Vico Equense - Oggi è la “Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19”, una data dal sapore simbolico che richiama il momento più buio della pandemia quando, nel 2020, una fila interminabile di camionette dell’esercito italiano trasportava le bare che il cimitero di Bergamo non era più in grado di accogliere. La proposta della Cei è di celebrare una Messa in tutte le chiese, aggiungendo quest’anno come intenzione particolare la preghiera per la pace per le vittime del conflitto russo-ucraino. Nella Chiesa dei Santi Ciro e Giovanni, alle ore 18.30, si terrà un momento di raccoglimento per ricordare insieme le vittime di queste tragedie. 26 sono stati i cittadini di Vico Equense che in questi due anni hanno terminato il loro percorso terreno per colpa del virus. Una lastra commemorativa con su incisi i nomi delle persone scomparse è stata posta all’interno del cimitero comunale di San Francesco. Per ribadire, invece, la vicinanza a chi sta soffrendo per il conflitto in Ucraina, è partita dalle parrocchie di Vico Equense la richiesta di alloggi per le famiglie fuggite dalla guerra. Tutti coloro che vorranno mettere a disposizione abitazioni, posti letto e tutto il necessario per la prima accoglienza, possono inviare una mail all’indirizzo parrocchiasanticiroegiovanni@gmail.com comunicando la propria adesione. L’arcivescovo delle diocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, monsignor Francesco Alfano, ha assegnato un piano dell’ex seminario diocesano di Vico Equense alle famiglie in arrivo. Ad esse saranno assicurate una lavanderia, una cucina e una stanza giochi per i più piccoli. ”Desideriamo offrire loro un ambiente indipendente, che possa favorirli nel ricreare quel nucleo familiare di cui hanno bisogno” spiega Gianluigi Persico, responsabile del progetto e viceparroco della Chiesa Santi Ciro e Giovanni. Al momento è già presente sul territorio una famiglia di 5 persone che entrerà in casa proprio questo weekend. L’unità pastorale di Vico Equense, per la gestione progettuale e le successive accoglienze è in costante aggiornamento con la Caritas diocesana ed il direttore Don Mimmo Leonetti che sta coordinando anche le altre proposte del territorio. Sono moltissime, infatti, le famiglie della Diocesi, da Castellammare di Stabia a Sorrento, disponibili a offrire ospitalità ai rifugiati.
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