Pagine

martedì 17 maggio 2022

Vico Equense. "Stonewall: the temple", volti e moti della rivoluzione in mostra nell’atrio del palazzo comunale

Vico Equense - Da oggi e sino a sabato 28 maggio nell’atrio del palazzo storico del Comune di Vico Equense è allestita la mostra fotografica “Stonewall: the Temple”, frutto del progetto di Vito Fusco, nato per caso durante la settimana precedente al Gay Pride di New York del 2016. Le immagini sono state scattate nello storico locale Stonewall Inn di Christopher Street a New York, scenario della più importante, la prima, rivoluzione della comunità Lgbt del 1969 e iconico luogo ancora oggi. La mostra sarà inaugurata alle ore 18, e rientra nel progetto “RE.A.DY… Stonewall” realizzato con l’Associazione LGBT Pride Vesuvio Rainbow ODV, con la sovvenzione di Città Metropolitana di Napoli. “Stonewall: the Temple” è un allestimento di immagini tratte dal libro “Stonewall the Temple”, edito con il patrocinato di Amnesty International e Fiof in lingua italiana e inglese. La mostra omaggia e ricorda quei moti di protesta che hanno dato il via alla prima vera rivoluzione della comunità Lgbt mondiale: è un reportage all'interno dello Stonewall Inn ma anche un racconto per immagini dei volti e dell'atmosfera di questo pub di New York ancora oggi considerato il tempio per eccellenza del mondo Lgbt. I ritratti delle persone incontrate al bar sono la chiave del lavoro di Fusco: diversi generi, a volte non chiaramente identificabili, mettono in luce l'irrilevanza stessa della differenza di genere poiché sono esseri umani quelli che guardiamo. Vito Fusco nasce a Positano il 20 giugno del 1980. Momento chiave della sua formazione è stato l’incontro con uno dei maestri norvegesi della fotografia, Morten Krogvold, e della sua compagna di vita Tarand. Le sue opere, esposte in diverse mostre, sono state pubblicate anche su National Geographic e su El Pais.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.