di Pino Visconti
Vico Equense - Le Pacchianelle, uno degli avvenimenti più prestigiosi del calendario delle
manifestazioni che si svolgono nella nostra cittadina durante il periodo
natalizio, chiudono “L’incanto del Natale" a Vico Equense, e quando
sabato 6 Gennaio le campane della Chiesa di San Vito suoneranno a
festa, il portone del Convento si aprirà , ed inizierà l’incolonnamento delle
Pacchianelle che presenteranno lo spettacolo della loro 109esima
edizione.
Il fantasmagorico corteo, che si comporrà con circa 300 figuranti, si
ritroverà a percorrere Via Asturi e la collegata parte finale della Raffaele
Bosco che consente di raggiungere il centro cittadino che sarà attraversato
seguendo l’ itinerario che interesserà le sue principali strade: Via Roma,
Piazza Umberto, Corso Umberto, Via Caccioppoli, Via Santa Sofia, Via
Nicotera, Via Santa Maria del Toro, Corso Filangieri, Piazza Umberto, Via
San Ciro, Piazza SS, Ciro e Giovanni, Piazza Marconi, e, contromano, Via
Caccioppoli, Corso Umberto, Piazza Umberto, Via Roma, Via Raffaele
Bosco, fino al Monumento di San Francesco, ove sarà effettata la
simbologia dell’Adorazione dei Magi, il bacio al “Bambinello" e l’offerta
dei doni.
Presentati in un’ampia gamma di costumi da festa ed abiti comuni da
lavoro, con cappelli, fazzolettoni, grembiuli, copricapi, berretti, panciotti,
zoccoli e ciabatte, i personaggi PACCHIANELLIANI, tutti circondati da
semplicità e poesia, rappresentano simboli di identità legati al concetto di
“costume popolare“, che mette insieme ubertose popolane con in
grembo o sulla testa la sporta ricolma di frutta o altri prodotti della terra,
che sfilano con contadini e pastori, siano essi quelli dell’annunciazione,
con quelli dell’adorazione, unitamente a quelli di passaggio.
Una folla di PACCHIANE E PACCHIANELLE, la sezione più spontanea del
corteo, una sequenza ricca di colori su cui gli occhi vagano smarriti,
cercando di volta in volta un punto dominante su cui fermarsi, e poter
ammirare la varietà delle fogge degli abiti festosi e vivaci indossati dai
figuranti che, divenuti “attori di strada” si ritrovano a sfilare con bisacce,
sporte, carretti e utensili di vario genere, a rappresentare scene rurali, di
mercato, di attività contadine e casearie.
E la parte centrale del corteo,come ogni anno, è riservata ai bambini ed ai
ragazzi che vivranno l’emozione di consegnare il loro dono al Bambinello,
dono il cui concetto ispiratore è quello che ognuno offre ciò che può, che
per lo più sono i prodotti tipici locali: formaggi, pane, pesce, olio, vino,
noci, arance, limoni, ortaggi.
E lungo il percorso gente nota e gente sconosciuta, devoti, turisti e curiosi,
come sempre è stato, si accalcheranno per vedere, fotografare, applaudire
e commuoversi per quel presepe vivente che viene vissuto
collettivamente da belle pacchiane e bambini convinti di fare, e come no,
una cosa seria, da uomini e timidi angioletti, da nenie natalizie e rumori di
zoccoli, da Frati e Re Magi, dalla Sacra Famiglia e dal Bambinello, posto
sul Tronetto recato a spalla da una rappresentanza di pescatori, tutto
orchestrato in modo convincente e conciliante, perché risulti efficace la
fiamma della fede che le Pacchianelle lasciano al loro passaggio
profumato di incenso e agrumi.
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