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venerdì 9 settembre 2022

Elezioni. La ricetta di Balzano: «Puntare sul turismo»

Da Meta alla candidatura per il Parlamento con la lista di Calenda e Renzi. «Nei miei incontri con la gente ho toccato con mano il dramma delle famiglie» 

di Vincenzo Lamberti da Metropolis 

Bianca Maria Balzano, candidata all'uninominale per il Terzo Polo nel collegio che comprende Castellammare e la Penisola Sorrentina. Che impressione ha avuto di questi primi giorni di confronto con gli elettori? «Ho iniziato questa campagna elettorale con una grandissima emozione: non mi aspettavo la proposta della candidatura ma ho sentito immediatamente la responsabilità di accettarla per poter dare al nostro territorio la possibilità di spendere il proprio voto per una persona del posto, che ne conosce bene criticità ed esigenze. Il mio lavoro e il mio ruolo di assessore al Comune di Meta. mi tengono costantemente a contatto con le persone e con gioia mi sto confrontando con le aspettative degli elettori, intenzionati a spendere bene il proprio voto, ma anche con la sfiducia di alcuni. Ed è per questo che la mia campagna elettorale lancia sempre il messaggio "non lasciate che vi si governi con il voto di un altro"». Perché, come dice Renzi, un voto a Calenda può essere un voto utile? «Perché oggi il Terzo Polo rappresenta certamente il polo centrista, tra la destra e la sinistra, di ispirazione liberale e riformista. La coalizione Calenda e Italia Viva si pone obiettivi che puntano ad una politica con visioni per il breve ma anche per il lungo periodo». Uno dei temi politici è la paura delle destre al Governo. Lei che ne pensa?


«Ciò che sottolineo sempre è che noi non siamo alla ricerca di un nemico e che non si tratta di una battaglia ideologica tra rosso e nero. Noi non avremmo voluto queste elezioni ora. Mario Draghi avrebbe dovuto rimanere lì dov'era almeno fino al prossimo maggio. A queste elezioni siamo stati costretti ed è impensabile che in un momento storico tanto critico quanto quello che stiamo vivendo ora, la nostra fiducia possa essere riposta in mani non altrettanto valide». Le imprese, le aziende e le famiglie soffrono, in questa fase, per il caro bollette dovuto alla crisi energetica. Come si affronta questo problema? «Va certamente realizzato un piano di ammortamento che possa aiutare famiglio ñ imprese a resistere, ma è importante al contempo attuare politiche che volgano lo sguardo un po' oltre. L'Italia, per scelte del passato rivelatesi errate, non ha l'indipendenza energetica necessaria e non è pensabile che si possa aumentare all'infinito il debito pubblico. Dobbiamo pensare anche al futuro, ai nostri giovani, alle aziende del domani. Con politiche mirate oggi, saremo in grado di riparare gli errori dei passato». Reddito di cittadinanza: cosa ne pensa? «Aiutare chi è ¡n difficoltà è un dovere dello Stato e noi saremo sempre a favore di ogni strumento valido per combattere la povertà. Bisogna comunque tenere presente che i sussidi non sono sufficienti per contrastare la disoccupazione e che troppo spesso si ha notizia di R.d.C. concessi a chi non ne avrebbe avuto diritto. Che i lavoratori chiedono di essere assunti in nero per non perdere il contributo e che molti giovani smettono di credere nel futuro e di investire su loro stessi. Oggi poi ci sono tante persone che un lavoro lo vorrebbero, ma la domanda non incontra l'offerta. Le aziende lamentano l'impossibilità di reperire personale. E' chiaro che qualcosa non abbia funzionato. Va certamente realizzato un piano concreto sui contratti di lavoro e motivare le aziende ad assumere e i potenziali lavoratori a rinunciare di farsi sostentare dalla collettività». In Penisola Sorrentina col turismo che fa segnare numeri record, i problemi sono diventati altri. Cosa propone nel suo programma. elettorale? «Nel mio programma ci sono diversi punti relativi al turismo, dalla regolamentazione del settore extralberghiero alla sicurezza, dai progetti riservati alle zone turismo prevalente, ai fondi Pnrr. E’ molta attenzione dovrà essere riservata all'accessibilità e alla balneabilità del nostro mare. Le nostre sono zone sono una cartolina dell'Italia nel mondo ed è necessario preservarle o continuare ad investire per la loro crescita».

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