Claudio D'Esposito |
La pianta infatti risultava in ottimo stato vegetazionale e senza malattie e/o parassiti che ne potessero in alcun modo compromettere la salute e/o far temere per la sua stabilità. Dalla perizia di parte, a ben leggere, nulla lasciava minimamente presupporre ad un "reale ed imminente pericolo”, limitandosi il tecnico a descrivere la "forma" dell'albero e ad ipotizzare una presunta e generica inclinazione non meglio motivata e/o dimostrata. I modesti danni alla muratura vengono attribuiti in perizia all'apparato radicale: da qui la richiesta di abbattimento dell'albero (si legge: in futuro "potrebbe” arrecare ulteriori danni al muro) e di sostituzione della pianta con un cespuglio appartenente alla cosiddetta "Macchia Bassa" (lentisco, erica, mirto, euforbia, ginestre, cisti e rosmarino). Si legge in perizia: "le branche e i grossi rami ... incombono pericolosamente sul cespite posto di fianco di aliena proprietà ... appare evidente (???) come l'essenza arborea si stia pericolosamente inclinando" e “stia arrecando danno alla muratura ... l'accrescimento non solo della parte epigea ma anche e soprattutto dell'apparato radicale POTREBBE, senza alcun dubbio, continuare ad inficiare e causare ulteriori danni alla suddetta muratura” “E’ semplicemente pazzesco – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – la perizia non dimostra nulla se non che c’è un muro danneggiato. Ebbene? Non ci sembra il caso di eliminare un albero facente parte del paesaggio da decenni e chiaramente visibile anche da Google earth per due pietre spostate. Si scavano baratri per auto ovunque nelle viscere della terra della penisola sorrentina e non si ha la capacità di aggiustare un muretto??? Il tutto rischia di apparire come un puerile ma efficace escamotage per tagliare gli alberi in deroga ai vincoli e alle leggi: il privato chiede con una perizia di parte di eliminare una pianta e il comune cosa fa??? Glielo ordina ... ad horas ... avvisando che qualora entro 10 giorni la pianta non verrà eliminata si procederà alla denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi e per gli effetti dell’art.650 del C.P. Salvo poi chiarire, in modo contraddittorio, che è ammesso ricorso al TAR avverso l’ordinanza entro 60gg. oppure, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg. Ma non finisce qui. L’ordinanza impone la piantumazione nel sito di altra essenza mediterranea come suggerisce il perito di parte. Ovvero al posto del grosso Pino si dovrà scegliere tra un cespuglio della cosiddetta "Macchia Bassa". Nella perizia, si suggeriscono anche essenze dalle proprietà medicamentose come: camomilla, salvia, lavanda, timo, ecc. Insomma si toglie un albero e si mette un rosmarino... assieme alla camomilla??? Beh... la camomilla in questo caso servirebbe... a sedare chi ha la smania di tagliare alberi con tanta facilità!!! E’ assolutamente necessario porre un freno ad un modus operandi e uscire da un circolo vizioso che, prendendo in considerazione allarmistiche perizie di parte (spesso ad una attenta lettura superficiali e/o scarsamente attendibili) toglie, di fatto, ogni possibilità di controllo e/o verifica agli organi sovraordinati, delegando al "privato" ogni decisione sulla sorte degli alberi, e del paesaggio, del delicato territorio della penisola sorrentina.” Al WWF ora non resta che denunciare i fatti alla Procura della Repubblica, chiedendo di verificare la legittimità urbanistica di tutti i manufatti (locali interrati, verande, strade e quant’altro) presenti nella proprietà e nelle immediate adiacenze dell’albero eliminato.
Molti anni fa, un'associazione era consulente di molti comuni. Se si doveva fare un progetto c'era bisogno di un loro studio preliminare. Se se guarda, in parallelo le denunce e gli esposti... ...nemmeno l'ombra. Io mi domando e dico, possibile che prima non c'erano abusi??!
RispondiEliminaFinita la consulenza, ECCO IL TERRORISMO PSICOLOGICO, spero che non si cada nel tranello..!
Saluti a tutti raffaele starace