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venerdì 11 luglio 2025

Sanità. Vico Equense "zona disagiata". Perplessità negli altri centri della Penisola sorrentina

di
Antonino Siniscalchi
 
Vico Equense riconosciuta “zona disagiata”, tra soddisfazione e malumori in penisola sorrentina Il riconoscimento ufficiale del Comune di Vico Equense come “zona disagiata” sotto il profilo sanitario da parte del Consiglio regionale della Campania sta facendo discutere la penisola sorrentina. Se da un lato il provvedimento è stato accolto con soddisfazione dagli amministratori locali di Vico Equense, dall'altro, nei comuni vicini e tra gli operatori sanitari, si avverte un certo malcontento, appena sussurrato ma reale. La nuova normativa, fortemente voluta dal presidente della I Commissione regionale Giuseppe Sommese, punta a colmare le difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari in territori geograficamente penalizzati come le isole di Capri, Ischia e Procida e alcune aree interne come Sessa Aurunca, Piedimonte Matese, Sapri e, appunto, Vico Equense. «Le isole e le aree periferiche vivono ogni giorno il peso dell’isolamento e della distanza. Riconoscere questo disagio è una scelta di giustizia» ha dichiarato Sommese, precisando che la legge «non crea privilegi, ma restituisce pari dignità ai cittadini che vivono lontano dai grandi centri». Il provvedimento prevede interventi mirati: potenziamento dei presidi sanitari esistenti, maggiore accessibilità ai luoghi di cura, incentivi per attrarre personale medico e valorizzazione delle strutture territoriali, con particolare attenzione ai servizi ostetrici, neonatali e oncologici. Si punta, tra l'altro, a salvaguardare i punti nascita esistenti e ad istituirne di nuovi, evitando la chiusura di reparti fondamentali per la vita delle comunità.
  Un risultato definito «storico» dal sindaco di Vico Equense Giuseppe Aiello, ascoltato nei giorni scorsi in Consiglio regionale insieme ai consiglieri Massimiliano Manfredi e Bruna Fiola. Per Aiello si tratta di una conquista importante per garantire la sopravvivenza dell'ospedale De Luca e Rossano, presidio sanitario da anni in sofferenza, e per creare le condizioni necessarie ad attirare medici e infermieri, sempre più difficili da reclutare in territori decentrati. Ma mentre a Vico Equense si brinda a quello che viene considerato un atto di giustizia sociale, nei comuni limitrofi serpeggiano dubbi e perplessità. Senza che nessuno si esponga ufficialmente, il malcontento aleggia tra il personale sanitario di Sorrento, Sant’Agnello e degli altri comuni costieri, dove si teme che il riconoscimento di “zona disagiata” per Vico Equense possa tradursi in un trattamento di favore per una sola realtà, a scapito delle altre che pure condividono difficoltà simili: carenza di medici, strutture sotto pressione, servizi essenziali ridotti al minimo. Il timore, appena accennato ma reale, è quello di una “sanità a due velocità” all'interno della stessa penisola sorrentina, dove il rischio è quello di concentrare risorse e incentivi su un solo territorio, lasciando indietro gli altri. «Le difficoltà di accesso alla sanità in costiera non sono una prerogativa solo di Vico Equense» si mormora nei corridoi degli ospedali, mentre i sindaci degli altri comuni osservano con prudenza e riserbo gli sviluppi della normativa. La legge, come sottolineato anche dai sindaci delle isole del Golfo in una nota congiunta, «è un atto dovuto e atteso da anni» e rappresenta un passo in avanti verso l’equità territoriale, ma la sensazione, nella penisola, è che la questione non sia del tutto chiusa. Molti amministratori locali auspicano infatti che il riconoscimento di “zona disagiata” venga in futuro esteso ad altre realtà della costiera, dove i disagi logistici, la distanza dai grandi ospedali e la carenza di servizi sono problemi condivisi. Per ora, il provvedimento è legge e Vico Equense ne beneficia. Ma l’impressione è che la partita sia solo all’inizio: sarà l’attuazione concreta delle misure e la loro reale ricaduta sui territori a determinare se si tratterà di un vero successo per tutta la penisola sorrentina o di un provvedimento capace di accendere nuove rivalità istituzionali e divisioni sotterranee. «L’inserimento di Vico Equense tra le aree disagiate non è una vittoria di qualcuno, ma può e deve essere un passo avanti per tutti - sottolinea Rosario Lotito, presidente Comitato Tutela Salute Pubblica Penisola Sorrentina -. Per Vico Equense, Sorrento, per Massa, per Sant’Agnello, per Piano, per Meta. Per ogni mamma, ogni anziano, ogni ragazzo che ha diritto a curarsi bene, senza dover affrontare viaggi della speranza o tempi d’attesa disumani. Non ci servono bandierine politiche. Ci serve un fronte comune. Noi continueremo a vigilare, a parlare, a denunciare, a proporre. Senza paura. Perché la salute non è un favore. È un diritto. E i diritti, quando finalmente avanzano di un passo, vanno custoditi con coraggio e forza».

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