si", e nella descrizione dell'evento si legge: "Per l'occasione discuteremo anche del Referendum del 4 dicembre e credo che l'aver promosso unitariamente questa iniziativa pubblica sia un fatto importante per quel che si intende realizzare in penisola". Appare palese la veicolazione dell'informazione in favore di una propaganda del Sì». Mare è infuriato: «Si fa affidamento sui doveri di equilibrio e correttezza degli amministratori in carica, nella scelta delle modalità di eventuali messaggi di propaganda referendaria. Equilibrio e correttezza che evidentemente non fanno parte del bagaglio di questi nostri pubblici amministratori. Ho scritto al sindaco esprimendogli il mio dissenso»
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