Bruno Discepolo |
La Regione Campania accelera sul Puad, Piano Utilizzo Aree Demanio Marittimo con finalità turistico-ricreative, predisposto con la legge regionale 19 del 2017. «Il 17 ottobre spiega l'assessore regionale all'Urbanistica e Governo del Territorio, Bruno Discepolo, rispondendo a un question time della consigliera Flora Beneduce di Forza Italia - è stato convocato un incontro tecnico per fare il punto sulle attività che sono già state svolte in passato e aggiornare quindi la previsione formulata e arrivare in tempi rapidi a una proposta preliminare di piano Puad che deve essere portato in giunta». La consigliera Beneduce aveva chiesto nell'interrogazione di conoscere i tempi di adozione degli indirizzi per la redazione del Puad, che costituisce «uno strumento a valenza economica e di indirizzo, volto a disciplinare le modalità dell'esercizio delle funzioni dei Comuni preposti al rilascio, rinnovo e variazione della concessione demaniale marittima nell'ambito territoriale della Regione Campania. Il Puad fornisce gli strumenti indispensabili per una corretta classificazione delle aree del territorio della categoria A e B sulla base dei criteri e dei requisiti di alta e normale valenza turistica. Sul tema della pianificazione del demanio marittimo con finalità turistico ricreative la Regione Campania negli anni era intervenuta a più riprese, ma non ha mai adottato il Puad fm dalla legge regionale 16 del 2014, che stabiliva di deliberare entro 90 giorni il regolamento di adozione del Puad. Nel settembre 2014, per elaborare il regolamento fu istituito un apposito gruppo di lavoro interdisciplinare, che è stato sospeso e poi ripreso. Poi, a giugno 2017 è intervenuta la legge 19. Ma a distanza di mesi risulta ancora disattesa».
Su questo punto, Beneduce aveva anche chiesto chiarimenti sulla possibilità di un rischio di danno erariale, perché al momento tutte le aree sono classificate nella sola categoria B. «Voglio tranquillizzare sul rischio di un danno erariale - ha chiarito Discepolo - è vero che una volta definito il piano saranno classificate tutte le aree assoggettate a una loro specifica categoria: A e B, e quest'ultima divisa in due sottocategorie Bl e B2. Ma in questo momento in forma transitoria in attesa della classificazione certificata dal Puad vige un criterio per il quale tutte le aree sono assimilate alla sola categoria B. Però è una classificazione temporanea della zona B, comunque incrementata e portata a un valore del 25% che è già una cautela in questa forma transitoria rispetto a quella che sarà la definizione ultima dopo il Puad. In particolare anche nelle zone B 1 e B02, dove B2 quella a limitata valenza turistica sono tutti assimilati sul valore massimo della B 1. Quindi c'è una riserva in questo momento nell'attesa di questa classificazione di un ulteriore ambito che dovrebbe cautelare rispetto a quello che potrà essere alla fine l'incasso determinato una volta definite le tre categorie. Posso assicurare che il gruppo di coordinamento è al lavoro presso la nostra direzione per intervenire in tempi rapidi alla preliminare del Puad». A stretto giro la replica di Beneduce: «Dai dati fornitimi dagli uffici - spiega la consigliera - sull'entrata di imposta regionale risulta che nel 2015 si sia incassato 1.830.401 euro dalle concessioni, nel 2016 1.521.000 e poi a scendere fino al 2018 sono stati incassati 475.304. Voglio capire come si sia potuto partire da 1,8 milioni, diminuiti a 475mila, se c'è stato un incremento del 25%. Questo, a fronte dei soldi che spendono i nostri cittadini quando vanno al mare, perché ci sono lidi dove si spendono 50 euro per accedere alla spiaggia».
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