Pagine

venerdì 6 aprile 2018

Vico Equense, mercoledì vertice in prefettura sul dissesto idrogeologico di Monte Faito

Vico Equense - Vertice in Prefettura di Napoli, mercoledì prossimo, sul dissesto idrogeologico del Faito che ha determinato la chiusura dell’ex statale 269, per verificare lo stato degli interventi intrapresi per il ripristino della viabilità. Allo stesso tavolo ci saranno Regione Campania, Protezione civile, Genio civile, Città Metropolitana, Anas e Comune di Vico Equense. Su l’ex statale continua a restare in vigore l’ordinanza di stop al transito veicolare emessa lo scorso 6 novembre dalla Città Metropolitana di Napoli, ente “titolare” della gestione dell’arteria. La regione Campania, attraverso il Genio civile, ha destinato 50mila per imbrigliature e reti e 25mila per pulitura di zanelle e impluvi otturati, un passo necessario per consentire all’ acqua piovana di defluire correttamente. La settimana prossima, poi, inizierà l’opera di rimozione del materiale lungo la via da parte del settore demanio della Regione. “Rimossi i detriti, - spiega il Sindaco Andrea Buonocore - fino a quando la situazione non tornerà alla normalità, apriamo la strada del Faito se non c’è pioggia e dunque se non c’è pericolo. Quando invece c’è una allerta meteo e dunque potrebbe esserci un pericolo, si chiude il passaggio. E a Città Metropolitana diciamo ancora che siamo disposti, in quella situazione, a controllare che nessuno passi utilizzando nostri mezzi e uomini. Al tavolo prefettizio oltre a chiedere la revoca dell’ordinanza di divieto di transito, faremo presente anche che è indispensabile rimuovere i muretti costruiti dalla Città Metropolitana che, in parte, hanno contribuito al dissesto. In precedenza c’erano muretti con degli archetti, questa soluzione permetteva all’acqua di defluire. Proporremo pertanto di installare dei guardrail”, collude il Sindaco Buonocore.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.