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venerdì 12 ottobre 2018

Gli ecomostri si possono abbattere...

Vico Equense - L’Amministrazione comunale di Vico Equense ha concesso il patrocinio al libro “Demolizioni controllate nell’ingegneria civile. L’esperienza dell’ecomostro di Alimuri”, scritto dall’architetto Mauro di Vasta, uno dei tre progettisti che ha realizzato la demolizione del rudere di Alimuri, abbattuto il 30 novembre 2014 alle 13:52 con 1200 microcariche di dinamite. Il simbolo della cementificazione selvaggia, senza regole e senza rispetto per l’ambiente, è stato cancellato per sempre. Tra gli artefici di questa demolizione, oltre all'ex Sindaco Gennaro Cinque e all' ex Assessore all'Urbanistica Benedetto Migliaccio, c’è Antonio Elefante, ingegnere ed ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense. Il simbolo della cementificazione selvaggia, senza regole e senza rispetto per l’ambiente, è stato cancellato per sempre; al suo posto adesso ci sono degli alberi e l’area è completamente pulita. L’Alimuri era una struttura di 18mila metri cubi realizzata in un'area di alto valore paesaggistico, destinata a diventare un albergo di lusso con 150 camere. Risale al novembre del ’63 l’autorizzazione ambientale rilasciata ai proprietari del suolo dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. La licenza edilizia è arrivata l’anno successivo. Poi l’inizio dei lavori, a cui hanno fatto seguito sospensioni, ritardi fino ad arrivare allo stop definitivo. Lo scheletro di cemento è rimasto in uno dei più suggestivi angoli della penisola sorrentina per mezzo secolo. Molte sono state le strade intraprese negli anni per cancellare lo scempio; quella scelta dal Comune di Vico Equense è riuscita a dare alla storia Alimuri il giusto «the end».

 

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