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mercoledì 10 novembre 2021

Vico Equense. Giuseppe Dilengite, nuovo belvedere "Questo il modo di fare i lavori?"

Intervista di Agorà

Vico Equense - Giuseppe Dilengite, già sindaco di Vico Equense dal 2001 al 2005 e poi amministratore fino al 2009, è stato tra i promotori di "Vico Equense domani" lista che ha sostenuto prima l'avvocato Giuseppe Ferraro e poi al turno di ballottaggio il candidato sin- daco Maurizio Cinque. Con lui abbiamo affrontato i principali temi al centro dei dibattito cittadino. Elezioni a Vico Equense, l'esito è noto. Ma al di là del dato numerico: chi e cosa ha vinto e chi e cosa ha perso? Perché anche questa volta il tentativo auspicato da chi, come lei, si è impegnato nel fronte alternativo all'Amministrazione uscente per volta- re pagina è fallito? Le elezioni hanno decretato la vittoria, netta direi, dello schieramento che rappresentava la maggioranza uscente, "rivitalizzata da alcuni innesti che nel precedente consiglio comunale erano alla opposizione. Per quel che riguarda la compagine che al secondo turno ha appoggiato Maurizio Cinque dal mio punto di vista si dovrà fare una seria riflessione per analizzare i motivi della sconfitta. Sin dalle prime consultazioni precedenti alla presentazione delle candidature avevo rappresentato la necessità di formare una larga coalizione alternativa al governo uscente individuando come guida una personalità capace di rappresentare al meglio la volontà di rinnovamento che, visto il risultato finale della competizione elettorale, pure è stata forte ma purtroppo non decisiva. Spero che l'esperienza negativa ora si trasformi in un progetto unitario che possa da subito costruire una valida alternativa politica per il prossimo futuro. Devo anche dire che i vincitori hanno un compito assai difficile, dovranno impegnar si per risollevare la Città dalla crisi profonda derivante dalla malaccorta gestione amministrativa degli anni trascorsi. Nello stesso tempo avranno l'onere di riuscire a intercettare i fondi del PNRR per la realizzazione di importanti cambiamenti strutturali e infrastrutturali che saranno determinanti per il futuro del paese.

 

A tal proposito con riguardo ai fondi stanziati dall'Europa con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Quali sono, secondo lei, le priorità su cui puntare? Il tema centrale è quello relativo alla vivibilità di Vico Equense. I centri storici sono assediati dal traffico veicolare, dagli inquinamenti, martoriati da Scavi e interventi di presunta infrastrutturazione iniziati e mai ultimati. Dovranno essere pronti progetti per la realizzazione di grandi aree di parcheggio e di interscambio e realizzati bypass stradali cosi da raggiungere l'obiettivo di pedonalizzare il più possibile tutti i centri storici del paese. Azioni immediate dovranno essere avviate per la risoluzione dei danni provocati dalla errata progettazione della galleria di Pozzano che costringe i mezzi pesanti che trasportano infiammabili e merci pericolose a transitare nel già ingolfato centro cittadino. Immediatamente devono intraprendersi le azioni per difendere la costa dalla erosione, per il ripascimento delle spiagge che dovranno essere tutte fruibili dai cittadini come spiagge libere attrezzate. Francesca Esposito ha invitato il nuovo sindaco ad emanciparsi da Gennaro Cinque. È, secondo lei, questa una delle priorità? Gennaro Cinque quale consigliere regionale poteva e forse può ancora essere una risorsa per Vico Equense se deciderà di lavorare soltanto in Regione per stimolare l'erogazione dei finanziamenti indispensabili per il rilancio del nostro territorio sotto ogni aspetto. Ho trovato inopportuna la sua candidatura a consigliere comunale, come pure quella di altri esponenti della sua lista e l'ho detto pubblicamente. Spero che il neoeletto sindaco abbia la capacità di scegliere in maniera autonoma i dirigenti comunali competenti e capaci di cui fidarsi, a partire dalla segreteria generale per finire ai vari responsabili dei settori della amministrazione. La prima prova del sindaco neo eletto è la formazione della Giunta. Cosa auspica? Gli auguro tanta buona fortuna! E' recente l'ultimazione della nuova piazzetta belvedere all'ingresso di Vico, nei pressi dell'Hotel Oriente. Lei ha scritto un post critico. Perché? La realizzazione del belvedere è senza dubbio una bella cosa per la Città. Ma devo purtroppo, caro Direttore, osservare che quella che lei definisce "ultimazione" non lo è affatto. Premetto che alla fine del primo turno elettorale il cantiere dei lavori era tutto transennato e delimitato, cosi che l'area non era accessibile al pubblico. Nei giorni successivi al primo turno le transenne sono sparite e adesso ci sta una picco- la parte del belvedere ancora delimitata con un cartello che indica tra l'altro i responsabili dei lavori, ed i tempi di consegna dell'opera. Circa la situazione attuale Le invio delle foto dello stato dei luoghi scattate da me stamattina (venerdì 5 novembre, ndr) con la preghiera di pubblicarle in modo da dare al lettore la possibilità di valutare le mie osservazioni che pongo come domande da girare agli attuali amministratori e pure al direttore dei lavori dell'opera. Chiedo: l'opera è stata collaudata e consegnata al comune in questo stato? Possiamo tutti vedere le aiuole disadorne e con le piante già secche, le tubazioni che fuoriescono dal terreno, i secchi di plastica pieni di rifiuti all' interno della piccola area transennata, vediamo tutti che non ci sono né le panchine né i cestini per i rifiuti. Se l'opera non è ancora stata consegnata chi è responsabile di quello che vi accade o può accadervi? Se un cittadino per esempio inciampa in un tubo e cade chi ne risponde? Il direttore dei lavori? L'impresa esecutrice? O l'amministrazione comunale? Credo che tali domande sono legittime. A chi di dovere dare le necessarie risposte. Il sindaco di Sant'Agnello ha rilanciato l'ipotesi dell'Unione dei Comuni da Vico Equense a Massa Lubrense per dare più forza politica al territorio e intercettare risorse su progetti comprensoriali. Cosa ne pensa? Vico Equense ha un territorio molto vasto e tredici borgate, credo sia complicato pensare e immaginare sia governata da un' unica amministrazione con il resto della penisola. 

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