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mercoledì 24 maggio 2023

I test: mare inquinato In penisola sorrentina ecco i primi stop ai tuffi

Sant'Agnello e Meta: secondo l'Arpac in due punti acque scarsamente pulite. I "troppo pieni" della condotta fognaria. Gli ambientalisti: colpa delle maxi piogge

IL MONITORAGGIO

di Massimiliano D'Esposito da Il Mattino

Primi divieti di balneazione della stagione in penisola sorrentina. L'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, come consuetudine, nel mese di aprile ha avviato la campagna estiva per il monitoraggio delle acque che bagnano le coste della Regione. Con la nuova classificazione le acque balneabili rappresentano ancora il 97 per cento del totale della costa monitorata da Arpac, esattamente come l'anno scorso. In termini di lunghezza di litorale, l'88 per cento sono classificate come «eccellenti», il 7 per cento sono «buone», il 2 per cento «sufficienti». Il 3 per cento sono quelle classificate come «scarse» e quindi da interdire ai bagnanti all'inizio della stagione balneare. Tra queste c'è Punta San Francesco, a Sant'Agnello. 


I PRELIEVI 

Il giudizio è frutto dei risultati dei test eseguiti negli ultimi 5 anni che in diversi momenti hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti in questo specchio di mare. Nonostante i primi due campionamenti effettuati quest'anno siano risultati negativi, con valori tutti nella norma, permane il divieto di balneazione che, come spiegano dall'Agenzia regionale, «potrà essere revocato, in corso di stagione balneare, al verificarsi delle condizioni di legge che ne attestino il risanamento». Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda la spiaggia del Purgatorio di Meta. Il secondo prelievo del 2023 risale a giovedì scorso. Gli esperti che hanno analizzato i campioni in laboratorio hanno rilevato la presenza oltre i limiti di legge per quel che concerne i batteri fecali. Risulta, quindi, che gli enterococchi intestinali sono pari a 238 unità per 100 millilitri di acqua, contro un valore limite di 200. Oltre i parametri anche l'escherichia coli arrivata a quota 659 rispetto ad un massimo consentito di 500. Un secondo prelievo straordinario eseguito a distanza di pochi minuti è, invece, assolutamente nella norma. Ciò nonostante l'Arpac ha identificato come «non balneabile» lo specchio di mare, informando dei risultati dei test l'amministrazione comunale di Meta. Il sindaco Giuseppe Tito, quindi, non ha potuto fare altro che emanare «con decorrenza immediata», l'ordinanza che impone «il divieto di balneazione» nel tratto indicato sulle mappe come «da Marina di Meta a Purgatorio». Stop ai tuffi che sarà in vigore fino a quando non verranno eseguite le controanalisi, sperando che stavolta diano risultati negativi. 

L'OVERFLOW 

«Gli acquazzoni di maggio non hanno fatto bene al mare di Meta - sottolinea Laura Cuomo, presidente dell'associazione ambientalista La Grande Onda - L'overflow al Purgatorio ha funzionato benissimo, tanto che Arpac in questo specchio di mare sconsiglia la balneazione. Idem per la spiaggia di Punta San Francesco a Sant'Agnello: balneazione sconsigliata, addirittura con retrocessione della qualità delle acque, classificate scarse». Secondo Laura Cuomo, quindi, i problemi sarebbero provocati dai troppo pieni della condotta fognaria che raggiunge il depuratore di Punta Gradelle che si attivano in caso di forti piogge scaricando in mare parte dei reflui.

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