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venerdì 19 giugno 2009
Referendum, lite sull’astensione
Si rivelano variegate le posizioni dei partiti sul referendum elettorale del 21 giugno. Il Pdl ha assicurato alla Lega che non ci sarà campagna elettorale in favore del referendum e non ha dato indicazioni di voto, ma Berlusconi andrà a votare sì, come Gianfranco Fini, Antonio Martino, Gaetano Quagliariello e i ministri Ignazio La Russa, Renato Brunetta e Stefania Prestigiacomo. Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto invece non andrà votare. I Popolari liberali di Carlo Giovanardi si asterranno. Il Pd è schierato per il sì con l’obiettivo di affidare al parlamento una più ampia riforma del sistema di voto. Ma c’è anche chi è di parere diverso, come Francesco Rutelli e Vannino Chiti. Contrarissima la Lega che ha chiesto ai propri elettori di disertare i seggi o, se voteranno per i ballottaggi, a non ritirare le schede relative ai referendum. Stessa linea seguirà l’Mpa. La Lega ha chiesto cartelli nei seggi per indicare l’opzione dell’astensione e il ministro Roberto Maroni che i presidenti di seggio ne informino i votanti. L’Udc si è da subito schierato per l’astensione con l’obiettivo di far mancare il quorum. Anche la Destra e tutta la sinistra radicale - dal Prc al Pdci, a Sinistra e libertà - sono schierate per l’astensione. Inizialmente favorevole al referendum, l’Idv ha cambiato parere e ora sollecita a votare per il no. Come i radicali. sono per il no. (Il Mattino)
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