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sabato 21 novembre 2009

Amendola: «Su primarie e alleati nessun veto»

Ieri pomeriggio il debutto di Enzo Amendola in qualità di segretario regionale del PD. Dal Corriere del Mezzogiorno il neo segretario forte di una maggioranza bulgara, parla di «nuovo ciclo», declina la parola politica in ogni modo possibile («politica è posizionamento delle pedine e organizzazione del gioco», «politica è territorio » e così discorrendo). Il partito: popolare e territoriale, «qui si decideranno le candidature non a Roma». Per poi tuonare: «Mai più casi come Castellammare. Noi abbiamo saputo reagire. Verificherò il tesseramento perché dobbiamo fare pulizia senza se e senza ma. Castellammare è anche il punto di svolta». Partito plurale, «dove tutti sono rappresentati». Partito della riscossa civica: «Cosentino e Cesaro la smettano di insultarci e si sottomettano alla verità. Si facciano giudicare». Partito del programma: «Io ne ho stilato uno in dieci punti e chiamo tutti a discuterne. A cominciare dal reddito, dalle gabbie fiscali e non salariali ». E poi le mosse: «Primarie di coalizione. L’unico modo per creare un programma. Ma non accettiamo veti, perché le personalità in campo vanno rispettate e valorizzate ». Si terranno cinque assemblee tematiche, nei cinque capoluoghi campani. E l’11 dicembre una grande conferenza programmatica (quella che per De Mita si chiama «costituente programmatica »). «Perché — conclude Amendola — la vocazione alla sconfitta non ci appartiene. Ma se ci sono rancori del passato date una possi¬bilità ad una nuova generazione di correre. Noi vogliamo tornare a vincere, chi non ne ha voglia può lasciare il passo ad una nuova generazione che vuole avere anche la possibilità di sbagliare».

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