Regione Campania - “E' stata una riunione proficua che è servita essenzialmente a fare il punto sulle attività di smantellamento e decontaminazione della centrale del Garigliano realizzate dall'Ispra ma anche a garantire risposte alle legittime richieste delle comunità locali che attraverso i sindaci, gli amministratori e le associazioni hanno bisogno di essere informate sulle attività in corso e su quelle programmate, avanzando suggerimenti e proposte che saranno tenute nella massima considerazione. Siamo convinti che solo un percorso partecipato e condiviso possa davvero fugare dubbi e contribuire ad integrare al meglio il lavoro dei soggetti istituzionalmente preposti alle attività di dismissione che vanno condotte garantendo la massima sicurezza per il territorio di riferimento e la salute dei cittadini.”
Così l'assessore all’ Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano al termine
del Tavolo della trasparenza sull'attività di smantellamento della centrale nucleare del Garigliano, riunitosi oggi sotto la sua presidenza.
All’ incontro erano presenti, fra gli altri, il responsabile del Servizio controllo attività nucleari dell’ISPRA Lamberto Matteocci, il rappresentante del Ministero della Sanità Paolo Rossi, il rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico Marcello Saralli, il vescovo di Sessa Aurunca mons. Orazio Piazza, Il presidente della seconda commissione consiliare della Regione Campania Massimo Grimaldi, il capo di Gabinetto dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio Luigi Ferdinando Nazzaro, il sindaco di Sessa Aurunca Luigi Tommasino, il sindaco di Cellole Aldo Izzo, il sindaco di Minturno Paolo Graziano, il sindaco di Castelforte Patrizia Gaetano e i rappresentanti dell’Asl di Caserta e delle associazioni ambientaliste locali.
Il management di Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, ha illustrato il programma di avanzamento delle attività nella centrale del Garigliano.
Nel dicembre 2013, Sogin ha completato le attività di trasferimento dei rifiuti radioattivi all’interno del deposito temporaneo ‘ex-diesel’. Al suo interno sono stati trasferiti i rifiuti che erano stoccati nell’edificio turbina. Tale attività ha liberato aree dell’edificio turbina che saranno interessate dai prossimi lavori di decommissioning. Sogin ha terminato, inoltre, la costruzione del deposito temporaneo D1 per il quale è stata recentemente ottenuta, sempre da ISPRA, la licenza d’esercizio. Queste due strutture, per lo stoccaggio in sicurezza soltanto dei rifiuti radioattivi già presenti nel sito, e per quelli che saranno prodotti dalle operazioni di smantellamento, saranno demolite al termine del trasferimento dei rifiuti al Deposito Nazionale.
Sono iniziati i lavori per decontaminare e smantellare il camino dell’impianto e realizzare un nuovo camino, più piccolo, dimensionato per le sole, prossime attività di decommissioning della centrale. Le attività termineranno nel gennaio 2016. Sono terminati i lavori di ripristino del rivestimento protettivo esterno dell’edificio reattore e di risanamento delle facciate dell’edificio turbina.
Nel dicembre 2012, Sogin ha emesso i bandi di gara per lo smantellamento dell’isola nucleare della centrale. In particolare, sono stati avviati gli iter di gara per la riattivazione dei sistemi ausiliari degli edifici turbina e reattore, necessari per le operazioni di smantellamento e decontaminazione dell’isola nucleare, e quello per lo smantellamento dei componenti dell’edificio turbina, che verrà adeguato a deposito temporaneo.
Sono inoltre in corso i lavori di realizzazione del nuovo impianto elettrico, che termineranno nel maggio di quest’anno ed è stata assegnata la gara per la progettazione del sistema di trattamento degli effluenti liquidi radioattivi, denominato Radwaste.
Lamberto Matteocci dell’ISPRA ha illustrato gli aspetti principali delle attività di controllo sulle operazioni di disattivazione della centrale. Ha inoltre presentato i risultati dell’indagine condotta recentemente dall’Istituto in collaborazione con Arpa Campania e Arpa Lazio sulla radioattività ambientale nelle aree circostanti la centrale. In particolare, i controlli radiometrici su matrici ambientali e alimentari rappresentative sono stati effettuati al fine di ottenere ‘un punto zero’ di riferimento, rispetto alle future operazioni di disattivazione e di supportare le attività di vigilanza dell’ISPRA sulle modalità di svolgimento della sorveglianza ambientale da parte della Sogin. I risultati dell’indagine, che saranno oggetto di uno specifico rapporto tecnico in corso di pubblicazione da parte dell’ISPRA, non hanno evidenziato anomalie rispetto ai valori di riferimento regionali e nazionali del fondo ambientale.
Infine, Paolo Rossi del Ministero della Salute ha preannunciato l’imminente conclusione dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle cause di mortalità nei comuni sedi di impianti nucleari nel periodo 1980 - 2008. I risultati preliminari di tale studio non evidenziano, in nessuno dei Comuni considerati, anomalie rispetto alle popolazioni regionali prese a riferimento.
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