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sabato 31 gennaio 2009
Maremonti, al via la «mezza maratona»
Sorrento - Stop ai veicoli, passa la mezza maratona. Domani mattina, le strade della costiera sorrentina saranno off limits alla circolazione per consentire il passaggio dei 3mila atleti che partecipano alla decima edizione di «Maremonti», corsa podistica organizzata da «Asd Mediterraneo eventi» (in collaborazione con Comitato regionale «Fidal Campania», Fidal Italia e Provincia di Napoli) che si snoda lungo il suggestivo tracciato che va dalle «Nuove terme» di Castellammare di Stabia a piazza Angelina Lauro a Sorrento. «Questa manifestazione coniuga sport, spettacolo, cultura e promozione turistica – spiega l’assessore allo Sport del comune di Sorrento, Mario Gargiulo - Le polemiche sui disagi alla circolazione? Sono inevitabili ma la statale resterà chiusa solo per qualche ora, giusto il tempo di consentire il passaggio degli atleti in gara. L’assistenza e l’informazione agli automobilisti sarà ovviamente garantita dalle forze dell’ordine e dai volontari presenti in strada. Noto con dispiacere tuttavia che le polemiche a volte offuscano gli elementi positivi: da giovedì a domenica, tutte le camere di quattro alberghi i Sorrento sono occupate da atleti, dai loro amici e familiari». Per un periodo di bassa stagione turistica, la manifestazione alimenta l’indotto per il commercio. «La Maremonti è una kermesse che ci invidiano da più parti – aggiunge l’assessore Mario Gargiulo - è la terza mezza maratona più importante d’Italia». Domani, dunque, dalle 8 e 30 alle 10 e 45, è sconsigliato mettersi alla guida sulla Statale 145, nel tratto di che va da Meta a Castellammare (località Pozzano). Su ordinanza prefettizia, le strade del circuito Maremonti verranno riaperte al traffico dopo 45 minuti dal passaggio del primo maratoneta. A Castellammare, i divieti di transito e di sosta riguardano (il passaggio degli atleti è previsto dalle 9 alle 9 e 48) il raduno di partenza, viale delle Puglie, via Marconi, piazza Spartaco, via Roma, piazza Matteotti, corso De Gasperi, via Giuseppe Garibaldi, Lungomare Garibaldi, via Mazzini, via Bonito, via Duilio, via Brin e la Statale 145. A Vico Equense (passaggio previsto dalle 9 e 27 alle 10 e 30), stop alla circolazione e niente sosta lungo via Luigi Serio, corso Filangieri, via Caulino e il tratto di Statale sorrentina in località Seiano. A Meta (passaggio previsto dalle 9 e 48 alle 10 e 37), off limits piazza Santa Maria del Lauro e le strade litoranee di via De Martino, via Marconi e via Caracciolo. Dalle 9 e 51 alle 10 e 44, la corsa e i relativi divieti proseguono a Piano di Sorrento, lungo via Cassano, via Madonna di Roselle, via Ripa di Cassano e via Iommella Grande. A Sant’Agnello, divieti estesi a via Paola Zancani, viale dei Pini, corso Marion Crawford e via Cocumella: gli atleti passeranno dalle 9 e 54 alle 10 e 58. (Giuseppe Damiano il Mattino)
Ato 3, la penisola si divide
Vico Equense - Il 30 gennaio si è svolta una seduta straordinaria dell’assemblea dei Comuni dell’Ato 3 dell’ente d’ambito sarnese-vesuviano. Il sindaco, Gennaro Cinque, ha rilanciato l’ipotesi di riaffidare la gestione del servizio idrico nei comuni della penisola sorrentina all’Arips. «Lo stato in cui versa il servizio idrico integrato – spiega Cinque - è, a nostro avviso, fallimentare. Tutto questo deve invitare tutti i Comuni partecipanti ad una profonda riflessione sullo stato in cui versa il servizio idrico integrato nel nostro territorio, e passare ad una nuova fase, che non sarà indolore». Anche Rosario Fiorentino delegato dell’amministrazione di Sorrento sostiene che “questo sistema ha portato ad un aumento dei costi con servizi scadenti”. Invece, Meta, Sant’Agnello e Massalubrense non hanno intenzione di uscire dall’Ato 3 e dalla Gori. Piano di Sorrento non si esprime. Cinque e Fiorentino per protesta hanno abbandonato la seduta.
Vico Equense, è qui la capitale della tammorra
Vico Equense - E´ stata una grande festa, un reincontrare persone che hanno lo stesso sentimento, una serata dedicata alla tradizione, alla musica popolare, alla capacità di usare strumenti del passato con uno sguardo verso il futuro quella di ieri venerdì 30 gennaio, in via Nicotera 112, per festeggiare la nuova sede dell´Associazione culturale Aequana. Alla conferenza di presentazione del gruppo e delle attività, coordinata splendidamente da Ilenia De Rosa, sono seguite le esibizioni di grandi artisti appartenenti al panorama della musica popolare italiana, tra questi Marcello Colasurdo, Antonio Matrone (detto o´ Lion´) e tanti altri, straordinaria l´idea del vino ad libitum da bere da un rubinetto ad hoc, pasta e fagioli, rosticceria e dolci hanno fatto il resto per riscaldare l´atmosfera di una splendida serata danzante alla quale hanno partecipato da Sorrento, Castellammare, Positano e dintorni della Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana. “Partecipo volentieri a quest´evento- afferma Marcello Colasurdo- perché rappresenta un piccolo grande traguardo raggiunto da un caro amico che nella musica popolare mette l´anima, Luigi Staiano. Sono anni che insegna ai ragazzi di Vico Equense a suonare la tammorra ed altri strumenti popolari, con il solo obiettivo di recuperare e tramandare la tradizione legata a questo territorio. Oggi quel gruppo è diventato un´associazione che conta già sessanta membri, a cui faccio i miei più sentiti auguri”. Il nome “Aequana” deriva dal profondo senso di appartenenza a Vico Equense, terra che da secoli è incrocio di tradizioni e culture. “Ritengo sia necessario riappropriarsi del proprio passato- afferma il presidente dell´associazione Luigi Staiano- e ritornare alle origini contadine, recuperando, storia, sonorità, canti, racconti, ricette, sentieri, giochi, usi, costumi, tesori affinché si possano tramandare alle generazioni prossime mantenendo il più possibile inalterata la radice da cui sono state generate”. Nella sede in via Nicotera si terranno corsi di tammorra, tamburi a cornice, percussioni, danze popolari, organetto, fiati etnici, canto, a partire da lunedì 2 febbraio. Il calendario verrà presentato durante l´incontro. Per informazioni: 081/8015937, 328/6230903, aequana@gmail.com, aequanastampa@gmail.com. (Positano News)
(Foto di Alessandro Savarese)
(Foto di Alessandro Savarese)
Monte Faito, il Sindaco Gennaro Cinque “Regione, Provincia e Comune collaborino per il rilancio”
Vico Equense - Il Comune di Vico Equense chiede a Regione e Provincia, che ne sono proprietarie, di gestire Monte Faito per realizzare un piano di rilancio della montagna. Il sindaco Gennaro Cinque propone un incontro ai presidenti Antonio Bassolino e Riccardo Di Palma. L’obiettivo è quello di poter raggiungere una forma di collaborazione istituzionale per recuperare uno degli ultimi polmoni verdi della Campania con l’intervento del Comune. L’amministrazione cittadina, infatti, risulta proprietaria dell’intera rete viaria, dell’impianto di pubblica illuminazione nonché di tutti gli impianti a rete ed il Comune ha da sempre esercitato attività di vigilanza, custodia, tutela e preservazione del patrimonio ambientale del Monte Faito. L’Amministrazione Comunale di Vico Equense sta da tempo attuando un articolato programma per la promozione e la valorizzazione dell’immagine del “Monte Faito”, non da ultimo con il progetto OCEANOVERDEFAITO, già sottoposto nel mese di settembre 2008 all’attenzione dei vari Ministeri, Regione Campania e Provincia di Napoli, ricevendo per tale attività numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. La possibilità di gestire la montagna, secondo un piano articolato e concordato con Provincia e Regione, porrebbe fine all’attuale situazione di stallo. E’ bene ricordare che “il gigante verde” conta 420 ettari di bosco che rientrano per circa l’80% nel territorio del Comune di Vico Equense e che rappresenta una delle potenziali zone turistiche della provincia di Napoli e dell'intera Campania: ricco di boschi di conifere, castagni e faggi, da cui deriva verosimilmente il suo nome. Tante le offerte per un turismo che ama natura e verde e che fino ad oggi sono restate in gran parte inespresse. In particolare, numerose le opportunità per gli amanti degli sport all'aria aperta, che, in particolar modo durante la bella stagione, possono praticare equitazione e nuoto; inoltre, per chi preferisce il contatto con la natura, è possibile effettuare salutari passeggiate lungo i suggestivi sentieri "guidati", che si inoltrano nei boschi. Soprattutto durante il periodo estivo ed autunnale, poi, nella zona sono ospitate numerose manifestazioni culturali e folkloristiche, tutte organizzate dal Comune di Vico Equense, che rappresentano un forte richiamo per gli amanti della montagna: di grande interesse la sagra della castagna, che si tiene ogni anno nel mese di novembre, nel corso della quale vengono offerte all'assaggio e alla degustazione, oltre alle deliziose "caldarroste", numerose specialità a base di castagne; il tutto allietato da danze e canti tipici partenopei. Si segnala, infine, il belvedere, posto a 1050 m, dal quale si può ammirare uno dei panorama più celebri d'Italia, che spazia dalla Penisola Sorrentina, al golfo di Napoli, all'isola d'Ischia, al Vesuvio fino a tutta la valle del Sarno. “La collaborazione e la sinergia tra Regione, Provincia e Comune, garantirebbe concretamente il perseguimento degli obiettivi di rilancio. Ha detto il Sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque. “il Comune di Vico Equense - ha continuato il primo cittadino - da anni è impegnato nella preservazione e valorizzazione del Monte Faito, uno dei beni ambientali più significativi dell'intera provincia, contribuendo in modo determinante – anche attraverso l’opera instancabile dell’Associazione dei Volontari del Faito, dei residenti e degli imprenditori locali, alla tutela e alla sottrazione di questo pezzo di verde al degrado, alla speculazione, ad un uso improprio e danni di ogni tipo, certificata da innumerevoli interventi della stampa locale e nazionale. Chiediamo collaborazione tra istituzioni – al di là ed al di sopra del colore politico – perché questa situazione di stallo ha contribuito fortemente a determinare lo stato di abbandono che ha, finora, avuto negative ripercussioni sul patrimonio ambientale e sui flussi turistici della zona”. Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuto il consigliere regionale della Sinistra Democratica Tonino Scala anche alla luce della proposta fatta dall’Ente Parco dei Monti Lattari di gestire Monte Faito. “Non si può fare mercimonio sul futuro dell’unico polmone verde che abbraccia Castellammare di Stabia e Vico Equense. I soli titolari della gestione della montagna – ha continuato il consigliere regionale – devono essere i comuni. Nessuna equipe di professionisti sarebbe in grado di provvedere alla gestione della montagna. Ritengo che prima di lanciarsi in avventate richieste occorrerebbe delineare un ragionamento complessivo che sia capace di tracciare delle linee di prospettiva, che si interroghi sul futuro della montagna, che parli del futuro delle montagna . Per essere più chiari: un intervento , come quello proposto dall’Ente Parco dei Monti Lattari, così strutturato escludendo il coinvolgimento dei comuni, rappresenterebbe l’ennesima mortificazione del territorio. Sinistra Democratica- conclude il consigliere regionale Tonino Scala- in tutte le sue sedi sia provinciali che regionali si batterà affinchè, prima di qualsiasi scelta avventata si cerchino gli spazi politici e partecipativi per determinare le scelte riguardo al futuro di Monte Faito. A scegliere del futuro della montagna devono essere prima i cittadini del posto”. (Francesco Di Maio)
La Giunta campana chiede lo stato di calamità per 82 comuni
Tra i Comuni anche Vico Equense
Regione Campania - Con una delibera approvata ieri, la Giunta regionale della Campania, su proposta dell'Assessorato all'Ambiente e Protezione civile guidato da Walter Ganapini, ha chiesto al Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di calamità per i Comuni colpiti dagli eventi atmosferici di particolare intensità registrati su gran parte del territorio regionale nel mese di gennaio. Secondo la prima ricognizione effettuata dal Settore Protezione civile i Comuni campani interessati dal provvedimento sono 82, distribuiti nelle cinque province. ''La Regione Campania - ha dichiarato l'assessore all'Ambiente e Protezione civile, Walter Ganapini - ha ascoltato le giuste richieste dei territori colpiti dalle precipitazioni e dato mandato al presidente della Giunta di chiedere lo stato di calamità. In una Campania ad altissimo rischio idrogeologico è necessario realizzare interventi strutturali definitivi non solo in fase di emergenza ma soprattutto a scopo preventivo''. I comuni della provincia di Napoli sono: Castellammare di Stabia, Sant'Antonio Abate, Gragnano, Vico Equense, Massa Lubrense, Sorrento, Melito di Napoli, Ischia.
