Penisola sorrentina |
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - Sì all'ammodernamento di strade, porti e approdi. Procedure semplificate per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati, incluso l'adeguamento sismico. Nuove dimensioni per le aree da destinare ad attrezzature pubbliche. Sono le principali novità nel disegno di legge di modifica del Piano urbanistico territoriale della penisola sorrentina e della costiera amalfitana (Put), appena approvato dalla Commissione Urbanistica della Regione. Firmato dal consigliere Alfonso Longobardi, il testo dovrebbe approdare a breve in consiglio regionale per la discussione. Questo per la gioia di sindaci e tecnici comunali che da anni chiedono un allentamento dei rigidi vincoli urbanistici m vigore dal 1987. La novità più significativa dovrebbe consistere nell'adeguamento delle previsioni del Put alla normativa nazionale, in parti colare a quel dpr 380 del 2001 che ha ampliato la definizione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei fabbricati: così ristrutturare un immobile o adeguarlo alla normativa antisismica sarà più facile. Più semplice l'iter amministrativo per il recupero abitativo dei sottotetti, il reperimento di spazi per i parcheggi pertinenziali e l'adeguamento dei fabbricati in vista del recupero del patrimonio edilizio esistente. Nuove prospettive anche per la viabilità minore; il ddl prevede l'eliminazione della norma che limita la sezione stradale a tre metri.
Procedure più snelle pure per porti e approdi che potranno essere ammodernati con opere di difesa e miglioramento funzionale. Il testo prevede pure l'abrogazione della norma che definisce quantità minime di superfìcie da destinare ad attrezzature pubbliche e ammette l'utilizzo di tecniche di costruzione e materiali finora vietati. Stralciata la parte del ddl relativa al paesaggio, oggetto del piano paesistico al quale la Regione sta già lavorando da tempo. Confermati, invece, i due cardini della riforma; le nuove norme non porteranno a una deregulation, ma soltanto a uno snellimento delle procedure necessarie per ottenere i permessi. «A 30 anni esatti dall'entrata in vigore del Put - afferma Alfonso Longobardi - stiamo riuscendo a rivedere vincoli ormai superati e ad adeguare una norma regionale strategica ai nuovi provvedimenti normativi nazionali».
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