Matteo Renzi e Vincenzo De Luca |
Fonte: S.B. da Il Corriere del Mezzogiorno
Con ogni probabilità la Campania si confermerà la regione più renziana d'Italia, assieme a Umbria e Calabria. In tarda serata arrivano i dati (quasi) definitivi delle convenzioni, ovvero delle primarie tra gli iscritti Pd (in Lombardia ieri li hanno pure presentati in conferenza stampa). In attesa comunque della certificazione delle commissioni di garanzia. Matteo Renzi stravince con una media che va oltre il 77 per cento (quasi dieci punti percentuale in più della media italiana) e punte bulgare. A Salemo città, il capolavoro: l'ex premier arriva addirittura al 93 per cento, eletti delegati Roberto e Piero De Luca entrambi i figli del governatore. Ad Avellino è all'86,8 per cento, a Benevento 80,04. Per dare un termine di paragone l'ex premier nella sua Firenze ha racimolato il 74 per cento dei voti dem. A seguire Salerno: nel feudo deluchiano Renzi è al 77 per cento. Mentre nella Napoli «derenzizzata» al 75 per cento. La provincia in cui va meno bene è Caserta, dove comunque s'attesta sul 72 per cento. Il Guardasigilli Andrea Orlando, invece, che nazionalmente si ferma attorno al 25 per cento, in Campania ha il suo «feudo» a Caserta, dove infatti raggiunge il 26 per cento.
A Napoli, dove per quasi due anni dopo il disastro delle primarie è stato commissario del partito, si ferma a quota 20 per cento. A Benevento è al 15 per cento, ad Avellino al 9,7 per cento. Crolla a Salemo, arrivando addirittura terzo dietro Michele Emiliano, con il io per cento. Il governatore pugliese, infatti, a delucaland racimola il 12,5 per cento. Segue Napoli con il 5 per cento, Benevento con il 4,8 per cento, Avellino con il 3,3 per cento e Caserta con il 2 per cento. A livello regionale comunque supera la soglia fatidica del 5 per cento che lo tiene in campo anche per le primarie. Mentre in Campania Renzi quasi ruba un io per cento a Orlando. Quanto all'affluenza la media regionale è intorno al 58 per cento, anche in questo caso con punte bulgare come a Benevento dove ha votato più del 70 per cento degli iscritti. Mentre a Napoli città si è espresso il 50,7 per cento degli iscritti, in provincia il 46 per cento, Comunque buona la prima per l'ex premier. Non a caso già domenica sera Renzi ha inviato un messaggio di ringraziamento al segretario regionale Assunta Tartaglione. «Il Pd è un partito democratico. Nel nome. E nei fatti. Decidono gli iscritti nel congresso e poi nelle primarie. Mesi di polemiche e scissioni. Poi la parola passa agli iscritti», ha scritto Matteo Renzi. Mentre Orlando parla di «un miracolo, quello di aver messo insieme in poco tempo un terzo del Pd. Ad oggi abbiamo una base per la battaglia del 30 aprile». Ma Orlando ribadisce: «Il Pd in molte realtà non è come dovrebbe essere». La Campania è una di queste. In serata arriva anche la polemica. Simone Valiante, mozione Emiliano, denuncia «irregolarità» nelle convenzioni casertane e ne chiede l'annullamento. «È assolutamente inconfutabile che nessuno può essere più in grado di garantire ormai la regolarità delle operazioni di voto. Tra l'altro, pare che in alcuni verbali sia presente il solo frontespizio. La convenzione va annullata e ovviamente i dati complessivi scorporati dal dato della Campania. Noi non riconosceremo il risultato della Provincia di Caserta», conclude il deputato. In serata la Commis sione provinciale ha poi annullato i risultati delle convenzioni nel quartiere napoletano di San Carlo all'Arena e nel comune di Pollenatrocchia. Sotto osservazione anche altri centri.
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