Regione Campania - Con una delibera approvata ieri, la Giunta regionale della Campania, su proposta dell'Assessorato all'Ambiente e Protezione civile guidato da Walter Ganapini, ha chiesto al Consiglio dei Ministri di dichiarare lo stato di calamità per i Comuni colpiti dagli eventi atmosferici di particolare intensità registrati su gran parte del territorio regionale nel mese di gennaio. Secondo la prima ricognizione effettuata dal Settore Protezione civile i Comuni campani interessati dal provvedimento sono 82, distribuiti nelle cinque province. ''La Regione Campania - ha dichiarato l'assessore all'Ambiente e Protezione civile, Walter Ganapini - ha ascoltato le giuste richieste dei territori colpiti dalle precipitazioni e dato mandato al presidente della Giunta di chiedere lo stato di calamità. In una Campania ad altissimo rischio idrogeologico è necessario realizzare interventi strutturali definitivi non solo in fase di emergenza ma soprattutto a scopo preventivo''. I comuni della provincia di Napoli sono: Castellammare di Stabia, Sant'Antonio Abate, Gragnano, Vico Equense, Massa Lubrense, Sorrento, Melito di Napoli, Ischia.
Lega Navale Vico Equense
La Lega Navale Italiana riunisce in Associazione cittadini che volontariamente operano per diffondere nel popolo italiano, in particolare tra i giovani, l’amore per il mare e la conoscenza dei problemi marittimi, sviluppando iniziative promozionali, culturali, sportive, ambientalistiche e naturalistiche idonee al conseguimento degli scopi statutari. Essa promuove e sostiene anche la pratica del diporto e delle altre attività nautiche e sviluppa corsi di formazione professionale, di concerto con le Amministrazioni pubbliche e le Federazioni sportive del CONI. L’Associazione, vanta ben oltre un secolo di vita, essendo stata fondata a La Spezia nel 1897 ad opera di un piccolo gruppo di appassionati del mare, uniti dal comune ideale di risvegliare nell’allora giovane Regno d’Italia, l’amore e l’interesse nei confronti di una coscienza marinara, che non doveva certo mancare in un Paese come il nostro, sia per la sua storia che per la sua posizione geografica.Oggi, essa è un Ente Pubblico preposto a servizi di pubblico interesse operante sotto la vigilanza dei Ministeri della Difesa e delle Infrastrutture e Trasporti; è anche Ente Morale e Culturale, Associazione di protezione ambientale e Associazione di promozione sociale. Conta circa 58.000 Soci iscritti, su un complesso di 80 basi Nautiche e 238 Strutture periferiche fra Sezioni e Delegazioni presenti su tutto il territorio nazionale, che rappresentano lo strumento attraverso il quale persegue le sue finalità. La sezione di Vico Equense, dallo scorso anno si è dotata di una base nautica a Marina di Aequa, avendo avuto in concessione dal Comune, uno specchio acqueo , che dopo le operazione di dragaggio effettuate nel porticciolo, sarà attrezzato per l'ormeggio di imbarcazioni per Scuola Vela e dei soci che con esse daranno supporto decisivo alle attività istituzionali. Nel programma 2009, già ricco di eventi, spicca la regata che la sezione organizzerà il 31 Maggio, quale prova finale e pertanto decisiva, del Campionato Primaverile VELE DI LEVANTE, che vedrà quasi cento barche, tre cui alcune del sodalizio, sfidarsi lealmente nel mare tra Castellammare di Stabia e Vico Equense. Tutti i cittadini, amanti del mare e che vogliono viverlo impegnandosi concretamente per alla sua salvaguardia sono invitati ad iscriversi . Inoltre i soci godono di svariate prerogative, quali la possibilità di ormeggio presso la base nostra base nautica, e gratuitamente presso una delle 80 basi in tutta Italia, partecipare ad eventi e corsi, abbonamento gratuito al mensile della associazione, condividere la propria passione con altri amici, etc... Per maggiori informazioni tel. 0818798533, www.leganavale.it/vicoequense
Pubblicità “choc”
Rischia già di creare un caso la campagna pubblicitaria che è comparsa su alcuni cartelloni posizionati in zone nevralgiche di Napoli e che ha già suscitato forti polemiche. Nelle immagini, pubblicità di una società milanese di abbigliamento e moda femminile, si vedono delle ragazze afferrate con decisione e perquisite da due uomini vestiti come appartenenti alle forze dell’ordine, che più che con una perquisizione sembrano procedere con una meno nobile "palpatina". I cartelloni, posizionati da piazza Garibaldi a via Medina a piazza Municipio, hanno provocato la dura reazione dell’assessore alle Pari opportunità della Provincia di Napoli, Angela Cortese, che definisce la pubblicità come “ignobile e lesiva della dignità delle donne”. L’assessore assicura che si farà portatrice di una “vibrata protesta contro la società milanese affinchè ritiri immediatamente dalla scena una campagna di comunicazione vergognosa, discriminante e violenta”. “Anche nella centralissima piazza degli Artisti campeggia da alcuni giorni uno dei manifesti pubblicitari al centro delle polemiche in quanto inciterebbero alla violenza contro le donne – afferma Gennaro Capodanno -. Sta lì da una settimana e nessuno fino ad oggi ha provveduto a rimuoverlo“. “Mi domando – continua Capodanno. a questo punto chi dovrebbe controllare i contenuti della pubblicità che viene somministrata quotidianamente a dosi massicce ai napoletani dalle migliaia di manufatti, di ogni forma e dimensione, che negli ultimi tempi sono sorti come funghi in tutte le piazze e le strade della Città e se non sia il caso di disciplinare la materia “. “Tanto più alla luce del dato – conclude Capodanno che la società che si occupa della materia a Napoli è una società a prevalente capitale pubblico, con una partecipazione del 51% dello stessa amministrazione comunale partenopea".
Pd, Bersani segretario?
Nel Pd acque agitate. A fare rumore ieri è stata una rivelazione della Velina Rossa, il foglio dalemiano diretto da Pasquale Laurito, secondo il quale «numerosi deputati del Pd sono stufi», vogliono «subito» un chiarimento, e indicano Pierluigi Bersani «come alternativa all’attuale segretario». Laurito va giù duro: «Numerosi deputati ieri mattina ci hanno dichiarato che non è più possibile attendere per un chiarimento politico nel partito. Sono decisi ad avere spiegazioni precise e immediate...». Per Laurito, «da più parti si sollecita la convocazione dell’Assemblea costituente e per la prima volta viene indicata ufficialmente la candidatura di Pier Luigi Bersani come alternativa all’attuale segretario». Laurito fa sapere di avere invitato questi deputati alla calma, ma non c’è stato niente da fare: «Ormai non e più il tempo dell’attesa e occorre contestare subito la politica dell’attuale segreteria» hanno risposto. Il nome di Bersani, assieme a parecchi mal di pancia nei confronti del leader, sono venuti fuori anche dalla riunione di ”Red”, l’associazione dalemiana. Bersani dal canto suo non conferma e non smentisce, limitandosi a dire che il Pd ha davanti a sé un «percorso molto chiaro e scandito»: deve andare alle elezioni a cui i democratici devono presentarsi «uniti e combattivi».
