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lunedì 28 settembre 2020

Inizio anno scolastico, gli auguri del dirigente scolastico Debora Adrianopoli

Vico Equense - Mai come quest’anno gli auguri per l’inizio delle attività didattiche sono così sentiti e affettuosi. L’anno scolastico conclusosi a giugno, tra sospensioni delle lezioni in presenza e didattica a distanza, tra interruzioni e innovazioni, è stato il più “difficile” di cui abbiamo memoria, ma anche quello che ricorderemo nel tempo e che forse racconteranno i libri di storia. Sarà un anno di sfide, che metterà a dura prova la nostra passione e voglia di lavorare per il bene degli alunni, il senso del dovere, la nostra capacità di far fronte alle difficoltà e di risolvere i problemi che renderanno questo anno scolastico “non facile” per tante ragioni. Ma le difficoltà, gli imprevisti e le incertezze non potranno fermarci, anzi dovranno darci la spinta per ricominciare ancora e di nuovo, per renderci più competenti. Dopo un intenso e duro lavoro, che ci ha visti impegnati nel cercare soluzioni idonee per riorganizzare spazi e arredi, al fine di tutelare gli studenti e il personale tutto dal rischio del contagio Covid-19, dobbiamo ripensare alla scuola sottraendoci alle concezioni del passato, che fino ad ora hanno retto le modalità di strutturazione del modello formativo e organizzativo. Dobbiamo invece cominciare a riscrivere nuove pagine del futuro: sono gli spazi di apprendimento che rappresentano i veri luoghi in cui gli alunni dovranno fare le loro esperienze di vita scolastica. Il rischio reale è rappresentato dalla percezione generalizzata che la scuola non torni ad essere più quella di prima: esiste un reale e nostalgico rimpianto della scuola del passato, di quella del pre Covid’, quando tutto era considerato normale perché la prassi garantiva una certa stabilità del sistema, che l’epidemia purtroppo ha fatto saltare, determinando sconvolgimenti e squilibri. In questo periodo di emergenza ci siamo un po’ tutti convinti che la didattica in presenza è davvero insostituibile e che la scuola può e deve continuare ad essere il luogo in cui si apprende soprattutto a vivere.

 

Questa consapevolezza ha persuaso persino i più convinti sostenitori dell’inutilità dell’istruzione scolastica: solo quando siamo stati costretti a sperimentare la privazione delle lezioni in presenza ci siamo resi conto dell’inestimabile bene di cui disponiamo per continuare a sviluppare cultura e far progredire il nostro Paese. Ho pensato molto a quali potessero essere le parole giuste da consegnarvi per l’inizio di questo nuovo anno scolastico, che si presenta così turbolento e incerto e non per colpa nostra. La riapertura delle scuole, in questo periodo così buio è luce, è futuro, è speranza. Voi, ragazzi siete la nostra luce, il nostro futuro, la nostra speranza. Ecco queste sono le parole chiave che vi voglio affidare, sono il simbolo di questo grande passo. E per questo voglio consegnare a voi tutti, alunni, insegnanti, e personale ATA , alcuni versi del grande poeta Eugenio Montale della poesia “L’anguilla”. È la poesia della speranza per eccellenza . L’anguilla, la sirena dei mari, compie il suo percorso tra gli Appennini, mentre si insinua negli spazi più stretti, bui, tra gorielli di melma, luoghi tetri, ma paradisi per la sua fecondazione, simbolo di vita e di speranza. Nei momenti più difficili mi aggrappo a questi versi, che oggi mi piace condividere con voi, affinchè possano essere lo spirito che ci accompagnerà n questo percorso 

l’anima verde che cerca 

vita là dove solo 

morde l’arsura e la desolazione, 

la scintilla che dice 

tutto comincia quando tutto pare 

incarbonirsi, bronco seppellito 

Tutto comincia quando tutto pare incarbonirsi, è sotto terra che l’anguilla si reca per la sua procreazione, è sotto terra che il seme ha la sua massima potenzialità, ed è in questo buio che noi dobbiamo vedere, sperare e brillare. Montale usa il verbo INCARBONIRSI perché il carbon fossile, abbandonato nel tempo può diventare fonte di luce e di calore. Perciò crediamo nel buio e nella capacità di brillare, per riportare finalmente la speranza e la luce. 

Il dirigente scolastico Debora Adrianopoli

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