Tito tuona contro i dem: «Appoggiai De Magistris e mi misero alla porta» Il consigliere metropolitano: «Da Schlein due pesi e due misure»
di Mauro De Riso - Metropolis
Meta - «Per non aver seguito la linea del Pd, sono stato sospeso. Ora che valutazioni farà Schlein con i consiglieri regionali dem? ». Il sindaco di Meta, Giuseppe Tito, esprime le sue perplessità in merito alla linea del segretario nazionale del Pd, ricordando le circostanze che hanno portato in passato alla sua sospensione dal partito e confrontando quella fase storica con la situazione attuale in relazione al voto per la legge che apre le porte al terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca. Il primo cittadino metese e consigliere metropolitano è un fedelissimo del presidente della Regione Campania e nei giorni scorsi ha espresso il suo punto di vista sulle vicende recenti, che vedono un partito diviso in due tronconi soprattutto sul territorio regionale. «Quando la Città metropolitana di Napoli era guidata da Luigi de Magistris, il Pd decise di togliere l'appoggio al sindaco e chiese ai consiglieri metropolitani dem di lasciare le deleghe. - ricorda Tito - Essendo stato eletto con il sostegno dei sindaci della penisola sorrentina espressione anche di diversi partiti politici, spiegai che lasciare le deleghe per me equivaleva a tradire la fiducia di chi mi aveva votato. Il partito, tuttavia, mi ha mandato davanti alla commissione di garanzia e sono stato sospeso».
Dopo quella vicenda, ora nuovamente ci sono alcuni esponenti del Pd che hanno scelto di non seguire la linea del segretario nazionale riguardo alla questione del terzo mandato in Campania. «Schlein ha dato input al gruppo consiliare del Pd in Regione Campania di non votare a favore del terzo mandato, ma loro hanno ugualmente votato. - ricorda il sindaco di Meta - Io sono stato portato in commissione e sono stato sospeso. Oggi mi chiedo: il segretario nazionale sconfessato dai consiglieri regionali che provvedimenti vuole prendere? ». Tito contesta a Schlein di attuare «due pesi e due misure» e guarda oltre, in scia alle recenti vicende regionali. «Il segretario o dà le dimissioni o dovrebbe convocare la commissione di garanzia chiedendo spiegazioni ai consiglieri regionali che hanno votato la legge contro le sue indicazioni. - prosegue il consigliere metropolitano - E il Partito democratico o il partito di pochi? Vorrei condividere la sua linea politica, ma non dà risposte concrete». Riguardo alla candidatura di De Luca per un terzo mandato, Tito si espone a sostegno della linea del governatore regionale. «Se c'è chi lavora bene per i territori, perché non dovrebbe continuare a lavorare? Schlein sostiene che non bisogna dare l'opportunità di un terzo mandato, ma allora questa regola dovrebbe valere anche per i parlamentari. - afferma Tito - Nel Pd ci sono parlamentari che sono alla quinta, sesta o settimana legislatura. L'unico lavoro che hanno fatto è stato quello di stare seduti nei banchi del Parlamento. Se vale la regola dei due mandati, allora deve valere per tutti, anche per i parlamentari». Sin dai mesi scorsi, il sindaco di Meta, eletto di recente per il suo terzo mandato consecutivo, ha annunciato la sua volontà di candidarsi a consigliere regionale in occasione delle prossime elezioni. Tito è un fervido sostenitore di Vincenzo De Luca e potrebbe essere tra i papabili per essere incluso nella lista del presidente, a cui potrebbe ambire anche un altro leader della penisola sorrentina, il consigliere regionale Gennaro Cinque, che di recente ha votato in favore della legge sul terzo mandato ed è sempre più vicino alle posizioni politiche del governatore.
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