«Autonomia, via di non ritorno»
Napoli - Trasformare la «battaglia contro l'autonomia differenziata in una battaglia popolare», perchè «ci troviamo di fronte a una legge che farà collassare l'Italia» e perchè questa legge «è un punto di non ritorno, sarà difficile cambiarla». È la valutazione del consigliere regionale della Campania Massimiliano Manfredi (Pd), avvocato e già deputato. Per Manfredi uno dei momenti imprescindibili della opposizione alla riforma Calderoli è il coinvolgimento della popolazione, che sembra non conoscere pienamente la questione. «Un sondaggio dell'Eurispes di sei mesi fa diceva che quasi la metà dei cittadini campani erano favorevoli all'autonomia ma poi dal sondaggio emergeva che quegli stessi cittadini non ne avevano compreso l'impatto», fa notare Manfredi che auspica una maggiore apertura verso la base. «Se noi trasformiamo questa battaglia in una battaglia di elite e di ceto politico, quando si andrà quasi certamente al referendum non avremo possibilità di vincere. Purtroppo al momento - insiste - non c'è la percezione da parte delle persone che si sta incidendo sul futuro dei propri figli». Un futuro rispetto al quale, secondo Manfredi, sarà impossibile tornare indietro: «Per come è stato concepito il ddl Calderoli, di fatto il percorso dei benefici e di sottrazione di risorse al Mezzogiorno diventa quasi irreversibile.
Quindi anche domani con un cambio di governo diventa complicato tornare alla situazione attuale. Non solo: la Regione che riceve il vantaggio, dovrebbe cederlo e dubito che la Regione con il vantaggio, sia essa guidata da un esponente del Pd, del centrosinistra o del centrodestra, farà una campagna elettorale per restituire un vantaggio tolto». Per questo motivo, sottolinea Manfredi, c'è la necessità di intervenire prima. L'auspicio del consigliere regionale è bloccare la riforma «perchè essa danneggia non solo il Mezzogiorno ma l'Italia intera».
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