Turismo, intervista a Gino Acampora «Sorrento, fiducia nel 2026 ma serve un freno ai b&b»

Il presidente delle Agenzie di viaggio «I riscontri per Natale sono già positivi» 

di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino

«Sorrento continua a fare da traino al turismo in Campania e le prospettive sono buone, ma è necessario regolamentare l'extralberghiero. In Costiera ormai i posti letto di b&b e case vacanza hanno superato quelli degli hotel. Andando avanti di questo passo i residenti vedranno sempre più i turisti come ospiti sgraditi». Parola di Gino Acampora, presidente dell'associazione Agenzie di viaggi Penisola Sorrentina. Siete reduci dal World Travel Market di Londra, quali sono le sensazioni? «Per Natale prevediamo già una buona risposta anche grazie agli eventi in programma. Il commissario straordinario Rosalba Scialla ha chiesto agli operatori di contribuire e devo dire che si è innescata una proficua sinergia tra le associazioni coinvolte. Siamo riusciti a costruire un contenitore di eventi di assoluto rilievo che ci auguriamo venga apprezzato prima dai nostri concittadini e poi dagli ospiti. Un percorso che ritengo proficuo e da riproporre che vede lavorare fianco a fianco Federalberghi, Agenzie di viaggi, associazione Ristoratori, Confcommercio e Fondazione Sorrento. Proprio la Fondazione ha un nuovo Ceo, Gaetano Milano. Mi congratulo per la nomina, sono certo che, come in passato, il suo apporto sarà determinante».

Fin qui il Natale. Se invece si guarda al medio termine? «Le sensazioni per il 2026 sono positive, anche se le prime previsioni potremo farle solo a fine febbraio. Il turismo risente molto delle vicende internazionali e basta poco per stravolgerlo». Il 2025 si è dimostrato all'altezza del biennio precedente che ha fatto registrare numeri record? «Un calo lo abbiamo rilevato tra luglio e agosto, ma abbiamo retto bene. Quest'anno sono diminuiti gli americani a causa delle incertezze economiche dovute ai dazi e al cambio dollaro-euro loro sfavorevole. Per fortuna i mancati arrivi da Oltreoceano sono stati bilanciati da nuovi mercati come Medio Oriente, Canada e Sudamerica. Dobbiamo ringraziare Gesac, società che gestisce l'aeroporto di Napoli, che oggi garantisce voli diretti con ben 120 destinazioni e nuove interessanti prospettive si stanno aprendo con il Costa d'Amalfi». E a livello europeo? «C'è la contrazione per quanto riguarda i Paesi alle prese con la crisi economica, soprattutto Germania, Francia e, in parte, Regno Unito». I numeri tutto sommato reggono, ma a livello di fatturato? «È chiaro che la clientela statunitense ha una capacità di spesa molto maggiore rispetto ad altri mercati e il calo degli arrivi dall'America pesa sui bilanci». C'è poi il boom dell'extralberghiero. «Da anni si abusa di un termine, overtourism, che non amo, ma che rende l'idea. A Sorrento queste attività garantiscono una ricettività totale maggiore rispetto agli hotel. Una situazione insostenibile, soprattutto se si pensa alla giungla rappresentata dagli affitti brevi». Ha una ricetta? «Serve un intervento legislativo nazionale e regionale per regolamentare il settore, ad esempio vietando l'apertura di esercizi nei condomini. Allo stesso tempo, per risolvere il problema della carenza di case per i residenti si potrebbero garantire ai proprietari che locano a lungo termine sgravi fiscali e la certezza di poter liberare gli immobili alla scadenza dei contratti». C'è poi la grana dei trasporti. Raggiungere la Costiera è un'impresa. «La vicenda dei treni Eav è paradossale. Da anni aspettiamo i nuovi convogli che non arrivano mai e ora non sappiamo neanche più se arriveranno. Un servizio ferroviario adeguato alleggerirebbe anche il traffico». Anche la viabilità è un problema. «Quello che manca è un coordinamento tra i sindaci della penisola. Dovrebbero confrontarsi e accettare, ognuno per il proprio comune, piccoli sacrifici. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Abbiamo già chiesto alle compagnie di navigazione di aumentare le corse per Napoli e sulla rotta Castellammare-Sorrento-Capri così che parte dei bus possa fermarsi nella zona stabiese». Mancano pochi giorni al voto per le regionali, cosa vi aspettate? «Ben poco. Purtroppo non si riesce ad esprimere un candidato unitario del comprensorio peninsulare e lo stesso avviene anche per le politiche e questo pregiudica la possibilità di ottenere risposte concrete per il territorio».