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sabato 21 novembre 2009

Indagini sul contesto politico dell´assassinio di Tommasino

Ascoltato come teste l´europarlamentare Sommese

Il gruppo di fuoco è in carcere, il movente ancora da chiarire. Ma adesso le indagini sull´omicidio di Luigi Tommasino puntano a fare piena luce sul contesto politico maturato alla vigilia del 3 febbraio scorso, quando il consigliere comunale Pd di Castellammare di Stabia fu ucciso in un agguato di stampo camorristico. Ieri il pm Pierpaolo Filippelli, titolare dell´inchiesta con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, ha sentito come testimone il neo deputato europeo Pasquale Sommese, ex vice segretario provinciale vicario del partito. Al centro dell´audizione, le regole sul tesseramento. La Procura, che indaga insieme alla squadra mobile, vuole approfondire alcune circostanze: come l´iscrizione al Pd di Catello Romano, il 19 enne che confessò di aver preso parte all´omicidio, dopo due giorni fuggì dalla località protetta e dopo essere stato arrestato ha smesso di collaborare; e come l´inserimento di Romano in una lista presentata per una consultazione interna al partito. Sommese ha spiegato che nel periodo sotto inchiesta Castellammare, pur facendo registrare un elevato numero di tessere, non rientrava nei parametri previsti per il commissariamento. «Il rischio di inquinamento esisteva – aggiunge Sommese a “Repubblica” – ma era insito nel modello di partecipazione aperto a tutti. Questa fase è ormai alle spalle, oggi le procedure sono diverse». Altri esponenti del Pd potrebbero essere sentiti nei prossimi giorni. Intanto la Procura ha proposto l´applicazione del carcere duro per uno degli indagati, Pasquale Belviso, imparentato con il boss D´Alessandro. Per l´omicidio sono in cella anche Renato Cavaliere e il pentito Raffaele Polito. Il pm Filippelli potrebbe ascoltare inoltre la testimonianza dell´inviato di “Striscia la notizia” Gimmy Ghione al cui microfono Tommasino aveva denunciato episodi di tesseramento “gonfiato” nella Margherita, il partito che con i Ds è confluito nel Pd. A Ghione, il consigliere comunale aveva anche segnalato via mail “scoop” su presunti scandali riguardanti ambienti sanitari, politici e universitari stabiesi. Gli inquirenti rileggono poi un altro elemento: la sera dell´omicidio a Castellammare era previsto un vertice di maggioranza decisivo per valutare la possibilità di elezioni anticipate. Un dato forse non casuale. E dunque il movente emerso da un´intercettazione, i 30 mila euro che il clan D´Alessandro, non si sa ancora a quale titolo, avrebbe reclamato dalla vittima, potrebbe non essere l´unico alla base del delitto. (di d.d.p. da la Repubblica Napoli)

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