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domenica 23 luglio 2017

Golfo di Sorrento invaso da 3.000 barche, 100 società di noleggio e capitani-novellini. La Capitaneria: «Sembra Hong Kong»

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, ci sono 3mila barche che invadono il golfo di Surriento. Tante. Forse troppe. Il numero da sballo balza fuori dalla somma delle unità a disposizione delle società di noleggio e dei natanti privati di vip, appassionati e pescatori. In tutto ciò pesa l’esplosione del fenomeno charter con motoscafi potenti di ultimissima generazione pronti a trasportare migliaia di turisti da una parte all’altra in pochi minuti. Da Capri a Sorrento, passando da Massa Lubrense a Castellammare di Stabia, senza dimenticare Torre Annunziata. Punti focali messi a dura prova per la sicurezza nonostante i controlli incessanti della Capitaneria di Porto.
Le società di noleggio
I dati sono eloquenti, non discutibili. Nel compartimento marittimo di Castellammare di Stabia - da Massa Lubrense a Torre Annunziata - in quest’estate risultano attive ben 101 società di noleggio. E’ la nuova frontiera del turismo che porta incassi da capogiro e “obbliga” ogni impresa a essere dotata di almeno due unità, se non tre. E ciò provoca la cifra di oltre 300 natanti che scorrazzano in lungo e largo per il golfo. La fetta più grande della torta è ovviamente in penisola sorrentina. Ci sono 81 aziende specializzate nei transfer via mare: 20 a Piano di Sorrento, 27 a Sorrento, 31 a Massa Lubrense e appena 3 a Vico Equense.
 
Incide anche la disponibilità di migliaia di posti barca nei porti che, in ogni caso, non sembrano rispondere ancora al meglio alla domanda del settore, pure privato, che imperversa nella Terra delle Sirene. Buono anche il risultato a Castellammare di Stabia (20 imprese di noleggio barche), nessuna traccia di attività invece nella vicina Torre Annunziata. Anche se evidentemente pesa anche in questo comparto il fenomeno dell’abusivismo.
Boom di novellini
Al di là di chi ha esperienza e competenze per cavalcare le onde, non va assolutamente dimenticato che in particolare in penisola sorrentina ci sono centinaia di vip, novellini, comandanti in pensione e appassionati (oltre ovviamente ai pescatori di professione) che finiscono di appesantire il traffico marittimo. La stima non ufficiale parla di almeno altre 2.700 unità private, destinate principalmente allo svago durante l’estate. E non sempre chi possiede una barca, un gozzo o un motoscafo ha tutte le competenze e la coscienza nautica di andare adagio nel golfo. «Ormai - è uno dei tanti commenti sparsi nel magma social di Facebook - è diventato troppo semplice prendere una barca e condurla in mare». La tragedia di Massa Lubrense riaccende polemiche sul caso.
«Sembra Hong Kong»
«Nel golfo di Napoli c’è un traffico equiparabile in proporzione a quello di Hong Kong - dice il comandante del compartimento Guglielmo Cassone -. I rischi sono alti. Nel nostro compartimento marittimo i controlli sono incessanti. Ma i sinistri si evitano solo se c’è anche cautela da parte di chi va per mare. Gli incidenti avvengono perché mancano attenzione e diligenza. Rispettando le regole i pericoli si riducono. Però troppo spesso si prende la barca pensando di essere in autostrada». Urge un inasprimento delle norme per conseguire le patenti nautiche? «Ottenere un titolo non è tutto. Non significa possedere equilibrio e coscienza. Bisognerebbe fruire delle nostre bellezze con lo spirito giusto»

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