Pagine
▼
domenica 2 aprile 2023
“Ce sta o' mar' for'!” Vico non è Bacoli
Vico Equense - Un’ottima notizia arriva da Bacoli. Abbattimento immediato "di tutte le grate, le recinzioni e le catene che ostruiscono l'accesso libero delle persone al mare". È quanto prevede una delibera approvata dalla giunta del comune flegreo che dichiara così guerra "all'idea delle spiagge chiuse come se fossero carceri", spiega il sindaco Josi Gerardo Della Ragione. "Non esistono arenili privati - sottolinea Della Ragione - non devono esistere, e chi li ha in gestione è un concessionario di una proprietà pubblica. E ben venga l’imprenditoria sana, che aiuta a valorizzare spazi collettivi. Ma deve esercitarsi nel rispetto delle regole. Era intollerabile continuare a vedere cancelli e reti che ostruivano il passaggio delle persone verso il mare. Non si può negare un diritto dei bambini, delle famiglie, degli anziani. Un diritto del popolo…” Insomma via i cancelli dalle spiagge. Il mare deve essere libero, per tutti. Se a Bacoli è intollerabile continuare a vedere cancelli e reti che ostruiscono il passaggio delle persone verso il mare, qui da noi, a Vico Equense, la strada da fare è ancora lunga. “Nessun cancello deve
impedire l'accesso libero di giorno, di sera e di notte alle Calcare e al Pezzolo (le motivazioni adottate per tale chiusura sono strumentali e tutte superabili con opportuni interventi)”, a chiederlo è il circolo locale del Pd insieme ad alcune associazioni, che hanno affisso un manifesto in città per difendere le spiagge pubbliche e sostenere una gestione delle marine all’altezza della vocazione turistica del nostro territorio. Rimane incredibile che dopo dieci anni, le amministrazioni che si sono susseguite, non siano state capaci di trovare soluzioni alternative per assicurare la libera circolazione delle persone su beni demaniali e quindi di tutti.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.