Continua la comica delle targhette …
La storia la racconta Dagospia
Non c'è pace in via Sant'Andrea delle Fratte, al civico numero 16. All'ingresso della sede del Partito Democratico prosegue la comica battaglia delle targhette. Che si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il ritorno l'altro giorno del simbolo della Margherita, il giorno dopo lo sradicamento dei due simboli Pd e Dl che erano posti uno sopra all'altro sul fianco dell'entrata, lo scenario è cambiato per l'ennesima volta. Il trapano è tornato in azione. Ora ai lati del portone sono presenti due targhe terribili, non più con il simbolo dei partiti inquilini del palazzo, ma con la semplice dicitura del nome. Scritte terribili, su sfondo bianco. A sinistra c'è quella del Pd, in nero. A destra quella della Margherita "Democrazia è libertà", in blu con la "è" rossa. Separati in casa e anche sul portone, quindi, visto che prima stavano dallo stesso lato. Una toppa peggiore del buco. E di toppa si tratta, perché le due targhe attualmente visibili sarebbero solo transitorie in vista della realizzazione di due nuovi cartelli in ottone. Evidentemente al Nazareno non sanno come spendere i soldi e perdere tempo, ma l'obiettivo di Veltroni è raggiunto: avendo messo le due targhe sui lati opposti dell'ingresso, ora le telecamere dei telegiornali potranno riprendere la scritta "Partito Democratico" senza dover inquadrare anche il nome della mal tollerata Margherita. Il fegato dei diessini e di Veltronal potrà trovare tranquillità almeno su questo fronte...
Non c'è pace in via Sant'Andrea delle Fratte, al civico numero 16. All'ingresso della sede del Partito Democratico prosegue la comica battaglia delle targhette. Che si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo il ritorno l'altro giorno del simbolo della Margherita, il giorno dopo lo sradicamento dei due simboli Pd e Dl che erano posti uno sopra all'altro sul fianco dell'entrata, lo scenario è cambiato per l'ennesima volta. Il trapano è tornato in azione. Ora ai lati del portone sono presenti due targhe terribili, non più con il simbolo dei partiti inquilini del palazzo, ma con la semplice dicitura del nome. Scritte terribili, su sfondo bianco. A sinistra c'è quella del Pd, in nero. A destra quella della Margherita "Democrazia è libertà", in blu con la "è" rossa. Separati in casa e anche sul portone, quindi, visto che prima stavano dallo stesso lato. Una toppa peggiore del buco. E di toppa si tratta, perché le due targhe attualmente visibili sarebbero solo transitorie in vista della realizzazione di due nuovi cartelli in ottone. Evidentemente al Nazareno non sanno come spendere i soldi e perdere tempo, ma l'obiettivo di Veltroni è raggiunto: avendo messo le due targhe sui lati opposti dell'ingresso, ora le telecamere dei telegiornali potranno riprendere la scritta "Partito Democratico" senza dover inquadrare anche il nome della mal tollerata Margherita. Il fegato dei diessini e di Veltronal potrà trovare tranquillità almeno su questo fronte...
Il 4 per cento
Regione Campania - Gli assessori e i consiglieri di Rifondazione della Campania hanno deciso di astenersi dalle sedute istituzionali se, si legge in una nota promossa da Corrado Gabriele, «non si ferma l’accordo che il Pd ha con il Pdl sullo sbarramento al 4 per cento per le elezioni europee». Lo sbarramento è criticato anche dal presidente della Provincia, il verde Di Palma. Contrario alla soglia del 4 per cento anche il Governatore Antonio Bassolino. «Mi sembra ingiusto che possano essere escluse dal Parlamento europeo diverse forze politiche che comunque rappresentano orientamenti sociali e culturali presenti e attivi nella realtà italiana. Nel Parlamento Europeo, tra l’altro, non si pone un problema di governabilità come nelle istituzioni nazionali ed è dunque saggio, anche per la democrazia italiana, muoversi in una logica di inclusione. Questa mia convinzione, maturata da tempo, è oggi rafforzata dall’inopportunità di modificare la legge elettorale alla vigilia del voto», conclude Bassolino. Contrari, ancora, allo sbarramento anche il vicepresidente della Regione Antonio Valiante e il sindaco Rosa Russo Iervolino. La vicecapogruppo alla Camera del Pd, Marina Sereni, si rivolge proprio ai partiti minori della sinistra che rischierebbero di restare fuori dal Parlamento di Strasburgo e sottolinea che l’introduzione di uno sbarramento del 4%, mantenendo le preferenze, "corrisponde alla richiesta che viene dai cittadini per un sistema dei partiti meno frantumato e per restituire all’elettore la possibilità di scegliere il proprio parlamentare. Anzichè attaccarci - continua - le forze alla sinistra del Pd dovrebbero costruire le condizioni di un’aggregazione che possa dare voce al loro elettorato. Per parte nostra - aggiunge - se sarà introdotto lo sbarramento, credo dovremo essere disponibili ad aprire le nostre liste ad altre forze riformiste"
Spese pazze, paga la Regione (L’Espresso)
Spese pazze, paga la Regione (L’Espresso)
Cantone: i partiti tengano conto della questione morale
«Credo che ci sia una questione morale di cui i partiti devono tener conto». Il magistrato Raffaele Cantone è intervenuto a Frattamaggiore alla presentazione del suo libro, «Solo per giustizia», e non si è sottratto alla domanda di uno studente sulla moralità della politica e sulla candidatura di Luigi Cesaro alla Provincia per il Pdl. Cantone non ha risposto sulla vicenda specifica di Cesaro («non è compito di un magistrato fare valutazioni di questo tipo», ha successivamente precisato a Il Mattino) ma ha pronunciato parole chiare sul rapporto tra politica e morale. «Non si può far finta di niente e invocare la presunzione di innocenza. In politica - ha detto Cantone nel corso dell’incontro con gli alunni delle scuole di Frattamaggiore - servirebbe la certezza della specchiatezza e i partiti ne devono fare una questione morale. E se la politica non fa un’adeguata selezione, la deve fare il cittadino con il suo voto». Cantone, rispondendo a un’altra domanda, ha escluso una sua candidatura alle provinciali (si è parlato di un pressing del Pd nei suoi confronti). «Non c’è una mia disponibilità e non sono stato contattato da nessuno», ha precisato il magistrato protagonista delle inchieste sul clan dei Casalesi. (Il Mattino)
venerdì 30 gennaio 2009
Sciopero della Fincantieri
Castellammare di Stabia - Il Consigliere regionale Tonino Scala, capogruppo di SD, esprime solidarietà ai lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, impegnati stamani nell´ennesima manifestazione di protesta a tutela dei loro diritti. Ciò che avviene nella Fincantieri non solo campana, non è solo legato alla crisi economica che sta attraversando il settore, ma anche a un quadro nazionale che penalizza fortemente il nostro territorio. "Accordi disattesi, incontri che saltano, un futuro da cassa integrati o, peggio, da disoccupati. E´ questo lo scenario che in cui stanno vivendo i lavoratori della Fincantieri, ai quali va tutta la mia solidarietà unita a quella dell´intero partito che rappresento. - Ha dichiarato Tonino Scala - "Sono molto preoccupato, per questo ho preparato un Question Time per la seduta del 3 febbraio, che vedrà la risposta immediata degli assessori al Lavoro e alle Attività Produttive, ai quali chiedo l´ intervento sia del governo regionale sia di quello nazionale" "Ai vertici aziendali che si rifiutano anche di interloquire con i sindacati e i lavoratori, vorrei ricordare che i lavoratori hanno mostrato sempre grande senso di responsabilità, accettando trasferte volontarie, orari di lavoro maggiorato, hanno diviso gli appalti con altri cantieri mostrando solidarietà e affezione al lavoro". - conclude il capogruppo - "Insomma hanno sempre fronteggiato e combattuto momenti di crisi e scarichi di lavoro. Fanno bene oggi a difendere con energia il diritto ad un reddito dignitoso e al loro futuro. Loro mostrano di sapere fare bene la loro parte. Alla dirigenza, adesso il compito di dimostrare che sa fare la sua".
Chiudono i parcheggi
Vico Equense - I parcheggi non pavimentati per inosservanza di norme ambientali hanno chiuso i battenti. Si rischia di compromette il piano di circolazione alternativa attuato per lo stop alla circolazione veicolare nella galleria di Seiano. Dopo i rilievi dell’ufficio prevenzione dell’Asl Na5, i sindaci di Sorrento e dintorni, infatti, dovranno disporre con apposite ordinanze la sospensione delle attività di alcune aree di parcheggio, annuali e temporanee. Il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, per una analisi più approfondita della questione, ha chiesto un incontri al Prefetto. Il Decreto Legislativo n. 152 del 2006 “Norme in materia ambientale" non permette la realizzazione di parcheggi su aree non impermeabilizzate. La benzina, l’olio, i gas di scarico infiltrandosi nel terreno potrebbero inquinare le falde acquifere. Le strutture dovrebbero essere dotate di griglie di raccolta. La penisola sorrentina, però, è sottoposta al PUT, che vieta la realizzazione di questo tipo d’intervento. Nei prossimi giorni gli amministratori della penisola sorrentina si riuniranno per fare il punto della situazione e trovare una soluzione.
