Vico Equense - L’amministrazione comunale di Vico Equense con una nota a firma del sindaco Giuseppe Aiello, del vicesindaco Benedetto Migliaccio, dell'assessore ai lavori pubblici Luigi De Martino e del consigliere regionale e comunale Gennaro Cinque, risponde al Wwf Terre del Tirreno, in merito all’esposto presentato in Procura. Dalle 50 immagini a corredo del fascicolo inviato a Procura e forze dell'ordine si rilevano i danni provocati agli impianti radicali delle alberature per lo scavo eseguito proprio alla base dei tronchi.
Di seguito la dichiarazione integrale
"Quando si tratta di Monte Faito tutti parlano ma non abbiamo mai visto nessuno darsi sul serio da fare. Una volontà, quella di non far crescere questa meravigliosa montagna, alla quale ci opponiamo con forza e con opere concrete. È stata data notizia alla stampa di un presunto esposto relativo ai lavori in atto sul Faito. Con questo esposto, dicono che la Procura della Repubblica sarebbe stata informata di una situazione di emergenza, corredata da un dossier fotografico che, tra l’altro, contiene scatti fotografici relativi a tempi e luoghi che non rispondono all’effettivo stato delle cose. Ebbene, gli interventi sulla vegetazione sono stati effettuati dalla Regione Campania, ovviamente al seguito di esperti e tecnici del settore. Quelli relativi alla rete fognaria, pressoché assente nella quasi totalità degli edifici presenti sul Faito, di concerto con l’Ente Idrico Campano e la Gori.
Quelli relativi alla rete antincendio, infine, grazie a un progetto PNRR in corso di realizzazione, per non far ripetere lo scempio subito dai devastanti incendi di qualche anno fa; sempre a carico del comune il ripristino totale della pubblica illuminazione divelta dopo gli incendi terribili del 2017. Senza tener conto dei progetti di convivialità urbana che permetteranno un rilancio del Faito dal punto di vista turistico, paesaggistico e commerciale. Uno sviluppo che abbiamo recentemente promosso e rinforzato con l’attivazione della Commissione VinCa, che vigila e vigilerà sulle procedure in atto allo scopo di tutelare la natura e l’ambiente che ci circonda. Ma di tutto questo gli “spiegoni” non sanno nulla. O fanno finta di non sapere, peggio ancora “accendendosi ad intermittenza” come le luci di Natale. Un argomento sì, l’altro no. E allora saremo noi ad andare fino in fondo a questa vicenda, con un dossier che verrà inviato a Procura della Repubblica, Prefettura di Napoli, Comando dei Carabinieri Forestali e WWF Italia, affinché si indaghi sui “pretesti” che spingono attivisti di un’associazione ambientalista a collezionare immagini, alterando i tempi e i luoghi, pur di dimostrare il “male”. Ci chiediamo come mai, di contraltare, non risultano denunce e/o esposti relativi agli scarichi abusivi, a cui la Regione sta ponendo rimedio; oppure in merito al recupero di tutti i versanti di salita al Faito. Non sono gravi problemi anche quelli? Il taglio abusivo degli alberi del Faito, che noi abbiamo denunciato, non rientra nelle attività di tutela? A riscontare i fatti no! Deve essere più interessante inseguire “il quarto d’ora di celebrità” diffondendo esposti che non rispondono a verità o attivarsi a giorni alterni, a seconda dei casi. Ben vengano esposti e denunce, a patto però che ci si informi bene, alla fonte e con una visione a 360 gradi delle iniziative poste a salvaguardia e tutela del Monte Faito. Una visione che dovrebbe avere un dialogo costante con enti e associazioni e che invece viene offuscata da interferenze di dubbia entità e con una corsa ai fantasmi che non ha motivo di esistere."
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