L’opposizione spinge il sindaco Cinque a mettere all’angolo la Regione: «Fuori la verità»
Fonte: Josè Astarita da Metropolis
Vico Equense - L’opposizione torna alla carica. Ed è di nuovo battaglia
sul depuratore di Punta Gradelle. Una questione
annosa che dura dal lontano 2006 quando l’ex governatore
della regione Campania, Antonio Bassolino,
impegnò l’ente alla realizzazione dell’impianto a
Vico Equense. Si è passati di ritardo in ritardo, di
stop in stop dei lavori, ma di vedere la fine dell’opera
neppure se ne parla.
I consiglieri di minoranza, Aldo Starace, Natale
Maresca e Claudia Scaramellino, hanno affidato ad
un’interrogazione consiliare l’opportunità di avere
risposte. Lavori fermi da mesi. Uno stallo che incide
anche a livello europeo. L’opposizione, in una nota,
richiama la sentenza della Corte Europea in cui
l’Italia è stata condannata a prendere le disposizioni necessarie affinché la progettazione, la costruzione,
la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento
delle acque reflue urbane, siano condotte
in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle
normali condizioni climatiche locali e affinché la
progettazione degli impianti tenga conto delle
variazioni stagionali di carico negli agglomerati di
una serie di città, tra cui Vico Equense.
«Tali ritardi – si legge sul portale del movimento di
minoranza - realizzano un danno grave alla economia
ed alla immagine della nostra città. Il mancato
completamento dell’opera e, di conseguenza, della
sua messa in funzione, incide gravemente sulla
qualità delle acque che bagnano il nostro litorale.
Nella realizzazione dell’impianto unico di depurazione
la città di Vico Equense ha dimostrato un
elevato senso di responsabilità, accogliendo le acque
reflue di tutta la penisola sorrentina, ad eccezione di
Massa Lubrense, ed il relativo viadotto di servizio,
peraltro inutile, che ha determinato un grave danno
al paesaggio».
In soldoni bisogna intervenire. Sbloccare i lavori e
portarli a termine una volta per tutte perché la situazione
incide anche sul turismo. Più che un appello è
un messaggio, quello lanciato dai consiglieri Starace,
Maresca e Scaramellino.
«Vorremmo sapere quali atti abbia posto in essere
l’amministrazione comunale per chiedere alla
Regione Campania di assolvere ai suoi doveri»
conclude il documento dell’opposizione che ritiene
sia giunto il momento che la giunta del sindaco
Gennaro Cinque deve pensare all’ipotesi «di intraprendere
atti, anche di natura giuridica, per la difesa
dei legittimi interessi della popolazione e degli
operatori economici» magari per «mettere in piedi
una iniziativa politica che coinvolga sindaco, giunta,
consiglio comunale, popolazione, organi di stampa
per sollevare la questione a tutti i livelli e porla all’attenzione
dell’opinione pubblica nazionale».
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