Dare vita ad una filiera certificata che non solo garantisca produzione sostenibile e massima qualità del prodotto, ma possa innescare sul territorio un nuovo dinamismo economico. Questi gli obiettivi dell’intesa tra la Coldiretti e la società produttrice dell’amaro “Lucano 1894”. L’accordo, destinato ad essere presentato ufficialmente il prossimo 11 luglio, prevede entro i prossimi tre anni la creazione di una filiera certificata delle erbe officinali utilizzate per gli infusi che danno origine al celebre amaro. L’intesa, spiegano i produttori di “Lucano 1894” e Coldiretti mira a “sviluppare e valorizzare la produzione delle erbe officinali della Basilicata, ma è molto di più di un semplice accordo sulla produzione: di fatto sancisce la nascita di un modello di sviluppo basato sull’agricoltura sostenibile, sulla qualità e tracciabilità delle materie prime e sul legame identitario con il territorio di origine”. Sono diverse decine le imprese agroalimentari coinvolte nella creazione della filiera certificata. “Anche se Lucano si trova al termine della filiera – spiega Pasquale Vena, presidente del Gruppo Lucano che controlla Lucano 1984 srl - il protocollo va a vantaggio di tutto il sistema agricolo della regione ed è destinato a innescare un processo socio-economico virtuoso in grado di contribuire allo sviluppo economico del territorio. Per noi è un po’ come tornare alle radici della nostra storia, quando mio nonno, Pasquale Vena, selezionava le erbe per creare il suo amaro, andando personalmente a coglierle nei campi attorno alla bottega di famiglia”. Il Gruppo Lucano produce circa quattro milioni di bottiglie di amaro l’anno, impegnando cinquanta dipendenti negli stabilimenti di Pisticci, Vico Equense e Milano; nel 2016 il fatturato ha raggiunto quota 24,5 milioni di euro, facendo registrare una crescita del 7% rispetto all’anno precedente.
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