Antonio Amato |
Mancano meno di venti giorni alla direzione provinciale del Pd. Il 20 novembre è la data di scadenza entro la quale trovare un candidato sindaco alle prossime elezioni comunali condiviso e unitario. Altrimenti saranno Primarie. Restii alle consultazioni dal primo momento l'area vicina a Mario Casillo, capogruppo regionale Pd e a Enzo Amato ex consigliere regionale che oggi ha lasciato il posto alla figlia Enza. Mentre Lello Topo sembrerebbe già aver abbracciato la linea di Antonio Bassolino. I tempi stringono e il Maradona da mettere in campo voluto dal sessanta per cento dell' assemblea non arriva. Se consultazioni devono essere allora siano, ma senza più strumentalizzazioni e sceneggiate sui giornali. L'appello viene proprio da Amato. «Se c'è la possibilità di un'apertura seria e possibile per trovare un candidato unitario va bene, ma se deve ridursi a buttare nomi così a casaccio, allora andiamo alle Primarie. Come stabilito in assemblea provinciale e con data il 7 febbraio come avviene nelle altre città d'Italia che vanno al voto». Un percorso ancora in salita, si cerca ancora un nome che possa evitarle? «Nelle more di queste scadenze c'è ancora il tempo per ragionare ad un candidato condiviso dalla maggioranza del partito. Però alcuni esponenti del Pd devono smetterla di fare sceneggiate sulle pagine dei giornali». In che senso? «Ci sono quelli che prima hanno detto 'no' e poi si sono spacciati per paladini delle primarie. Legittimo cambiare idea, ma bisogna smettere di strumentalizzare le consultazioni».
Proprio poche ore fa anche il segretario nazionale Pd Matteo Renzi ha ribadito il suo 'sì' convinto alle Primarie. «Non ci vedo nulla di nuovo, nessuno può dire 'no' alle Primarie, nemmeno Renzi». La discussione 'Primarie sì, primarie no' all'interno del Pd si sta spostando su un altro versante. Ovvero come dovranno svolgersi. «Da ex presidente della commissione proprio alle Primarie rivendico la necessità di regole chiare per evitare irregolarità con una platea ben definita quindici giorni prima». Aspettando le primarie intanto il partito continua ad essere diviso e senza un nome. «Nel partito ci sono tanti elementi, sono legittime le diverse posizioni e le varie componenti, ora però si faccia squadra anche con la coalizione in nome di un progetto comune e per vincere contro de Magistris». E Bassolino? «Bassolino è una risorsa, può dare una mano. Nella sua esperienza ci sono luci e ombre, anch'io faccio parte di quel passato. Ed ora è arrivato il momento di fare spazio alle nuove leve».
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