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sabato 13 giugno 2009
Degrado in Villa Comunale. Il Cdl chiede una ordinanza sindacale che imponga multe fino a 2000 euro
Castellammare di Stabia - «Ora basta, ci vuole una ordinanza sindacale ad hoc che imponga multe fino a 2000 euro per tutti coloro che verranno trovati a danneggiare i beni della villa comunale» è quanto chiede Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della libertà della Campania e presidente del circolo stabiese, dopo aver visionato alcune foto ritraenti l’ennesima immagine del degrado presente in villa comunale. «Vorrei capire come è possibile – spiega Sicignano – che, ad esempio, le giostrine, che furono riparate a seguito di nostre petizioni, solo alcuni mesi fa, ora sono già quasi tutte rotte. Così come pure altri impianti dell’ arredo urbano, su cui pure insistemmo per una loro ristrutturazione, sono oramai già distrutti e deteriorati. Addirittura, mi sono state recapitate foto di ragazzi che, in pieno giorno e, quindi, non approfittando delle tenebre della notte, rovinano le giostrine per bambini. Ciò è un fatto inaccettabile, perché bisogna mettersi bene in testa che la villa comunale è la prima cosa che vedono i turisti quando arrivano in città e ridurla in queste condizioni rappresenta un vero e proprio attentato all’economia della nostra città. I cittadini stabiesi per bene non possono subire indifesi questa prepotenza. E’ ora che il Sindaco inizi ad adottare le misure forti, emanando una ordinanza sindacale ad hoc che imponga multe fino a 2000 euro per tutti coloro che verranno trovati a danneggiare i beni della villa comunale. Sull’esempio di come hanno fatto le città del nord per combattere la prostituzione». Dello stesso avviso anche Massimiliano Zurlo, responsabile dei giovani del Circolo della Libertà. «E’ una vicenda assurda che va stigmatizzata pubblicamente. Comunque ci tengo a precisare che ho potuto verificare che la maggioranza dei giovani stabiesi non condivide gli atteggiamenti di questa piccola minoranza. Non è un problema di gioventù ma solo di inciviltà».
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