di Antonio Di Martino - Metropolis
Doveva essere il più grande mercato florovivaistico d’IItalia, realizzato all’interno del capannone industriale dell’ex Metalfer in via Terragneta dalla società Gaia Florum, e annunciato in pompa magna anche dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Doveva essere una grande opportunità occupazionale, in particolar modo assorbendo i lavoratori dell’ex Metalfer, e di lustro per un’area dismessa nella zona di Rovigliano che sarebbe diventata uno dei centri internazionali del settore. Doveva essere, eppure a distanza di quattro anni ancora non è e c’è qualcuno che inizia a chiedersi se lo sarà mai, in un territorio dove i grandi progetti vengono spesso annunciati e mai realizzati. Dalla partecipazione al bando della Regione Campania ad oggi sono intercorsi quattro anni di silenzi da parte delle istituzioni, regionali e no, e della politica torrese interrotti solo dalla comunicazione nel febbraio 2022 da parte del Comune torrese del rilascio del permesso a costruire. Questo fino a qualche giorno fa quando, con un’interrogazione regionale, a chiedere lumi su uno dei più grandi progetti riguardanti Torre Annunziata e rimasti al palo senza alcuna motivazione ufficiale ci ha pensato Gennaro Cinque, consigliere regionale ed ex sindaco di Vico Equense.
Una circostanza che i sindacati definiscono “curiosa e strana”, quella che ha visto il capogruppo di Moderati e Riformisti chiedere informazioni sulla situazione di un progetto “lontano dalla sua zona di riferimento, mentre i politici che spesso vengono in visita a Torre fanno silenzio”. Cinque, infatti, ha chiesto informazioni sull’avvio dei lavori, se è avvenuto ed entro quando saranno completati gli stessi, nonchè sulla posizione debitoria della società Gaia Florum che, stando ad una nota del 13 luglio 2022, risultava morosa di due annualità rispetto ai canoni previsti, ovvero dall’assegnazione stessa avvenuta negli ultimi mesi del 2019. Difficoltà economiche dovute alla crisi del settore e all’emergenza pandemica che hanno portato la società a numerose interlocuzioni con la Regione, ma che finalmente dovrebbero portare all’inizio dei lavori che dureranno circa sei mesi anche grazie ad un piano di rientro della posizione debitoria stipulato tra Regione e Gaia Florum.
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