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mercoledì 16 settembre 2009

Vico Equense, niente classi è meglio una beauty-farm

Il primo cittadino: "Rivendico la mia scelta"

I bambini sollevano i cartelli e stropicciano gli occhi sotto il sole di fine estate. «La scuola sta morendo e il nostro sindaco è uno degli assassini», dicono i loro slogan. Genitori e anche nonni si danno il cambio con loro per difendere le scuole che il Comune ha ormai chiuso, e si mobilitano tra le viuzze di Montechiaro e di Ticciano, che sono solo due delle tredici frazioni che formano il celebre paesaggio di Vico Equense. Il piccolo paradiso da una settimana è diventato insolito ring tra istituzioni. Da un lato il primo cittadino del Pdl, Gennaro Cinque, con la sua giunta e una rete di imprese private che plaudono al progetto di chiudere quei plessi fatiscenti per farne centri di benessere, parcheggio e piste sportive. Dall´altro il Tar che con la sua sentenza ha già sposato le tesi dei cittadini che protestano, e ancora i consiglieri dell´opposizione, e l´assessorato regionale di Corrado Gabriele. In mezzo, la prefettura di Napoli che ieri ha aperto un tavolo ma non ha ancora trovato un´intesa. Centinaia di cittadini, piccoli e grandi, impegnati in una partita più grande di loro: chiedono di conservare le loro aule sulla luce della collina, come sempre era stato per decenni, a pochi metri da casa, anziché sostenere il viaggio di cinque, sette o nove chilometri per essere «accorpati» ad altri istituti. A Vico si combatte infatti per le scuole elementari e materne di Ticciano e Montechiaro, e per la succursale di una media. In totale, 250 alunni costretti ad allungare i loro percorsi, con disagio per le famiglie. «La scuola a Vico è già morta», gridano le mamme, e alcuni nonni con la faccia rugosa da contadini. L´iperbole rende la rabbia, ma non la concretezza degli affari in corso, confermati dal sindaco. Le delibere già approvate scoprono idee precise: una beauty-farm, un ampio parcheggio, una pista per bici e motori. Girano anche i nomi di imprese interessate, anche della cosmesi. L´ipotesi è di affidare ai privati la gestione dei nuovi "gioielli" in project financing. I cittadini quasi costretti a dividersi sui servizi: scuola contro parcheggio, tempo libero contro istruzione? Ma si ribella al «can can strumentale montato dalla sinistra» il sindaco Gennaro Cinque, che risponde a Repubblica. «Magari trovassimo i privati interessati a investire, magari. Perché no? Perché devo subire la Santa Inquisizione per una scelta legittima e motivata da tutto quello che il ministro prescrive per la scuola e dal graduale abbassamento della natalità?». Veramente sindaco, è il Tar a ordinarvi di tornare indietro, per i giudici amministrativi avete fatto un errore, non potevate smembrare l´impianto scolastico sul territorio. «Intanto, se quella sentenza fosse arrivata prima sarebbe stato diverso... E comunque noi facciamo ricorso». Inoltre, sottolinea il sindaco, i bambini «sono pochi. Erano sessanta, siamo scesi a trenta. Ma perché dobbiamo vergognarci a immaginare un parcheggio o un centro benessere? Ai bambini è assicurato lo scuolabus, con pochi euro. Lo sa che l´80 per cento della popolazione di Vico si sposta a Sorrento per curare la forma?». La partita è ancora tutta da giocare. «Ma la scuola non può chiudere per fare posto alle beauty-farm e alle piste di bici, e ai parcheggi», denunciano i genitori, con l´avvocato Angela Aiello, che ha vinto la sua causa al Tar. Ieri, la riunione in prefettura - a cui ha partecipato la stessa Aiello, con il sindaco, il direttore scolastico regionale Alberto Bottino e perfino un sacerdote, non è servita a fare chiarezza. Lapidario il giudizio dell´assessore Gabriele: «I cittadini pagano il prezzo di affari decisi altrove. Bambini costretti a fare chilometri su strade non agevoli per favorire iniziative imprenditoriali e spartizioni». (Conchita Sannino, Repubblica Napoli)

2 commenti:

  1. VIVADDIO QUALCUNO RAGIONA...

    caro direttore, solo x la cronaca, ieri dovevo fare un sopralluogo ad arola, nell'aula dell'asilo masturzi ravel, improvvisamente sono stato circuìto da un gruppo di mamme le quali, molto garbatamente, senza urlare e senza andare in giro con striscioni mi ha chiesto di firmare x una petizione che approva ed è pienamente d'accordo con la riforma delle scuola, SONO MAMME DI AROLA!

    MA QUALCUNO LO DICE IN GIRO ANKE QUESTO O LA POLITICA VIENE SEMPRE PRIMA?!


    Fides scripturae est indivisibilis!
    na scrittura fa fede per intero, non si può darle credibilità solo su alcuni punti! -Cicerone

    RAFFAELE STARACE

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