Pagine
▼
sabato 13 settembre 2008
Box auto al posto degli agrumeti
Piano di Sorrento - Ormai non si contano più i box interrati che prendono il posto dei limoneti. Un ricorso fatto dal WWF Penisola sorrentina al Presidente della Repubblica, chiede di annullare una delibera del consiglio comunale di Piano di Sorrento del 9 aprile 2008 che deroga i “parcheggi pertinenziali mediante espressione di compatibilità alle specifiche aree di territorio comunale”, ovverosia rende possibile la costruzione di parcheggi privati anche in aree dove non sarebbe possibile, e in un territorio sottoposto al Piano urbanistico territoriale. Infatti, il Put individua sul territorio della Penisola Sorrentina ben 15 zone determinando per ciascuna di essa l’attività edilizia compatibile e, per alcune, escludendo qualsiasi tipologia d’intervento. Quindi, non si potrebbero realizzare altri parcheggi. “Riteniamo che ormai il “business” dei box interrati abbia tradito tutti i millantati propositi e le false promesse di risolvere il problema della circolazione delle auto e di ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico - dichiara Claudio d’Esposito del WWF Penisola Sorrentina - inoltre esso ha creato e sta creando danni irreversibili, ormai sotto gli occhi di tutti, all’ambiente, al paesaggio e al territorio. Stiamo sventrando la nostra penisola ed i nostri storici giardini, e con essi la nostra stessa storia, per costruire “camere da letto” per gli autoveicoli che trovano mercato nella speranza di trasformarsi in seguito in tutt’altro: negozi, palestre, depositi, uffici”. I progetti finora approvati prevedono che sullo strato di cemento dovrebbero essere coltivati limoni D.O.P. al posto dei preesistenti agrumeti “malati e sterili”, così definiti da alcuni agronomi. Ma finora c'è solo ammasso di cemento. E addio agli storici agrumeti presenti in tutte le vecchie cartoline della Penisola sorrentina.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.