“Spendere soldi pubblici per il turismo ma senza far quello che serve al turismo”
Franco Cascone, candidato al consiglio regionale nella lista di Forza Italia, è ritornato sul tema del turismo, ad oggi il settore più colpito dalla recessione causata dall’emergenza sanitaria. “L’esempio plastico – dice Cascone - di questa incongruenza lo troviamo in Campania con la Scabec, la società regionale per i beni culturali. L’Ente è di diretta emanazione della Regione Campania che ne è socio unico. Come è noto a tutti il turismo è uno dei settori trainanti dell’economia del territorio ed in assoluto tra quelli più colpiti dalla crisi scaturita dall’emergenza sanitaria. Il calo di arrivi e presenze è evidente. Qualche segnale positivo è dato dal turismo di prossimità. Ma il mercato straniero (prevalente nelle località più rinomate di Golfo ed isole e che raggiunge punte del 89,1% a Sorrento) non ha fatto registrare segnali di ripresa. La Scabec ha tra i propri compiti la promozione turistica. Invece, per l’estate in corso ha pensato bene di stornare risorse in giro per la Regione finanziando concerti ed eventi. Da Renzo Arbore a Sal da Vinci. I due grandi artisti, che apprezzo molto, non c’entrano nulla con il pasticcio fatto da Scabec e li cito a titolo di esempio. Il problema è di ordine di priorità e di opportunità. In questo momento è più importante spendere soldi per un concerto riservato in prevalenza ad un pubblico locale e che pone svariati problemi organizzativi con costi aggiuntivi per il rispetto dei protocolli sanitari oppure rilanciare il brand Campania e delle sue meravigliose località come meta per fare vacanze in sicurezza?
Non ci vogliono speciali consulenti per capire cosa fare, basta ascoltare gli operatori del settore. Una chiamata a Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania poteva essere più utile di mille altre ricerche. Proprio Federalberghi ha spiegato che la ripresa dell’incoming sarà più significativa nei territori che si faranno trovare meglio preparati all’appuntamento con il futuro. C’è l’esigenza di riposizionare la Campania come meta turistica. A questa eventualità in Regione Campania ed in Scabec nessuno ha pensato. Altre Regioni, invece, penso all’Umbria solo per fare un esempio, hanno iniziato una attività massiva di promozione e di rilancio dei più celebrati attrattori del territorio già nel corso del lockdown. Noi invece preferiamo le feste o i concerti per accontentare, con soldi pubblici, gli amministratori locali e fare così campagna elettorale in vista del voto del 20 e 21 settembre prossimo. Non è questo un modo responsabile di fare politica e di utilizzare le risorse pubbliche che sono di tutti e devono servire, anzitutto, per creare lavoro non per fare clientelismo a buon mercato. Non è questo lo stile istituzionale che merita la Regione Campania. Come ho detto più volte: se non è per gli altri non è politica. E quella targata Scabec-De Luca non è politica perché non è per gli altri.”
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