Negli ospedali «solo» 35 feriti per i botti, decine i giovanissimi ricoverati in coma etilico Al Cardarelli venti giovani arrivati in coma etilico dalla zona del lungomare dove c'erano 4 discoteche
Fonte: Titti Beneduce da Il Corriere del Mezzogiorno
Napoli - Altro che petardi: quest'anno l'emergenza negli ospedali è stata l'abuso di alcol. Venti persone in coma etilico solo al Cardarelli, rende noto il direttore sanitario Franco Paradiso, mentre il responsabile della centrale napoletana del 118, Giuseppe Galano, sottolinea che la maggior parte degli interventi hanno riguardato pazienti ubriachi o addirittura in coma; molti i giovanissimi, prelevati soprattutto nella zona del lungomare dove erano state allestite quattro discoteche. Prende piede dunque il fenomeno di cui il Corriere del Mezzogiorno si era ampiamente occupato nei mesi scorsi: secondo gli esperti, ormai, a preoccupare non è più l'incoscienza di chi accende botti pericolosi, ma quella di chi non riesce a limitarsi nel bere. Solo una trentina i feriti arrivati al Pronto soccorso per lacerazioni o altre lesioni dovute ai petardi, molte di più — almeno un centinaio — le persone che si sono sentite male per avere ecceduto con l'alcol o che sono rimaste vittime di incidenti stradali provocati dall'ubriachezza. «Quest'anno — chiarisce Paradiso — nella notte di San Silvestro l'uso improprio di giochi pirotecnici ha fatto registrare un bilancio al di sotto della media. Solo pochi i casi di ferimento da botti (due a carico degli occhi e due a carico delle falangi della mano destra, con conseguente amputazione traumatica).
Sono aumentati però i casi di coma da alcol etilico tra giovani al di sotto dei 20 anni: 20 casi nella notte». Fenomeno, quello dell'abuso di superalcolici nei giovanissimi, in costante aumento, si legge ancora nella nota. L'ospedale se l'è cavata senza problemi: «Voglio ringraziare tutto il personale — ha fatto sapere il direttore generale, Ciro Verdoliva — che come sempre ha garantito assistenza, producendo uno sforzo straordinario. Ancora una volta il Cardarelli si è mostrato all'altezza del compito». Ma è evidente che per il futuro bisognerà adeguarsi e rimodulare l'assistenza al Pronto soccorso: «Rispetto agli anni scorsi — conferma Galano — le nostre ambulanze hanno fatto pochi interventi per soccorrere persone ferite dall'esplosione dei petardi. Il fenomeno più rilevante è stato quello del coma etilico, ma sono stati numerosi anche i casi di infarto: anche in questo caso spesso ha influito l'ingestione smodata di cibo che ha causato una difficile digestione e dunque affaticamento del cuore». Ben 230 gli interventi del 118 tra mezzanotte e le quattro del mattino, in media uno ogni cinque minuti: «È stata una notte difficile — ricorda Galano — anche perché disponiamo di mezzi vecchi e personale insufficiente. Abbiamo superato la prova grazie all'abnegazione del personale, ma colgo l'occasione per chiedere a chi di competenza un supplemento di impegno per le emergenze».
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