Piano di Sorrento - Il nuovo parcheggio spostato a via San Michele
Piano di Sorrento - Il nuovo parcheggio spostato a via San Michele
Emergenza frane: avviate le verifiche, il Comune: ripristiniamo la sicurezza
Vico Equense - L’incubo di una nuova emergenza per la statale sorrentina dopo frane e dissesti. La storia si ripete, ma non sono state ancora pianificate iniziative adeguate per allontanare rischi e pericoli per gli automobilisti in transito. Tre i punti di criticità che caratterizzano, in questi giorni, il tracciato che attraversa il territorio di Vico Equense: gli smottamenti nelle aree che sovrastano le due «bocche» della galleria di Seiano ed il distacco di un masso dal costone roccioso in località Bikini rimasto intrappolato nella rete di protezione. Movimenti franosi hanno interessato anche Marina di Vico e la frazione collinare di Bonea. Insomma, quanto basta per alimentare l’allarme del sindaco Gennaro Cinque, in attesa del vertice tecnico previsto per oggi pomeriggio presso il Genio civile: «L’emergenza è stata certificata nei verbali degli esperti che hanno effettuato accurati sopralluoghi sui due versanti della galleria – spiega il sindaco di Vico Equense -. Il pericolo è concreto, ma non sono state formalizzate iniziative per attenuare gli effetti degli smottamenti. Aspetto l’esito della riunione tecnica di oggi, ma consentitemi di manifestare il mio personale disappunto nel constatare la scarsa attenzione generale verso una vicenda che interessa l’intera penisola sorrentina e non solo il nostro territorio». Preoccupazione e amarezza nelle considerazioni di Gennaro Cinque, condivise anche dal sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino: «La Protezione civile e il Genio civile – sottolinea – sono gli enti delegati ad attuare gli interventi di bonifica del territorio. Purtroppo, i Comuni, nonostante le esigue risorse disponibili, devono provvedere a fronteggiare emergenze inattese. Condivido le preoccupazioni del sindaco di Vico Equense sulla necessità di poter contare su una maggiore attenzione per il territorio della penisola sorrentina: non vorrei che gli interventi da pianificare per la nostra zona fossero ispirati al criterio politico piuttosto che alle necessità di natura tecnica. È il caso del piano che abbiamo presentato per la bonifica del Vallone dei Mulini, approvato in toto, ma non ancora finanziato». Le copiose piogge dei giorni scorsi non hanno lasciato solo frane e smottamenti. Anche l’asfalto «gruviera», infatti, caratterizza in questi giorni numerose strade di Sorrento e dintorni. Profonde buche e avvallamenti trappola in agguato per automobilisti e centauri. I punti critici nel centro cittadino all’incrocio di Marano, tra via degli Aranci e corso Italia, in via Capo. Situazione difficile anche a Massa Lubrense, in via Partenope e sul tracciato della Massa-Turro. Gli operai dell’ufficio tecnico comunale, ieri mattina, hanno avviato un lungo itinerario per tamponare l’emergenza viabilità. (Antonino Siniscalchi il Mattino)
Sos all’alberghiero: no ai topi in classe
Vico Equense - Le precarie condizioni in cui alloggia da tanti anni l’Istituto Alberghiero, distribuito su più sedi di cui una in particolare, il Convento di Santa Maria del Toro - in condizioni d’estremo degrado - da alcuni giorni è infestato dai topi. “Questa mattina - commenta uno studente dalle pagine del quotidiano Metropolis - non abbiamo fatto laboratorio perché siamo stati fermati dall’ennesimo topo. Non possiamo cucinare in un ambiente del genere”. Nei prossimi giorni inizieranno dei lavori di ristrutturazione e il Preside Armando Izzo è fiducioso. “Per quanto riguarda la presenza dei topi – continua il dirigente scolastico – purtroppo siamo al confine con la campagna e sembra che in questo periodo i ratti stiano intensificando la loro presenza”. “Per ora le lezioni continuano regolarmente – aggiunge il Preside – più in la, quando l’intervento di ristrutturazione sarà più massiccio si creeranno difficoltà perché alcune aule andranno sicuramente chiuse, potremmo pensare ad una soluzione alternativa. Naturalmente speriamo che il grosso si faccia durante l’estate”. Sembrava tutto pronto per il nuovo edificio, ma un ricorso al Tar di alcuni proprietari limitrofi dell’area, dove doveva sorgere la nuova sede dell’Istituto alberghiero, blocca tutto. Uno stop definitivo, per una ingarbugliata vicenda amministrativa che vede da anni protagonisti tra gli altri il Comune e la Provincia, ente quest’ultimo che da tempo ha stanziato oltre 7 milioni e mezzo di euro per costruire la nuova scuola destinata a ospitare 28 aule, oltre a diversi laboratori didattici, dell’istituto che dagli anni ’50 è una fucina di tecnici del settore turistico che operano non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il provvedimento del tribunale amministrativo ha ritenuto che la scelta della Provincia deve ritenersi incongrua e pregiudizievole degli interessi dei privati in quanto interessante la strada di accesso ai fabbricati di proprietà dei ricorrenti e le rispettive condotte dei servizi primari (acqua e energia elettrica). Inoltre, i giudici hanno rilevato che l’opera progettata non è idonea al soddisfacimento delle esigenze pubbliche poste dalla Provincia come esigenza primaria nella sua realizzazione. Infatti, il progetto definitivo è relativo a 28 aule, un numero inferiore di una a quello previsto da una delibera di giunta comunale del 2003 in cui si stabiliva in 29 le aule previste in via Madonnella, un numero non sufficiente a garantire, comunque, la richiesta di spazi didattici, visto che attualmente le classi dell’istituto sono oltre 40 con un numero di alunni prossimo alle 1200 unità.
Video - All´Alberghiero topi nei laboratori di cucina (Metropolis Web)
Vico Equense On Line - Sos scuola pubblica
Video - All´Alberghiero topi nei laboratori di cucina (Metropolis Web)
Vico Equense On Line - Sos scuola pubblica
Assemblea ATO3
Il Sindaco di Vico Equense: “E’ fallito il progetto della Gori. La gestione del servizio idrico ritorni all’Arips”
Vico Equense - “L’Assemblea dell’ATO 3 è chiamata a prendere atto delle dimissioni del Presidente del CdA, del Presidente dell’Assemblea e di un Consigliere di Amministrazione, e procedere alla loro sostituzione. Tutto questo deve invitare tutti i Comuni partecipanti ad una profonda riflessione sullo stato in cui versa il servizio idrico integrato nel nostro territorio, e passare ad una nuova fase, che non sarà indolore. Lo stato in cui versa il servizio idrico integrato è, a nostro avviso, fallimentare. Perché è fallito il progetto strutturale dell’Ato 3, è fallita la gestione della GORI SpA. La GORI SpA era obbligata dalle norme di legge e dall’atto di concessione ad improntare la propria gestione a criteri di efficienza, efficacia ed economicità, ed io aggiungo di trasparenza. Doveva ,quindi, da un lato migliorare gli standard qualitativi che aveva ereditato dai precedenti gestori, primo fra tutti l’ARIPS, e dall’altro rendere, in ossequio alle risorse pubbliche di cui gode, la gestione cristallina e trasparente. Invece dobbiamo constatare che le tariffe sono aumentate e la qualità del servizio si è abbassata, e che c’è poca chiarezza sulle assunzioni di personale e sulla gestione degli investimenti. Ad onor del vero, dobbiamo dire che anche l’Ente d’Ambito non ha svolto per intero il suo dovere. Il compito affidatogli dalla legge è quello di ente programmatore e di controllo del gestore. Cosa ha controllato l’ATO 3 ? Dove sono gli atti e le verifiche di controllo? Sembra, invece, che molte volte si sia confuso con la gestione della GORI SpA. Ora è arrivato il momento di dire basta a sprechi, inefficienze e opacità. Siamo convinti che la gestione dell’acqua, fondamentale per la vita dell’uomo, deve tornare ai cittadini, attraverso le istituzioni rappresentative degli stessi. Per tali motivi ci muoveremo su più fronti, ma con un solo obiettivo, quello di rimuovere la situazione esistente. Per questo, da un lato chiederemo la revoca immediata della concessione della gestione del servizio idrico integrato alla GORI SpA, per mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge e per inadempimenti vari nei confronti degli enti locali. D’altronde, la gestione della GORI ha comunque i giorni contati. Infatti, l’art. 23-bis della L. 133/2008 stabilisce che le gestioni del servizio idrico affidate in assenza di una gara pubblica cessano di diritto il 31/12/2010. E’ il caso della GORI SpA. Quindi dal 1/1/2011 la GORI non può più gestire il servizio idrico. Ma noi non vogliamo aspettare quella data. Bisogna correre ai ripari da subito. Chiederemo conseguentemente, perché crediamo che esistano tutti i presupposti giuridici e gestionali,perché la gestione del sii sul nostro territorio ritorni all’ARIPS. Dall’altro ci muoveremo sul piano prettamente politico chiedendo una profonda e sostanziale modifica della L.R. 14/97, la legge che ha disegnato ed istituito gli Ambiti Territoriali in Campania. Molti mali hanno la radice proprio in quella legge. Frutto di disegni demagogici ed arroganti, tipici di una certa stagione politica della nostra regione. Quella legge va cambiata radicalmente, ridisegnando la geografia del servizio idrico in Campania. Chiederemo con forza l’istituzione dell’Ambito Penisola Sorrentina-Monti Lattari, che per dimensione territoriale, popolazione ed omogeneità territoriale può garantire efficienza ed economicità alla gestione del servizio. Il Consiglio regionale ha già proceduto, qualche anno fa, ad una prima modifica della l.r. 14/97, istituendo il quinto ambito territoriale,scorporandolo dall’ambito n. 4. La stessa cosa va fatta per l’Ambito 3. Si scorpora il comprensorio Penisola Sorrentina- Monte Lattari da Vesuviano Sarnese. Solo così possiamo ridare efficienza ed economicità alla gestione del servizio idrico integrato. Su questo nostro progetto speriamo di raccogliere l’adesione di tutti i Comuni interessati, ma siamo sicuri fin da ora di avere il consenso di tutti i cittadini utenti”. (Francesco Di Maio)
