Questa consapevolezza ha persuaso persino i più convinti sostenitori dell’inutilità dell’istruzione scolastica: solo quando siamo stati costretti a sperimentare la privazione delle lezioni in presenza ci siamo resi conto dell’inestimabile bene di cui disponiamo per continuare a sviluppare cultura e far progredire il nostro Paese. Ho pensato molto a quali potessero essere le parole giuste da consegnarvi per l’inizio di questo nuovo anno scolastico, che si presenta così turbolento e incerto e non per colpa nostra. La riapertura delle scuole, in questo periodo così buio è luce, è futuro, è speranza. Voi, ragazzi siete la nostra luce, il nostro futuro, la nostra speranza. Ecco queste sono le parole chiave che vi voglio affidare, sono il simbolo di questo grande passo. E per questo voglio consegnare a voi tutti, alunni, insegnanti, e personale ATA , alcuni versi del grande poeta Eugenio Montale della poesia “L’anguilla”. È la poesia della speranza per eccellenza . L’anguilla, la sirena dei mari, compie il suo percorso tra gli Appennini, mentre si insinua negli spazi più stretti, bui, tra gorielli di melma, luoghi tetri, ma paradisi per la sua fecondazione, simbolo di vita e di speranza. Nei momenti più difficili mi aggrappo a questi versi, che oggi mi piace condividere con voi, affinchè possano essere lo spirito che ci accompagnerà n questo percorso
l’anima verde che cerca
vita là dove solo
morde l’arsura e la desolazione,
la scintilla che dice
tutto comincia quando tutto pare
incarbonirsi, bronco seppellito
Tutto comincia quando tutto pare incarbonirsi, è sotto terra che l’anguilla si reca per la sua procreazione, è sotto terra che il seme ha la sua massima potenzialità, ed è in questo buio che noi dobbiamo vedere, sperare e brillare. Montale usa il verbo INCARBONIRSI perché il carbon fossile, abbandonato nel tempo può diventare fonte di luce e di calore. Perciò crediamo nel buio e nella capacità di brillare, per riportare finalmente la speranza e la luce.
Il dirigente scolastico Debora Adrianopoli
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