di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Sorrento - Agevolare i controlli sull'offerta turistica in Campania da parte delle autorità competenti, così da garantire una concorrenza leale tra i soggetti economici e, al tempo stesso, tutelare l'utenza, contrastare le forme irregolari di ospitalità e arginare il fenomeno dell'abusivismo. La Regione scende in campo per mettere ordine nel settore della ricettività extralberghiera e lo fa introducendo l'obbligo del codice identificativo delle strutture ricettive (Cusr) anche per le locazioni brevi. La legge regionale 11/2023 che modifica la 16/2019, impone ora per questo tipo di esercizi - esistenti o di futura attivazione - l'assegnazione di un Cusr da parte del Comune nel quale si trovano, ente che sarà chiamato ad acquisire i dati necessari dai soggetti che intendono esercitare l'attività. A questo scopo la Regione Campania ha predisposto un modello di comunicazione, scaricabile dal proprio sito internet, da utilizzare per la registrazione della struttura da parte del Comune sul portale Turismo web e generare, di conseguenza, il codice. Da Palazzo Santa Lucia si ricorda «che la mancata comunicazione ai Comuni da parte dei soggetti che esercitano o intendono esercitare attività di locazione breve dei dati previsti dalla norma, comporta la sanzione pecuniaria da 500 a 2mila euro irrogate dai Comuni nel cui territorio è ubicata l'attività e i relativi proventi sono devoluti agli stessi Comuni».
IL SINDACO
E se la Regione punta a far emergere il sommerso, l'amministrazione comunale di Sorrento vuole mettere ordine nella giungla della ricettività extralberghiera al momento disciplinata da un regolamento vecchio di 10 anni «inadeguato rispetto alla situazione attuale», chiarisce il sindaco Massimo Coppola. Il post pandemia ha portato un boom senza precedenti per il comparto dell'ospitalità in Costiera che ha avuto come conseguenza la nascita di centinaia di esercizi. Sono circa un migliaio quelli attivi solo a Sorrento dove è diventato pressoché impossibile trovare una casa da prendere in locazione. Il risultato è una drastica diminuzione dei residenti passati dai 16. 724 del 2014 ai 15. 407 del 1° gennaio di quest'anno. «Si rende necessario riequilibrare le dinamiche sociali - puntualizza il sindaco Coppola - ma senza demonizzare un settore che ha favorito la destagionalizzazione». Bisogna trovare il giusto equilibrio, insomma. E l'amministrazione ha già un piano: imporre rigidi vincoli per l'apertura di nuove attività, garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti acquisiti. «Introdurremo norme per limitare gli esercizi nei condomini - spiega il primo cittadino di Sorrento - e criteri più rigidi in materia di barriere architettoniche, non solo per l'accesso alla struttura, ma anche per l'utilizzo dei servizi per gli ospiti». Gli uffici sono già al lavoro sulla bozza del nuovo regolamento.
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