Vico Equense - “L’Assemblea dell’ATO 3 è chiamata a prendere atto delle dimissioni del Presidente del CdA, del Presidente dell’Assemblea e di un Consigliere di Amministrazione, e procedere alla loro sostituzione. Tutto questo deve invitare tutti i Comuni partecipanti ad una profonda riflessione sullo stato in cui versa il servizio idrico integrato nel nostro territorio, e passare ad una nuova fase, che non sarà indolore. Lo stato in cui versa il servizio idrico integrato è, a nostro avviso, fallimentare. Perché è fallito il progetto strutturale dell’Ato 3, è fallita la gestione della GORI SpA. La GORI SpA era obbligata dalle norme di legge e dall’atto di concessione ad improntare la propria gestione a criteri di efficienza, efficacia ed economicità, ed io aggiungo di trasparenza. Doveva ,quindi, da un lato migliorare gli standard qualitativi che aveva ereditato dai precedenti gestori, primo fra tutti l’ARIPS, e dall’altro rendere, in ossequio alle risorse pubbliche di cui gode, la gestione cristallina e trasparente. Invece dobbiamo constatare che le tariffe sono aumentate e la qualità del servizio si è abbassata, e che c’è poca chiarezza sulle assunzioni di personale e sulla gestione degli investimenti. Ad onor del vero, dobbiamo dire che anche l’Ente d’Ambito non ha svolto per intero il suo dovere. Il compito affidatogli dalla legge è quello di ente programmatore e di controllo del gestore. Cosa ha controllato l’ATO 3 ? Dove sono gli atti e le verifiche di controllo? Sembra, invece, che molte volte si sia confuso con la gestione della GORI SpA. Ora è arrivato il momento di dire basta a sprechi, inefficienze e opacità. Siamo convinti che la gestione dell’acqua, fondamentale per la vita dell’uomo, deve tornare ai cittadini, attraverso le istituzioni rappresentative degli stessi. Per tali motivi ci muoveremo su più fronti, ma con un solo obiettivo, quello di rimuovere la situazione esistente. Per questo, da un lato chiederemo la revoca immediata della concessione della gestione del servizio idrico integrato alla GORI SpA, per mancato raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge e per inadempimenti vari nei confronti degli enti locali. D’altronde, la gestione della GORI ha comunque i giorni contati. Infatti, l’art. 23-bis della L. 133/2008 stabilisce che le gestioni del servizio idrico affidate in assenza di una gara pubblica cessano di diritto il 31/12/2010. E’ il caso della GORI SpA. Quindi dal 1/1/2011 la GORI non può più gestire il servizio idrico. Ma noi non vogliamo aspettare quella data. Bisogna correre ai ripari da subito. Chiederemo conseguentemente, perché crediamo che esistano tutti i presupposti giuridici e gestionali,perché la gestione del sii sul nostro territorio ritorni all’ARIPS. Dall’altro ci muoveremo sul piano prettamente politico chiedendo una profonda e sostanziale modifica della L.R. 14/97, la legge che ha disegnato ed istituito gli Ambiti Territoriali in Campania. Molti mali hanno la radice proprio in quella legge. Frutto di disegni demagogici ed arroganti, tipici di una certa stagione politica della nostra regione. Quella legge va cambiata radicalmente, ridisegnando la geografia del servizio idrico in Campania. Chiederemo con forza l’istituzione dell’Ambito Penisola Sorrentina-Monti Lattari, che per dimensione territoriale, popolazione ed omogeneità territoriale può garantire efficienza ed economicità alla gestione del servizio. Il Consiglio regionale ha già proceduto, qualche anno fa, ad una prima modifica della l.r. 14/97, istituendo il quinto ambito territoriale,scorporandolo dall’ambito n. 4. La stessa cosa va fatta per l’Ambito 3. Si scorpora il comprensorio Penisola Sorrentina- Monte Lattari da Vesuviano Sarnese. Solo così possiamo ridare efficienza ed economicità alla gestione del servizio idrico integrato. Su questo nostro progetto speriamo di raccogliere l’adesione di tutti i Comuni interessati, ma siamo sicuri fin da ora di avere il consenso di tutti i cittadini utenti”. (Francesco Di Maio)
Per San Ciro tre giorni di fede e folclore
Processione per celebrare i patroni aspettando «un gemellaggio con la Sicilia»
Vico Equense - Una fede che ha sfidato i secoli e che, quindi, non teme le attuali difficoltà logistiche cittadine per la chiusura del tunnel di Seiano. Così, come sempre, Vico Equense, in una forma forse esteriormente più ridotta, dovuta alla soppressione della tradizionale fiera, ma con immutato sentimento devozionale festeggia sabato i suoi patroni, i santissimi Ciro e Giovanni, martiri del 303. Sabato pomeriggio alle 15.30 la processione partirà dalla chiesa intitolata ai patroni, riedificata nel 1715, e percorrerà un inedito itinerario lungo l’asse di via Nicotera per arrivare a Santa Maria del Toro. Da qui percorso inverso fino a via Roma poi arrivo in piazza Umberto I e ritorno in chiesa. Come tradizione a portare a spalle le statue in legno e cartapesta del medico di Alessandria (san Ciro) e del soldato di Edessa (san Giovanni) saranno i pescatori che sfideranno il freddo invernale a piedi nudi a testimoniare il loro atavico legame con i patroni. Il culto dei due martiri è molto sentito nella città equana, dove in occasione dei festeggiamenti di fine gennaio si distribuisce l’olio di san Ciro con cui ungere gli ammalati a ricordo delle attività taumaturgiche del santo che già in vita era celebrato per la sua azione umanitaria, legata alla professione medica, in favore dei più umili e derelitti. Il culto dei santi Ciro e Giovanni è antichissimo ed a Vico Equense i due martiri sono sempre celebrati insieme, anche se, forse in virtù delle doti di guaritore attribuite a San Ciro, quest’ultimo è più popolare del suo compagno di fede. Nel 2003 la città equana, grazie all’intraprendenza di don Fabio Savarese, parroco della chiesa dei santi patroni, festeggiò in modo memorabile i 1700 anni del martirio dei santi. Ora don Fabio lancia l’idea di un gemellaggio con Marineo: «I nostri amici siciliani – spiega il parroco - festeggiano San Ciro con una ecomiabile partecipazione popolare. Intraprendere un comune percorso di fede potrà arricchire la nostra comunità e darle lo stesso entusiasmo testimoniato dai pescatori». Don Fabio negli ultimi anni con l’apporto dei fedeli ha rinnovato la chiesa parrocchiale con iniziative che hanno portato nel 2003 al rifacimento della cupola maiolicata e nel 2008 alla realizzazione del busto argenteo di san Giovanni, opera dell’argentiere Enrico Cuomo di Napoli. In esso dovranno trovare posto alcune reliquie del soldato martire ora custodite nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, così da equiparare anche in questo aspetto devozionale il suo destino a quello di san Ciro, di cui ossa donate dai gesuiti nel XVII secolo sono portate a Vico Equense in processione la terza domenica di agosto. Un impegno a colmare questa lacuna è stato preso in tal senso dal padre Giuseppe De Gennaro, vicano doc e famoso letterato. (Umberto Celentano il Mattino)
Vico Equense - Una fede che ha sfidato i secoli e che, quindi, non teme le attuali difficoltà logistiche cittadine per la chiusura del tunnel di Seiano. Così, come sempre, Vico Equense, in una forma forse esteriormente più ridotta, dovuta alla soppressione della tradizionale fiera, ma con immutato sentimento devozionale festeggia sabato i suoi patroni, i santissimi Ciro e Giovanni, martiri del 303. Sabato pomeriggio alle 15.30 la processione partirà dalla chiesa intitolata ai patroni, riedificata nel 1715, e percorrerà un inedito itinerario lungo l’asse di via Nicotera per arrivare a Santa Maria del Toro. Da qui percorso inverso fino a via Roma poi arrivo in piazza Umberto I e ritorno in chiesa. Come tradizione a portare a spalle le statue in legno e cartapesta del medico di Alessandria (san Ciro) e del soldato di Edessa (san Giovanni) saranno i pescatori che sfideranno il freddo invernale a piedi nudi a testimoniare il loro atavico legame con i patroni. Il culto dei due martiri è molto sentito nella città equana, dove in occasione dei festeggiamenti di fine gennaio si distribuisce l’olio di san Ciro con cui ungere gli ammalati a ricordo delle attività taumaturgiche del santo che già in vita era celebrato per la sua azione umanitaria, legata alla professione medica, in favore dei più umili e derelitti. Il culto dei santi Ciro e Giovanni è antichissimo ed a Vico Equense i due martiri sono sempre celebrati insieme, anche se, forse in virtù delle doti di guaritore attribuite a San Ciro, quest’ultimo è più popolare del suo compagno di fede. Nel 2003 la città equana, grazie all’intraprendenza di don Fabio Savarese, parroco della chiesa dei santi patroni, festeggiò in modo memorabile i 1700 anni del martirio dei santi. Ora don Fabio lancia l’idea di un gemellaggio con Marineo: «I nostri amici siciliani – spiega il parroco - festeggiano San Ciro con una ecomiabile partecipazione popolare. Intraprendere un comune percorso di fede potrà arricchire la nostra comunità e darle lo stesso entusiasmo testimoniato dai pescatori». Don Fabio negli ultimi anni con l’apporto dei fedeli ha rinnovato la chiesa parrocchiale con iniziative che hanno portato nel 2003 al rifacimento della cupola maiolicata e nel 2008 alla realizzazione del busto argenteo di san Giovanni, opera dell’argentiere Enrico Cuomo di Napoli. In esso dovranno trovare posto alcune reliquie del soldato martire ora custodite nella chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, così da equiparare anche in questo aspetto devozionale il suo destino a quello di san Ciro, di cui ossa donate dai gesuiti nel XVII secolo sono portate a Vico Equense in processione la terza domenica di agosto. Un impegno a colmare questa lacuna è stato preso in tal senso dal padre Giuseppe De Gennaro, vicano doc e famoso letterato. (Umberto Celentano il Mattino)
Il Vico Equense non si nasconde «Puntiamo in alto»
Vico Equense - Per la prima volta nella stagione i dirigenti del Vico Equense non parlano solo di salvezza. D’altronde, pur continuando ad avere un basso profilo, nascondersi è difficile ed anche poco credibile, nonostante il pareggio per 1-1 con il quale il Nissa domenica o ha interrotto la serie di sette successi di fila conquistati sul sintetico di Massaquano dai ragazzi di Giovanni Ferraro. Ora il team si concentra sui prossimi impegni con la trasferta di domenica a Somma Vesuviana contro la Viribus Unitis. «Ci aspetta un derby difficile contro una compagine quadrata ed esperta – afferma Salvatore Cinque, capitano del Vico Equense – che ha ancora ambizioni per i playoff visto che la sua classifica non è reale per lo stop nelle ultime due gare causa impraticabilità di campo». Il capitano, leader della difesa che con solo 18 reti subite è la seconda del girone a due gol dal Siracusa, traccia un bilancio del torneo alla vigilia dell’atteso doppio confronto di coppa Italia con il Sapri. «Non possiamo più nasconderci. Lo dice la classifica e anche l’inversione di rotta registrata nelle ultima gare esterne dove abbiamo centrato risultati positivi su campi ostici come Castrovillari e Rosarno e poi sbancato Trapani». Ed allora quale è il segreto del Vico Equense terza forza del campionato? «La serenità dell’ambiente con una società invidiabile a livello organizzativo. Inoltre, mister Ferraro ha saputo motivarci in modo appropriato dandoci uno spirito di squadra che è stato uno dei motivi vincenti del trionfale campionato di Eccellenza. Ora stiamo dimostrando che anche in serie D – conclude il capitano, da quattro campionati uno dei punti di forza del Vico Equense - possiamo dire la nostra ed in coppa Italia con il Sapri vogliamo riscattare la sconfitta per 2-1 subita nel Cilento in campionato». Per la gara di domenica il Vico Equense potrà contare sui rientri dalla difensore Gargiulo e del dinamico centrocampista Burgos che ha ormai recuperato dagli acciacchi che lo hanno frenato nella prima parte del torneo. In dubbio Donnarumma, altro elemento determinante per la scalata in classifica, alla prese con i postumi di un trauma muscolare. È probabile che l’allenatore Giovanni Ferraro non rischi a Somma Vesuviana il prezioso jolly, autore di reti determinanti su calcio piazzato, e lo riservi per le prossime gare visto l’avvicinarsi dei quarti di coppa Italia in programma l’11 febbraio a Sapri ed il 25 a Massaquano. Il Vico Equense con la Viribus potrà contare sul felice stato di forma della coppia Napoli-Lupico, autori delle reti vincenti a Trapani, un duo bene assortito per taglia atletica e mix anagrafico. Inoltre, dopo i pochi minuti delle ultime due gare, è plausibile un maggior impiego di Solimene, l’esperta punta che da poche settimane ha arricchito la rosa a disposizione di Giovanni Ferraro. (Umberto Celentano il Mattino)
