Come coordinatore i bassoliniani puntano su Amendola o Ciarlo. E il governatore prepara nuove nomine
Dopo le elezioni, quando c’era chi ne voleva le dimissioni, Dario Franceschini intervenne: «Tino Iannuzzi ha la mia fiducia». Oggi lo stesso leader nazionale del Pd chiede al segretario regionale di candidarsi alle primarie del 25 ottobre prossimo. Ieri, dopo aver ascoltato Franceschini all’Acquario, i campani sostenitori del segretario hanno incontrato Piero Fassino, Giuseppe Fioroni, Marina Sereni. C’erano, oltre a Iannuzzi, il vicepresidente della Regione Valiante, i parlamentari Armato, Andria, Piccolo, l’irpino Enzo De Luca, Nicolais, Incostante, Cesario, Boffa, Bossa, Picierno, il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, l’ex presidente della Provincia di Avellino Alberta De Simone, il presidente del consiglio comunale di Napoli Leonardo Impegno, il consigliere regionale Antonio Amato, l’ex deputato Aldo Cennamo. Si è discusso di come organizzare in Campania la campagna elettorale di Franceschini ma si è anche cominciato a riflettere sulla segreteria regionale. Il nome di Iannuzzi è sicuramente quello che Franceschini ha in testa. Nella sua stessa area, va detto, c’è però da ricercare un’intesa complessiva che per adesso non c’è. È nota, ad esempio, la distanza dal segretario regionale da parte di alcuni, come Piccolo, che hanno già sottolineato che non esistono automatismi tra alleanze romane e locali. Toccherà ai leader nazionali ricomporre gli strappi. La conflittualità interna al Pd difficilmente produrrà un candidato unitario. Se Iannuzzi sarà il candidato potrebbe trovarsi di fronte più di un avversario. L’area Bersani a livello locale è divisa. Lettiani e bindiani hanno già detto che non voteranno un bassoliniano e sono pronti a schierare propri esponenti (Umberto Ranieri o Guglielmo Vaccaro per l’area Letta; Pasquale Sannino o Nicola Caputo per l’area Bindi). I bassoliniani non disperano in una candidatura che aggreghi un’ampia maggioranza ma respingono i veti e potrebbero decidere di mettere in campo un loro esponente (Pietro Ciarlo o il dalemiano Enzo Amendola). In questo scenario si profila la partita per le regionali, che Bassolino ha già iniziato sia proponendo nuove alleanze, sia ridisegnando la mappa del potere. Dopo la nomina di Volpicelli all’Arpac, una delle prossime scadenze riguarda l’Arsan alla cui guida dovrebbe essere riconfermato Tonino Pedicini, uomo di fiducia del governatore. (Paolo Mainiero il Mattino)
«Le iscrizioni non si possono spostare, salterebbe il congresso»
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