IL MARE DA SALVARE
di Antonino Pane - Il Mattino
Capri - L'Area marina protetta isola di Capri è più vicina. Chiusa la fase dedicata alla presentazione delle osservazioni è già cominciata quella delle valutazioni. Gran parte delle 157 osservazioni presentate, mira a una riperimetrazione delle aree ma non a bloccare l'iniziativa del ministero dell'Ambiente. Gli stessi ambientalisti, in prima linea Marevivo, Legambiente e l'Associazione Sub Capri, hanno proposto una rimodulazione dell'ipotesi messa in campo dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e pubblicata dai due comuni isolani, «per evitare forti opposizioni che rischiano di compromettere l'iter di istituzione dell'Area Marina Protetta».
LE ZONE
Veniamo ai particolari. «Proponiamo - ha detto Rosalba Giugni, presidente di Marevivo - di spostare la zona A dai faraglioni (attuale proposta Ispra) all'area marino-costiera che va da punta Tiberio Lo Capo a punta della Chiavica, dove già gli studi eseguiti indicano presenza di rilevante biodiversità così come anche studi eseguiti dall'associazione Sub Capri.
E poi aggiungere la zona A che va da punta Carena alla punta del Tuono; di conseguenza la zona A attualmente proposta dei Faraglioni passarla a zona Bs cioè zona protetta ma raggiungibile a nuoto o a remi». «Ciò per venire incontro - aggiunge la nota di Marevivo, Legambiente e Sub Capri - alle esigenze esposte dalle categorie economiche pur tenendo fede alla presenza di una zona A che per le scriventi rimane essenziale nell'istituzione dell'Amp dell'Isola di Capri. Inoltre di tenere presente nelle redazioni dei successivi disciplinari delle aree archeologiche subacquee». E che l'Area Marina Protetta Isola di Capri si farà lo sottolinea anche il vice sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta. «Delle 157 osservazioni presentate - dice Cerrotta - ben 131 testimoniano solo una presenza perché i contenuti sono identici. In pratica sono state presentate 15 tipologie di osservazioni e tutti si sono attenuti al modello redatto dall'Ispra. Una scelta che consentirà di anticipare i tempi nel fornire risposte precise». Ma non solo procedure. Franco Cerrotta va anche oltre. «Dalla lettura delle richieste - dice il vice sindaco di Anacapri - possiamo già dire che in linea di massima sono quasi tutte accoglibili salvo minime precisazioni che poi emergeranno durante le trasposizioni dalla carta ai luoghi. Significa - sottolinea Cerrotta - che le amministrazioni di Capri e di Anacapri in breve tempo trasmetteranno le richieste all'Ispra con parere favorevole dei due Comuni evidenziando solo piccole precisazioni. Significa che ridurremo notevolmente i tempi per arrivare al decreto di istituzione dell'Area Marina Protetta Isola di Capri».
L'ITER
Insomma scaduti i termini per le osservazioni ora l'iter sembra tutto in discesa visto che non sono state messe in campo forti opposizioni. «È stato fatto un buon lavoro - continua Cerrotta - e il traguardo ora è più vicino. Siamo convinti che l'Area Marina Protetta Isola di Capri sarà condivisa da tutti e porterà grandi benefici all'economia dell'Isola. Non dobbiamo pensare solo alle utilità di oggi ma garantire un futuro ai giovani. Capri grazie al lavoro di tutti è una eccellenza turistica planetaria; ora tocca a noi salvare il suo mare e tramandare alle future generazioni il paradiso che abbiamo ereditato»
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