Ridateci la targa …
Che il Pd faccia una certa fatica a decollare lo ammettono un po' tutti. E che ci sia chi è ancora attaccato ai vecchi partiti di appartenenza, ossia Ds e Margherita, non è un mistero per nessuno. La misteriosa scomparsa della vecchia targa della Margherita in largo del Nazareno è paradigmatica della confusione che regna in casa democratica. L'ex tesoriere rutelliano, il senatore PD Luigi Lusi, tuona contro l'esproprio della targa: "Lì c'è il Partito Democratico? Lì c'è la Margherita che come partito resta in vita fino al 2011. Noi siamo i padroni di casa che gentilmente hanno ospitato il PD... che non paga nè affitto, nè luce, nè gas, nè telefono... paghiamo tutto noi della Margherita, quindi finché è così non si capisce come si siano permessi di togliere la nostra targa... Quello che hanno fatto è stato come minimo un atto di maleducazione". Non è dato sapere, almeno al momento, come finirà la vicenda …
Vozza: pronto a continuare, ma con il pieno appoggio politico
Castellammare di Stabia - Il Partito Democratico tenta di frenare le dimissioni del sindaco Salvatore Vozza, e il primo cittadino incalza: “Senza un pieno appoggio politico della maggioranza non sono disposto ad andare avanti”. E’ quanto emerge in una lettera che Vozza ha inviato oggi a tutti i segretari dei partiti di maggioranza, in vista della verifica politica prevista oggi 30 gennaio. “Ho ricevuto una lettera da Enrico Morando – ha scritto il primo cittadino – commissario del Pd a Napoli nella quale, oltre all’apprezzamento per l’operato dell’amministrazione si augura che si recuperi la coesione della coalizione che sostiene la giunta e si eviti l’interruzione traumatica della consiliatura. E’ un segnale positivo. Ho molto apprezzato le sue parole e gli ho risposto, indicando un percorso che va discusso e condiviso con tutte le forze politiche della maggioranza perché possa essere efficace. Ho sempre creduto nel ruolo dei partiti, quando essi sono luoghi di elaborazione politica e culturale, strumento di partecipazione ampia e democratica, capaci di ricucire la frattura tra le persone in carne ed ossa, con i loro bisogni ed aspettative, e le istituzioni. Se tutti noi, ciascuno per la sua parte, sapremo ridare ai partiti queste funzioni, la politica potrà uscire dalla crisi che l'ha segnata in modo drammatico in questi anni. Credo ci sia un unico modo per superare i nostri problemi, le incomprensioni e il rischio che l'esperienza amministrativa si concluda anticipatamente: costruire un impegno programmatico, a partire dal documento già condiviso dalla maggioranza il 31 marzo 2008, individuando gli obiettivi prioritari da raggiungere nell'ultima fase dell'Amministrazione per determinare un autentico nuovo inizio per la città. Contestualmente, senza ipocrisie, dobbiamo assumere il tema del rafforzamento della squadra di governo che non può non misurarsi sul terreno dell'innovazione nel metodo e nei contenuti. Ed è proprio su questo terreno, come anche Morando sottolinea, che va misurato il livello della qualità e della coesione della coalizione che mi sostiene. Affronto con questo spirito il consiglio comunale, convocato per venerdì 30 gennaio sulla verifica politica. Mi aspetto che dal consiglio emerga chiaramente la volontà della maggioranza a proseguire o meno in questo percorso. Sono pronto a rafforzare la giunta, a stretto giro, entro il 2 febbraio, nel rispetto del ruolo e delle funzioni dei partiti, assumendomi la responsabilità di individuare le migliori energie per esercitare con ancora più forza l'azione di governo, correggendo limiti ed errori che sicuramente ci sono stati, con la piena autonomia che la legge assegna al sindaco. Deve essere chiaro a tutti che i tempi per scongiurare il commissariamento del Comune sono strettissimi e che senza un pieno appoggio politico della maggioranza non sono disposto ad andare avanti. Ho più volte dichiarato con convinzione di non volere ricandidarmi a sindaco, lo ribadisco”. (Francesco Ferrigno da StabiaChannel.it)
In 16 lasciano il direttivo
Castellammare di Stabia - Rifondazione Comunista: sedici componenti del direttivo cittadino sui venti che lo formavano hanno lasciato il partito, dimettendosi dall’organismo dirigente nella serata di ieri. Gli ex segretari cittadini Enzo Celotto ed Alfonso Rianna, l’assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro Mariella Parmendola, l’ex sindaco Catello Polito, insieme a Giovanni Avallone, Catello Balestrieri, Franco Esposito, Cristina Ferrigno, Mariacristina Rapesta, Luca Ruocco, Domenico Sabatino, Alessandra Staiano, Luigi Todisco e Lidia Vicinanza, hanno aderito al Movimento per la sinistra, lanciato da Nichi Vendola a Chianciano nel seminario del 24 e 25 Gennaio. "Lasciamo il Partito della Rifindazione - spiegano- e aderiamo al progetto politico di Vendola e del MOVIMENTO PER LA SINISTRA per dedicarci a costruire una nuova sinistra curiosa del mondo che cambia e all’altezza delle sfide del tempo presente, che sviluppi la capacità di stare nella realtà e non nei fortini chiusi del proprio partitino e di conoscere i territori e i luoghi di lavoro per quello che sono realmente oggi e non per le fotografie un po’ sfocate che si vedono ancora nelle sedi del partito. Riteniamo che sia il momento di elaborare un pensiero forte e modernamente rivoluzionario “di fronte ad un mondo attraversato da una crisi economica, da una crisi ambientale e da una crisi di valori per essere non più portatori di antiche ideologie ma ricercatori del futuro”. "Noi del Movimento per la sinistra- dichiarano -vogliamo, insieme con tanti compagni e compagne e con Nichi Vendola “ ricostruire per l’Italia per l’Europa e per la nostra Castellammare una grande sinistra di popolo e una grande sinistra per il futuro". (Comunicato Stampa)
Amendola: Alemanno, che botte. Lui smentisce: non l’ho mai visto
Forse la memoria gli ha giocato soltanto un brutto tiro: e questo sarebbe un segnale preoccupante alla vigilia dei 46 anni che compirà il 16 febbraio. O forse lo scherzo ha provato a farlo lui a qualcun altro, alla vigilia del ritorno alla conduzione di Scherzi a parte nel prime time di Canale 5 con Teo Mammuccari e la bella Belen Rodriguez. Di certo quelle scazzottate che l’attore Claudio Amendola ricorda di avere avuto con il sindaco di Roma Gianni Alemanno vengono smentite in maniera categorica dal Campidoglio. E di certo uno dei due mente, magari in buona fede, visto che poi entrambi - da sinistra a destra e viceversa - si scambiano parole di reciproca stima. Dal canto suo, Amendola spiega in maniera inequivocabile in un’intervista rilasciata a Donna Moderna, nel numero in edicola da oggi: «Alemanno? Quando eravamo ragazzi tra noi ci sono state scintille». L’attore rispolvera ricordi di scontri, anche fisici, negli anni Settanta della protesta e degli attentati e prosegue: «Alla Balduina, con quelli del gruppo di Alemanno, ci siamo menati tante volte. Ma nonostante il nostro passato, lo reputo una persona seria, un politico onesto e un sindaco presente». D’altro canto, Alemanno affida la sua smentita ad una nota diffusa dal portavoce Simone Turbolente: «In merito alle dichiarazioni rilasciate da Claudio Amendola, il sindaco di Roma, nel ringraziarlo per gli apprezzamenti elogiativi espressi, precisa, come già avvenuto in altre occasioni, di non aver mai avuto modo in gioventù, non avendo militato nella sezione della Balduina, di incontrare l’attore, per il quale nutre grande stima e simpatia sia umana che professionale». (cor.cas. il Mattino)
Divieto di segnalazione
Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale lanciano un appello per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria. L'attuale Testo Unico sull'Immigrazione (Decreto Legislativo 286 del 1998) prevede che «l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano». Il rischio di essere segnalato creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza, in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie. Ciò potrebbe creare condizioni di salute particolarmente gravi per gli stranieri - con aumenti dei costi legati alla necessità di interventi più complessi e prolungati - e ripercussioni sulla salute collettiva - con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili. “Mi sembra giusto sostenere l’appello di Medici Senza Frontiere – ha detto il Governatore Antonio Bassolino sul suo blog - e di altre associazioni contro l’emendamento che obbligherebbe le strutture sanitarie a segnalare alle autorità gli immigrati irregolari che a loro si rivolgono. E’ una scelta che non possiamo condividere né sul piano etico, né sul piano dell’interesse generale. In Campania in questi anni abbiamo lavorato con le ASL - in particolare a Castelvolturno e in altri altri comuni del casertano e dell’area a nord di Napoli - per garantire, come è doveroso, le cure a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dal colore della pelle, dai documenti che hanno in tasca e dalle possibilità economiche. E’ questo l’unico modo per affermare il diritto alla salute di tutti. Dei lavoratori e delle famiglie migranti così come di tutta la comunità, che altrimenti si troverebbe esposta al rischio di patologie non curate”.
giovedì 29 gennaio 2009
Al Gore sposa la battaglia per il Vallone Porto di Positano
E' in onda su Current Tv , la tv indipendente guidata dall'ex vice presidente USA, Al Gore, insignito del primo Nobel per la pace per il suo impegno in favore dell'ambiente e delle aree incontaminate del Pianeta, il video su Gianni Menichetti e il Vallone Porto di Positano , realizzato dal giovane regista Claudio Celentano. Il titolo porta per mano lo spettatore presentando così ciò che vedrà: “L'infinita solitudine” di un eremita artista che ha scelto di vivere la propria vita dedicandosi all'arte e a questa oasi minacciata adesso da lavori appaltati dal Comune di Positano.
