Si passa da 2 a 1 euro
Vico Equense - La Giunta comunale di Vico Equense ha approvato la riduzione dell’imposta di soggiorno per i campeggi attivi sul territorio. La scelta di abbassare l’imposta, rimodulata nelle scorse settimane, per i campeggi è nata dalla necessità di differenziare maggiormente questa tipologia di struttura ricettiva – che ha specifici servizi - dalle altre, evitando che l'incidenza dell'imposta risulti sperequata rispetto al prezzo del soggiorno. Si passa, così, da una tariffa di 2 a 1 euro. Alla fine dello scorso mese di ottobre, il consiglio comunale ha approvato una rimodulazione dell’imposta di soggiorno per gli anni 2018 – 2019 e 2020. La tassa che entrerà in vigore il prossimo 1° aprile 2018, non ha mai subito aumenti dal 2011, e prevede per gli hotel a una, due e tre stelle il pagamento di 1,50 euro. Chi trascorrerà le sue vacanze in alberghi a 4 stelle pagherà 2,50 euro. Per i 5 stelle e quelli di lusso 3 euro. Campeggi, ostelli, agriturismi, b&b e altre strutture extra-alberghiere sono stati raggruppati in un’unica categoria con una relativa tariffa pari a 2 euro. La tassa di soggiorno è dovuta da chi alloggia nelle strutture recettive e si applica per ogni notte trascorsa, fino a un massimo di 7 giorni. Il turismo in città è in forte crescita, infatti, si è avuto un aumento delle presenze di circa il 18 % rispetto al 2016. Negli ultimi anni le strutture ricettive sul territorio sono aumentate dell' 84%, con un picco relativo ai B&B e agli affittacamere. Nel 2017 il numero delle strutture ricettive è arrivato a 172 per complessivi 2500 posti letto, di cui 20 alberghi più 152 extra alberghiere (11 agriturismi, 65 B&B, 14 affittacamere, 2 campeggi, 58 case vacanza, 1 country house e 1 rifugio di montagna). Migliorata anche la permanenza, media, che raggiunge i sette giorni.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.