Vico Equense - “Che pagina nera e triste per la sanità in penisola sorrentina. Mai più nera e mai più triste.” A dirlo è Mena Caccioppoli, vice presidente della sezione locale di Aiparc Vico Equense, l’Associazione Italiana Parchi Culturali, che si chiede. “Inefficienze manageriale dell’Azienda sanitaria locale o scelte politiche scellerate?” Le difficoltà operative dell'ospedale di Sorrento, la chiusura del pronto soccorso di Vico Equense, sono lì e parlano chiaro: la politica regionale ha spesso scelto di privilegiare le zone interne della provincia di Napoli a scapito proprio di quelle costiere. “Esisteranno delle azioni giuridiche collettive - aggiunge - che possono essere adite nei confronti di aziende pubbliche e private inefficienti, quando si ledono interessi o si provocano danni ai cittadini, anche se si parla di lesioni di diritti?” Le inefficienze sono rimbalzate di nuovo sui giornali proprio in questi giorni quando una donna è ritornata due volte in reparto dalla sala operatoria perché non è stato possibile operarla per mancanza di anestesisti. Oppure quando il primario di Ortopedia, Raffaele D'Ambra, ha lamentato file lunghe di malati che aspettano di entrare in sala operatoria: l'ortopedia la può utilizzare solo due volte a settimana per poche ore. E che dire dei malati oncologici costretti a ricevere le chemio in una stanza della chirurgia nonostante il tatto che c'è un reparto ristrutturato per questa attività che non entra in servizio. “Mi rivolgo – conclude Mena Caccioppoli – a tutti gli illustri giuristi della penisola sorrentina, se la protesta dei cittadini ha funzionato poco, la questione si deve risolvere in tribunale.”
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