Sfiduciato il sindaco Serrapica
Gragnano - Si apre la strada del commissariamento al Comune dopo che ieri sera il Consiglio ha sfiduciato l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Michele Serrapica (Mpa). Spetta adesso al prefetto Alessandro Pansa procedere alla nomina del commissario che si insedierà nei prossimi giorni fino alla convocazione delle prossime elezioni che potrebbero svolgersi il 6 e 7 giugno. È dunque giunta al capolinea l’esperienza di governo di Serrapica in carica dal 3 aprile 2005. La sfiducia è arrivata da 11 consiglieri di cui quattro della sua ex maggioranza. Si tratta di Annarita Patriarca (Pdl), Aniello D’Auria (Pdl), Tommaso Iozzino (Nuova Democrazia Cristiana) e Alfonso Cassese (Nuovo Psi). A loro si sono aggiunti sette consiglieri di minoranza guidati dal leader Paolo Cimmino. La giornata politica si era aperta con la convocazione di una conferenza stampa da parte di Serrapica per le 20. Un segnale che i giochi erano ormai fatti e che la mozione nell’aula consiliare avrebbe avuto il favore della maggioranza. E così è stato. Nel pomeriggio poi si sono dimessi anche 8 consiglieri ritenuti vicini all’ormai ex primo cittadino e tutti gli assessori che non si sono presentati in aula per discutere la mozione. Al Consiglio hanno così partecipato soltanto i firmatari della sfiducia. «Non c’era via d’uscita se non quella di porre fine a questa esperienza amministrativa – ha affermato Elio Coppola, consigliere comunale in quota Pd, tra i firmatari della mozione di sfiducia -. Negli ultimi anni abbiamo assistito soltanto al teatrino della politica, con un continuo stillicidio in Consiglio. È la seconda volta che Serrapica viene sfiduciato nelle ultime due consiliature: significa che le sue ultime esperienze amministrative non sono state in grado di risolvere le reali esigenze dei cittadini. Penso al problema delle pizzerie, che rischia di mettere in ginocchio l’economia gragnanese, o alle bollette maggiorate della Tarsu inviate dalla Teleservizi». «Il sindaco si è sottratto al confronto - afferma Paolo Cimmino, leader dell’opposizione - calpestando le regole della democrazia». In serata la replica di Serrapica. «La mozione di sfiducia - commenta - non contiene motivi di ordine politico e amministrativo. Le ragioni sono sicuramente da ricercarsi sotto un profilo diverso e che sicuramente non riguarda la vera e seria politica. Il mio gruppo - ha aggiunto - composto da 9 ex consiglieri e 4 ex assessori, si rivede nel centrodestra e parteciperà unito alla prossima competizione elettorale di giugno». Serrapica, per quello che lo riguarda, ribadisce di essere a disposizione del partito escludendo per il momento una candidatura al Comune e alla Provincia. L’ex primo cittadino rivendica alcuni obiettivi raggiunti(realizzazione Museo della pasta e nuovo albergo La Medusa 2, ristrutturazione dell’ex monastero di San Nicola dei Miri e dell’ex carcere di via Petrelloni) e ribadisce l’intenzione di non lasciare la politica. (Francesco Fusco il Mattino)
Giù il terrapieno, bloccate dieci famiglie: tragedia sfiorata
Vico Equense - Ancora una tragedia sfiorata nell’area collinare della città equana, la quinta in otto giorni. A cedere sotto il peso di una voluminosa massa di terreno è stato in via Arvitiello un muro alto oltre quattro metri e per un fronte di dieci di lunghezza. Il movimento franoso, avvenuto in mattinata, ha bloccato del tutto la stretta strada che collega tra loro le frazioni collinari di San Salvatore e Bonea isolando per alcune ore una decina di nuclei familiari. Davanti al nuovo evento il sindaco di Vico Equense affida a un comunicato la sua preoccupazione, mettendo in guardia Anas e prefetto: «È in concreto pericolo la sicurezza dei cittadini, non possiamo restare a guardare: non vogliamo che Vico sia un’altra Sarno, allo stato attuale è pericoloso attraversare la statale 145». L’arteria è attraversata ogni giorno da più di mille veicoli. Problemi anche a Seiano in via Mirto, chiusa al traffico per permettere le verifiche tecniche accertanti la stabilità di un muro. Disagi per molti automobilisti, visto che la strada rappresenta una scorciatoia tra via Bosco e la statale sorrentina. Altri smottamenti di minore entità hanno infine interessato via Serio e via Belvedere non comportando però interruzioni nella circolazione. Nel frattempo, a Massa Lubrense altre due frane si sono verificate l’altra notte fortunatamente non coinvolgendo persone. La prima nella zona di Marina della Lobra si è abbattuta sulla Riviera di Chiaia, la passeggiata che collega il porto di Marina della Lobra a San Montano. I vigili del fuoco di Piano, intervenuti su richiesta di Vincenzo Coppola, comandante dell’ufficio marittimo, hanno accertato uno smottamento per un fronte di dieci metri sul percorso pedonale del «miglio blu», idoneo anche per i non vedenti. La seconda frana ha interessato via Vespucci alla Marina del Cantone nei pressi della scuola di Nerano. Intanto, è stato effettuato a Sant’Agata sui Due Golfi ieri mattina il sopralluogo tecnico con funzionari del Genio civile della Regione Campania insieme a responsabili della protezione civile e al sindaco Leone Gargiulo. Dalle verifiche è emerso che la frana di sabato scorso è stata provocata dall’innalzamento della falda acquifera proveniente dalla collina della Pineta Le Tore. Hanno trovato così conferma le prime analisi dei tecnici dell’ufficio comunale sulle cause che hanno provocato, a distanza di 15 mesi, il nuovo dissesto. Con l’abbondanza delle piogge il livello della falda acquifera che da Le Tore alimenta le sorgenti di Canale si è alzato di tredici metri, quattro in più rispetto al livello che provocò la frana dell’ottobre del 2007. (Umberto Celentano il Mattino)
La sinistra inizia il cammino verso l’unità
Tutti presenti, da SD al MPS a Palazzo San Giacomo il 30 gennaio
Anche a Napoli inizia il cammino di una sinistra unita, plurale, rinnovata, capace di tornare a mettersi in ascolto dei bisogni, delle aspirazioni, delle voci che si levano da un paese sempre più impaurito e ingiusto. Venerdì, 30 gennaio, alle 17,00, presso l’aula multimediale del Palazzo Municipale di Napoli in via Verdi, si incontreranno i tanti pezzi della sinistra organizzata – da Sinistra Democratica, al Movimento per la Sinistra a cui Nichi Vendola ha dato vita a Chianciano – insieme a tanti e alle tante che guardano con speranza ad una nuova possibile e necessaria soggettività della sinistra italiana fuori da consumati recinti e da vecchie appartenenze. La crisi economica sempre più incalzante, le ricadute preoccupanti sul piano occupazionale, a partire dalla Fiat di Pomigliano, la necessità di avanzare una risposta di fronte all’inadeguatezza delle politiche del governo della destra, la prospettiva del Mezzogiorno dentro un federalismo costruito su misura per il nord impongono una proposta forte e unitaria della sinistra. Innanzitutto con l’adesione convinta allo sciopero indetto dalla Fiom e dalla Funzione pubblica della CGIL, per il prossimo 13 febbraio per riportare in primo piano le ragioni del lavoro. (Comunicato stampa - Salvatore Vozza Coordinatore regionale SD - Andrea Di Martino Portavoce MPS)
Anche a Napoli inizia il cammino di una sinistra unita, plurale, rinnovata, capace di tornare a mettersi in ascolto dei bisogni, delle aspirazioni, delle voci che si levano da un paese sempre più impaurito e ingiusto. Venerdì, 30 gennaio, alle 17,00, presso l’aula multimediale del Palazzo Municipale di Napoli in via Verdi, si incontreranno i tanti pezzi della sinistra organizzata – da Sinistra Democratica, al Movimento per la Sinistra a cui Nichi Vendola ha dato vita a Chianciano – insieme a tanti e alle tante che guardano con speranza ad una nuova possibile e necessaria soggettività della sinistra italiana fuori da consumati recinti e da vecchie appartenenze. La crisi economica sempre più incalzante, le ricadute preoccupanti sul piano occupazionale, a partire dalla Fiat di Pomigliano, la necessità di avanzare una risposta di fronte all’inadeguatezza delle politiche del governo della destra, la prospettiva del Mezzogiorno dentro un federalismo costruito su misura per il nord impongono una proposta forte e unitaria della sinistra. Innanzitutto con l’adesione convinta allo sciopero indetto dalla Fiom e dalla Funzione pubblica della CGIL, per il prossimo 13 febbraio per riportare in primo piano le ragioni del lavoro. (Comunicato stampa - Salvatore Vozza Coordinatore regionale SD - Andrea Di Martino Portavoce MPS)
“Lo sbarramento al 4% è una vergogna”
Regione Campania - La riforma della legge elettorale per le Europee, con l'introduzione della sola soglia di sbarramento al 4%, verrà esaminata dalla Camera martedì 3 febbraio, mentre il voto è previsto per la giornata di mercoledì. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo della Camera, dalla quale è emerso un largo accordo bipartisan per il solo inserimento della soglia di sbarramento al 4 per cento, mantenendo le preferenze e le attuali cinque circoscrizioni. Dura accusa del Capogruppo regionale di Sinistra Democratica al PD di Veltroni. “Lo sbarramento al 4% è una vergogna – dice Antonio Scala -. “ Non è bastato al PD mettere in crisi la sinistra durante la precedente campagna elettorale, ora si appresta a dargli il colpo di grazia. E parlo del PD perché l'accordo sullo sbarramento al 4% mantenendo le attuali circoscrizioni e le preferenze, è stato raggiunto sotto una forte spinta del Partito di Veltroni che teme la concorrenza dei piccoli partiti della sinistra. Veltroni, visto assottigliato un consenso già in calo, pensa di guadagnare punti non con un progetto politico serio e condiviso, ma con strategie di bassa lega e con buona pace della democrazia Continua Scala. Che queste tattiche poco ortodosse le usi il Pdl non sconvolge, tutto sommato le unico interesse che ha Berlusconi in questa partita è aggregare i piccoli partiti del centro-destra e procedere sulla strada del bipolarismo con maggiori garanzie, ma che le persegua anche un partito che osa definirsi di centro-sinistra è vergognoso. Cosa può garantire l'esercizio democratico se non il pluralismo politico? Chiede il rappresentante di SD. A quanti elettori sarà negata di partecipare al voto perché non si riconosceranno nelle due coalizioni? E perché un elettore di sinistra dovrebbe scegliere PD? Non ci sembra che le politiche messe in campo da questa opposizione fino ad oggi siano state condivise o abbiano mostrato davvero di essere all’opposto di questa maggioranza. Anzi. In più punti, non ultimo quello sulla legge elettorale, la maggioranza nel PD ha trovato un valido alleato. La storia lo insegna, quando in un governo non c'è opposizione non si chiama regime democratico ma dittatura - Spiega Scala - Tra l'altro in termini pratici questo si potrebbe tradurre con l'assenza nel parlamento europeo di partiti che sono nella tradizione politica italiana e ne hanno fatto la storia. E se si aggiunge che, nel caso non saranno reintrodotte le preferenze, gli uomini scelti dalle dirigenze non saranno certo rappresentanti del Sud, questo, dopo il federalismo fiscale da poco introdotto, sarebbe una vera e propria iattura per il Mezzogiorno. E' ora di dire basta a questi reiterati attentati alla democrazia e, soprattutto, agli schiaffi che continua a prendere il Sud. Conclude il Capogruppo Sinistra Democratica farà sentire la sua voce e metterà in campo tutte le iniziative possibili affinché il PD torni indietro sull'ipotesi dello sbarramento al 4% - Non è mostrando così poco rispetto che Veltroni potrà costruire un’alleanza politica con le forze di sinistra, non è così che salverà il suo partito e guadagnerà consensi e, soprattutto, non è così che onorerà la democrazia”.
