di Fiorangela d'Amora - Il Mattino
LA STORIA
Castellammare di Stabia - Per una città che galleggia e aspetta, imbrigliata nel primo scioglimento per infiltrazioni mafiose della sua storia, c'è una città che vince e fa sognare. La Juve Stabia è capolista del campionato di Lega Pro con 24 punti, davanti a Avellino, Benevento e Taranto. Castellammare è stata per anni la «Stalingrado del Sud», simbolo del laboratorio politico nazionale, è stata città delle acque e città termale, oggi è alle prese con le polemiche legate al raddoppio della linea della circumvesuviana e al sottopasso di via Cosenza. In questo scenario, la passione calcistica non è andata persa, anzi si è riversata allo stadio e in strada riempiendo gli spalti o accogliendo la squadra in città dopo le vittorie in trasferta. Tra i gialloblù spicca Giuseppe Leone, cresciuto nelle giovanili della Juventus, che ricorda proprio l'ex bianconero Andrea Pirlo. Il volto di una squadra giovane e affamata è il senegalese Demba Thiam, portiere arrivato in prestito dalla Spal e già capace nelle prime undici giornate di parare due calci di rigore contro Brindisi e Turris. Quanto basta per sognare il ritorno in Serie B, dopo cinque anni. «Il prossimo maggio spero di lottare per i play off e avere un sindaco con cui interloquire - spiega Antonio Del Gaudio, titolare di Automec, la concessionaria che si trova a ridosso del sottopasso che Eav vorrebbe costruire -. Abbiamo una squadra giovane che ha voglia di emergere, una dirigenza seria e in questo momento la Juve Stabia ci fa dimenticare le difficoltà».
LE ASPETTATIVE
Il tessuto imprenditoriale e commerciale della città è quello più colpito in questo momento. «Servizi, attrazioni, attività ed eventi sono pari a zero - lamenta Vincenzo Parmendola, titolare dell'Hotel Stabia -. Accogliamo i turisti in una città spoglia. Certo, da stabiesi e appassionati di calcio quello che sta facendo la Juve Stabia ci inorgoglisce, andare in serie B significa avere qualcosa in più». Il volto di una città vincente passa anche attraverso campioni che in questi mesi sono saliti sul podio più alto. «Non solo la Juve Stabia ma lo sport stabiese ci sta regalando tante vittorie - replica Gianfranco Piccirillo dell'associazione Stabia Amore -. Penso anche ad Angela Procida, campionessa di nuoto paralimpico, a Salavatore Maresca, campione del mondo degli anelli, a Raniero De Fusco, campione europeo di basket con la nazionale sindrome di down a soli 15 anni. Lo sport risponde bene nonostante le carenze di strutture. C'è tanto da lavorare e spero che la famiglia Langella apra anche al calcio femminile, una finestra di rilievo anche nazionale». Era un attaccante da giovane don Catello Malafronte, parroco della chiesa di Sant'Antonio che ha fatto dello sport un principio di condivisione e insegnamento. «Non basta solo lo sport, ci vogliono infrastrutture, parcheggi, una migliore viabilità, arredo urbano. Oggi non c'è nulla, la Juve Stabia potrà trainare la città se si metteranno in campo progetti sociali». Non fa mancare il suo apporto anche Rosario Capuano, ex direttore del terzo circolo. «Castellammare ha bisogno di stimoli particolari - conclude -. Riportiamo il calcio e lo sport anche nelle scuole per aiutare anche la città a rinascere».
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