Pagine

venerdì 18 marzo 2022

Tito voce della penisola «Pnrr, vietato sbagliare»

Il sindaco di Meta è stato rieletto nel consiglio metropolitano nel gruppo Pd «Fondi chiave per il rilancio. Felice per il successo ma il voto torni alla gente» 

di Salvatore Dare da Metropolis 

Meta - «Il Pnrr è un'opportunità importante per fornire al territorio progetti e strutture adeguate per una rinascita. Non si può perdere questo treno. E la Città Metropolitana di Napoli reciterà un ruolo cruciale». Giuseppe Tito è sindaco di Meta dal 2014 e domenica scorsa è stato riconfermato consigliere della Città Metropolitana. Un vero e proprio successo per il fedelissimo del Partito democratico che è riuscito a ottenere sostegno dalla maggioranza di sindaci e consiglieri comunali dei sei Comuni della penisola sorrentina. Anche se non manca una dose di amarezza: «Non dobbiamo nascondere il fatto che ancora una volta ci sono state le divisioni ed è stato concreto il rischio che la penisola sorrentina rimanesse fuori dal l'assemblea - dichiara Tito - La Città Metropolitana ha grandi occasioni dinanzi a sé. Penso alle risorse per le scuole, ai fondi Pnrr, oltre a circa 150 milioni di avanzo di amministrazione. Con questo mio secondo mandato, farò ancora una volta sentire la voce della penisola sorrentina». Eppure il primo cittadino democrat solleva perplessità sul sistema di voto per l'assemblea metropolitana: «Cinque anni fa, con la legge Delrio, non fu individuata una maggioranza e si raggiunse un'intesa istituzionale con deleghe affidate ai consiglieri - sottolinea Tito -. Oggi, sia chiaro, il gruppo del sindaco Gaetano Manfredi, il Movimento Cinque Stelle e l'area del presidente Vincenzo De Luca rappresentano la maggioranza assoluta del consiglio. Ma auspico un cambiamento sostanziale. Siamo una provincia alquanto ampia, che rappresenta tre milioni di abitanti e credo che non si possa delegare la scelta dei consiglieri a una platea di appena 1.500 persone.


 

Dobbiamo tornare al voto dei cittadini, è il popolo che deve decidere. Soprattutto in un momento storico del genere è necessario ridurre le distanze tra eletti e cittadini». In casa Pd, intanto, tiene ancora banco il caso Aniello Esposito, l'ormai ex capogruppo che avrebbe votato contro la lista dem. Esposito, su input del segretario metropolitano dem Marco Sarracino, si è dimesso. Tito è perentorio: «Sarracino, con grande lucidità, subito è intervenuto e ha adottato provvedimenti corretti per salvaguardare il partito. Ritengo che è stata una scelta coraggiosa e giusta. Sarracino è una persona attenta e sta facendo un grande lavoro. Ha le capacità adeguate per creare tutti i presupposti necessari crescere. Con lui si possono superare le divisioni tra le correnti così da poter presentare proposte e figure autorevoli in grado di dare anche alle Politiche la giusta attenzione alla Campania e alla Provincia». Ma non va dimenticato che dalla penisola sorrentina, aldilà delle questioni di partito, si parla dell'ipotesi di sostenere - così come accaduto per Tito per la Città Metropolitana - una candidatura unitaria al Parlamento. Prende corpo la possibilità di vedere in campo Piergiorgio Sagristani, sindaco di Sant'Agnello ed esponente di Fratelli d'Italia. Tito del Pd eventualmente lo sosterrà? «Le divisioni nel territorio della penisola portano a poco, bisogna stare uniti così da consentire alla nostra realtà di essere rappresentata. Siamo sei comuni con 80mila abitanti, siamo famosi in tutto il mondo, abbiamo cinque milioni di presenze l'anno. Ecco perché serve avere voce e rappresentanza in Parlamento».

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.