Massaquano |
Vico Equense - Ci si può imbattere nella festa della Madonna a Chieia per caso, magari facendo un giro in macchina per i tornanti della Raffaele Bosco, quando, arrivati a Massaquano, borgo del Comune di Vico Equense, il traffico si blocca e, solo dopo un bel po’ di fila, si apprende che da quelle parti c’è una festa. Qui la festa è nota a tutti, anche quelli che non sono della contrada. Nei giorni precedenti alla processione, si avverte un profumo di rose dappertutto. Petali e petali di rose aspettano di diventare pioggia per la Madonna all’uscita dalla chiesa. Un fermento generale prende grandi e piccoli per i preparativi. Da queste parti nascono roseti ad ogni angolo e da bambina credevo che le rose nascessero qui spontanee. Ma un giorno la mia vicina mi spiegò che servivano tante rose, tantissime, così voleva la Madonna. La Madonna di Massaquano voleva essere accolta con i petali di rose, profumati, colorati come tanti coriandoli. Da quel momento ammiravo tutte le rose delle mie vicine “floreali”. Nonna non aveva il tempo per coltivare i fiori per i lavori nei campi, ma ogni tanto qualche rosa nasceva qua e là portata dal vento e quando ne vedevo una, la “spampanavo” per la Madonna. Servivano quando arrivava a San Francesco per omaggiarla, ma anche alla partenza da Massaquano e lungo tutto il percorso attraversando via Botteghelle, Caporivo, Avigliano, fino al Convento. Non solo si raccoglievano rose, si pulivano anche i sentieri da tutte le erbacce, lungo i muri di contenimento delle “pezze”. Era una faticaccia munirsi di falci e scale per buttare via dalle pareti la parietaria, le ortiche, la gramigna.
La Madonna non doveva vedere nemmeno un filo d’erba. Anch’io seguivo i grandi e le tiravo giù per poi a sera ritrovarmi con le mani gonfie per le ortiche. “Chieia” sta per “piega”, il tornante di montagna in cui fu ritrovata la Madonna, nei pressi di San Francesco, quando ancora non esisteva il Convento che fu portato a termine nel 1688. Come vuole la leggenda, fu rinvenuta scolpita su una pietra di tufo, presso il cimitero, nella frazione di San Salvatore, da Padre Nunzio e dai confratelli della confraternita di Massaquano. La statua si dice di provenienza orientale, di stile bizantino, finita nascosta nella rupe al tempo della persecuzione iconoclastica. All’inizio del ritrovamento fu costruita una piccola cappellina per darle un luogo e c’era il culto di andare tutti i giorni sul posto. Si apprende poi, che, a causa della lontananza del Convento, gli stessi che trovarono la Madonna, non potendosi recare tutti i giorni là dove era stata rinvenuta, chiesero che si portasse a Massaquano. L’odierna Processione ha la stessa icona della Madonna ritrovata. Ogni anno la Madonna viene portata in processione da Massaquano al convento di San Francesco per poi fare ritorno al borgo da cui parte. Questo accade ogni martedì di Pentecoste, vale a dire cinquanta giorni dopo la Pasqua e la festa è solo il punto culmine di tutto quello che accade precedentemente. Ricordo da bambina, al passaggio della Madonna, gli uomini, che la sostenevano sulle spalle, facevano uno sforzo notevole. Lo si vedeva dal sudore, dalle smorfie dei volti, dall’avanzare barcollando, facendola dondolare ad ogni passo. Lei, invece, così imponente, dolce, quasi scivolava su di loro, oltrepassando la schiera, che da ogni parte si accalcava, per precedere tutti. Mi impressionava lo scalpitio delle scarpe al suolo dello stuolo al seguito, di cui alcuni con gli occhi sommessi, a tratti alzati verso la Madonna a chiederle qualche miracolo in silenzio e la folla che procedeva in blocco. La Madonna a Chieia è una delle più belle processioni e feste di paese da queste parti da prendere in considerazione per parteciparvi. In processione si capisce l’animo degli abitanti del posto, la vitalità del luogo e prenderne parte diventa un vero e proprio “struscio”. Una festa spettacolare che nel tempo è sempre uguale a se stessa senza mai aggiungere o togliere elementi o altro di quello che hanno tramandato gli antenati.
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