Vico Equense - Faito superaffollato grazie alla Funivia, ma sulla montagna dove è in corso il Faito Doc Festival, il festival diretto da Turi Finocchiaro e Nathalie Rossetti, si è costretti a camminare con le torce. “Non ci sono le luci lungo la strada adiacente la Casa del Cinema – ci racconta Celeste De Martino -. Buio pesto”. Un disagio che si protrae da anni, nonostante queste strade siano percorse a piedi anche da decine di turisti che vogliono approfittare del prolungamento di orario della funivia. “Promozione della cultura? Zero”, continua la De Martino. “Eppure – aggiunge - in questo periodo non c'è luogo più gravido di cultura di questo”. Giunto alla sua XV edizione, il Faito Doc perseguita il suo scopo di rivelare e valorizzare nuove forme di linguaggi cinematografici per narrare la realtà. Dal cinema diretto all'animazione, dal cinema dell'intimo allo sperimentale, il festival svela al pubblico le qualità del documentario d'autore, genere tutt'ora troppo poco distribuito. “E’ questo il vero festival social: niente presenzialismi e tappeti rossi, niente lustrini e interviste a personaggi famosi, sì, è proprio così, non c'è nulla di tutto questo” rimarca Celeste De Martino, che sottolinea anche l’assenza di rappresentanti dell' amministrazione comunale, anche solo per l' inaugurazione del festival. “Qui c'è un’accoglienza fantastica, - continua - attività variegate e sorprendenti per tutte le età, passeggiate, una selezione di film fantastici, emozionanti, stimolanti, molti in presenza dei registi, con cui si può discutere piacevolmente, la possibilità di scegliere di mangiare nei ristoranti di Faito, ma anche alla Cucina Clandestina, cibo sano e buonissimo. Musica, tanta, di qualità. Arte. Peccato davvero – conclude la De Martino - che chi dovrebbe amare questo paradiso non sappia condividere e promuovere tutto questo”.
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