Il nuovo che avanza
Sono aumentati i partiti, e sono cresciuti i casi di “partiti personali” lo si legge sul Corriere del Mezzogiorno. Aumentano i “gruppi consiliari” composti di un solo esponente. Altro che semplificazione del quadro politico. E così, con 8 «monogruppi», quindi capigruppo, Napoli batte tutte le grandi città italiane. Batte Torino, che di Gruppi in aula ne ha 6; batte Roma, che ne ha 4 come Bari e Bologna. Ma batte anche Milano, che come Firenze ne ha 3. Mentre Palermo non ne ha addirittura nessuno. E’ evidente che i costi di questa moltiplicazione non sono trascurabili, dal momento che ogni “gruppo” ha diritto dal collegamento internet a 5 dipendenti comunali distaccati presso una sede, passando per il cellulare di servizio e il permesso di sosta davanti al Municipio. Sempre dal Corriere del Mezzogiorno Aldo Trione, parla di un Pd dove il nuovo stenta ad avanzare riferendosi a Morando. “Si ha l'impressione che egli abbia voluto «comporre» polemiche interne, sanare ferite laceranti, senza affrontare i veri nodi della crisi culturale e politica del Pd napoletano”. Infine, Antonio Borriello, capogruppo del Pd è stato iscritto nel registro degli indagati per false attestazioni al pm. Ecco il verbale dell'interrogatorio.
Frane, problema irrisolto
Si rischia un'altra Sarno
Vico Equense - Aumenta il pericolo frane a Vico Equense. La città è in stato di allarme, il sindaco mette in guardia Prefetto e Anas sui possibili rischi per l’incolumità di automobilisti e pedoni che attraversano la statale sorrentina 145, sempre più interessata dal dissesto idro-geologico. I numerosi crolli dei giorni scorsi stanno anche mettendo a dura prova il delicato dispositivo di viabilità predisposto dopo la chiusura della galleria. Dell’argomento se ne è parlato durante la riunione tenutasi oggi in Prefettura a cui hanno partecipato quasi tutti i Comuni della penisola sorrentina, l’Anas, la protezione civile e la Circumvesuviana, da cui non sono emerse soluzioni immediate. Tecnici della protezione civile regionale sono stati inviati per un sopralluogo nelle aree ove si sono verificati gli smottamenti, ossia ai due ingressi della galleria di Seiano, a monte della ss 145 in località Scrajo e in località ponte di Seiano. “E’ in concreto pericolo la sicurezza dei cittadini – afferma il sindaco Gennaro Cinque - non possiamo rimanere inerti a guardare. Vanno prese decisioni immediatamente operative. Non vogliamo che Vico possa correre il pericolo di un’altra Sarno. Allo stato attuale è rischioso per i cittadini attraversare quell’area”. Della stessa opinione è il geologo Antonio Malafronte del settore provinciale del genio civile di Napoli. “E’ opportuno intervenire con somma urgenza- afferma Antonio Malafronte- perché il pericolo esiste e non è da sottovalutare. Non sono necessarie strutture enormi, basterebbe allungare il muro di sostegno che l’Anas ha costruito all’ imbocco della galleria, perché è necessario mettere in condizione di sicurezza tutta l’area adiacente l’ingresso del tunnel”. Ed i cittadini che ogni giorno percorrono la statale sorrentina non sono pochi. “Con il nostro sistema di videosorveglianza- afferma il comandante dei Vigili urbani Ferdinando De Martino- abbiamo calcolato che venerdì scorso dalle ore 17.00 alle 18.00, in località Scrajo sono passate 765 veicoli in direzione Sorrento e 650 in direzione Castellammare”. (Ilenia De Rosa - Francesco Di Maio)
Vico Equense - Aumenta il pericolo frane a Vico Equense. La città è in stato di allarme, il sindaco mette in guardia Prefetto e Anas sui possibili rischi per l’incolumità di automobilisti e pedoni che attraversano la statale sorrentina 145, sempre più interessata dal dissesto idro-geologico. I numerosi crolli dei giorni scorsi stanno anche mettendo a dura prova il delicato dispositivo di viabilità predisposto dopo la chiusura della galleria. Dell’argomento se ne è parlato durante la riunione tenutasi oggi in Prefettura a cui hanno partecipato quasi tutti i Comuni della penisola sorrentina, l’Anas, la protezione civile e la Circumvesuviana, da cui non sono emerse soluzioni immediate. Tecnici della protezione civile regionale sono stati inviati per un sopralluogo nelle aree ove si sono verificati gli smottamenti, ossia ai due ingressi della galleria di Seiano, a monte della ss 145 in località Scrajo e in località ponte di Seiano. “E’ in concreto pericolo la sicurezza dei cittadini – afferma il sindaco Gennaro Cinque - non possiamo rimanere inerti a guardare. Vanno prese decisioni immediatamente operative. Non vogliamo che Vico possa correre il pericolo di un’altra Sarno. Allo stato attuale è rischioso per i cittadini attraversare quell’area”. Della stessa opinione è il geologo Antonio Malafronte del settore provinciale del genio civile di Napoli. “E’ opportuno intervenire con somma urgenza- afferma Antonio Malafronte- perché il pericolo esiste e non è da sottovalutare. Non sono necessarie strutture enormi, basterebbe allungare il muro di sostegno che l’Anas ha costruito all’ imbocco della galleria, perché è necessario mettere in condizione di sicurezza tutta l’area adiacente l’ingresso del tunnel”. Ed i cittadini che ogni giorno percorrono la statale sorrentina non sono pochi. “Con il nostro sistema di videosorveglianza- afferma il comandante dei Vigili urbani Ferdinando De Martino- abbiamo calcolato che venerdì scorso dalle ore 17.00 alle 18.00, in località Scrajo sono passate 765 veicoli in direzione Sorrento e 650 in direzione Castellammare”. (Ilenia De Rosa - Francesco Di Maio)
Piove sempre sul bagnato
L'ondata di maltempo non accenna a diminuire. Da cent’anni non pioveva così tanto, chiariscono gli esperti. A gennaio del 2009, fino al 27, ci sono già stati diciotto giorni di pioggia, e le previsioni continuano a segnalare brutto tempo. Le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti. Secondo lo studio «Ecosistema rischio» di Legambiente e Protezione Civile svolto su 550 comuni tra quelli classificati a «elevato rischio idrogeologico», in 9 comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (ma in Campania e Calabria si raggiunge il 100%) mentre in 5 su dieci sono in zone pericolose anche gli insediamenti industriali. L'ultima tragedia consumatasi sull'Autostrada A/3 Salerno Reggio Calabria segna il punto di non ritorno rispetto ad una situazione dell'assetto del territorio che da tempo oramai, si manifesta in tutta la sua drammaticità.
Un partito dei senza partito
Una lista della società civile affiancata all'Idv per le prossime elezioni europee. La propone lo scrittore Andrea Camilleri, attraverso la costruzione di una lista con due simboli, che realizzi una alleanza tra i "cittadini senza partito" e l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro. La proposta viene avanzata in una tavola rotonda che verrà pubblicata sul prossimo numero di MicroMega, a cui hanno partecipato Andrea Camilleri, Antonio Di Pietro e Paolo Flores d'Arcais. Per lo scrittore: "Bisogna stringere una alleanza tra persone che non hanno 'le carte macchiate' e cioè che siano oneste, con la fedina penale pulita, che non abbiano mai fatto politica e si decidano a farla in questa situazione d'emergenza. Il centro-sinistra, così come è organizzato, è minimamente in grado di fare una seria opposizione e Di Pietro rappresenta l'unica vera opposizione. Allora cosa bisogna fare per evitare un disastro? Ove non si voglia frazionare ulteriormente l'opposizione, ci vuole una lista che, pur rappresentando i senza partito, sia in qualche modo legata a un partito già esistente, il più vicino agli ideali, e non agli interessi, di coloro che compongono la 'lista dei senza partito'". Di Pietro si dice disponibile ad aprire le proprie liste a esponenti della società civile "fino al 70-75 per cento" e a valutare anche la possibilità di modificare il proprio simbolo, a condizione di non cederne la titolarità a terzi. Secondo Camilleri, "il milione di firme raccolto da Di Pietro contro il lodo Alfano, dimostra che un'opposizione diffusa e latente c'è già. Per ora la cosa migliore da fare è quella di continuare a confrontarsi senza perdere di vista l'obiettivo. Non si può essere pessimisti, altrimenti e' meglio giocare alla roulette russa". (Repubblica.it)