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domenica 28 febbraio 2010

Corte dei Conti, crisi nera tra debiti della sanità e rifiuti

Regione Campania - Una vera e propria ''voragine'' nel comparto sanitario su cui nulla possono i provvedimenti assunti al punto che ci si avvicina sempre piu' al tracollo.
Situazione irrisolta sul fronte dei rifiuti dove risulta ben lontano il traguardo del 35% di raccolta differenziata (da raggiungere entro il 2010). Pesantissimo il quadro dei debiti fuori bilancio (tra i 180 ed i 200 milioni di euro) che non si sa come potranno essere onorati. Piu' che di un ritratto a ''tinte fosche'' la Campania descritta nella relazione del Procuratore della Corte dei Conti, Arturo Martucci Scafizzi, viene dipinta in preda ad una crisi che piu' nera non potrebbe essere. La sanita' resta in uno stato 'comatoso'. ''I provvedimenti assunti non incidono sulla realta''' spiega Martucci Scafizzi sotolineando che si tratta, ormai, di una ''voragine che non si riesce a quantificare''. Un comparto al centro di un braccio di ferro tra regione e governo. Qui pesano - ancora incredibilmente secondo i dati riferiti dal Procuratore - ben 35 milioni di euro in consulenze. Resta irrisolto il problmea dei debiti pregressi considerando che su 3 miliardi e 700 milioni a disposizione di Soresa (la societa' regionale per il risanamento del debito) ne sono stati spesi quattrocento in meno perche' non sono pervernuti i conteggi certificati che le Asl avrebbero dovuto inviare per provvedere a saldare i creditori. In sostanza, e' la considerazione che emerge dai dati raccoli, risulterebbe inutile una eventuale vittoria della regione nei confronti del governo per quanto riguarda l'accredito delle spettanze relative ad Irap ed Irpef da scontare sui fondi sanitari. La Campania non ha rispettato il patto di stabilita' e quindi non potrebbe, comunque vada, incassare questi fondi. Nel mirino della Corte dei Conti anche le partecipate, cosiddette societa' miste, che risultano ''malgovernate''. Su di esse ha lanciato pesanti accuse Michael Sciascia, presidente facente funzioni della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, secondo cui ''le societa' partecipate mancano di ogni controllo e coordinamento da parte degli enti territoriali''. Non solo: ''I soggetti incaricati della gestione seguono logiche e decisioni che non rienrano in - peraltro spesso inesistenti - scelte pianificate di politica finanziaria''. Sul fronte dei rifiuti Napoli non e' l'unica a restare lontana non solo dal 25% di differenziata (traguardo fissato per il 2009) attestandosi a poco piu' del 21% (dato registrato nel settembre scorso) ma ancor piu' dal 35 % fissato (traguardo fissato per il 31 dicembre del 2010. Come il capoluogo di regione, infatti, si trova il 50% dei comuni campani. Tantissimi i sindaci che non hanno avviato e realizzato ativia' di differenziata, compio di propria competenza, su cui risultano sotanzialmente inadempienti sia la Regione che il Governo, nonostante le richiese di scioglimento previste dal decreto sui rifiuti ed avanzate da Bertolaso. Fra gli sprechi, soprattutto di consulenze, registrati dalla relazione della Corte dei Conti balza agli occhi il caso di un dirigene del Comune di Nola (Napoli) che ha liquidato a se stesso ed a propri familiari una parcella di 700mila euro. Altro buco profondo e' quello dei debiti fuori bilancio, valutato tra i 180 ed i 200 milioni di euro, intesi complessivamente su tutti i comuni campani. Soldi che non si sa come recuperare. Nel corso del 2009 la Core ha emesso sentenze che mettono sotto accusa gli appalti di lavori e servizi pubblici, ii finanziamenti europei ( spesso destinati ad iniziative fittizie ed otenuti attraverso falsificazioni documentali, in unquadro di scarsi conrolli, di inefficenza e di connivenza). (Asca)

Stefania Astarita presenta la sua candidatura

Sorrento - Dopo la presentazione delle liste, parte ufficialmente la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Campania. Domani, lunedì 1° marzo 2010, ore 12, presso il Circolo dei Forestieri di Sorrento, conferenza stampa di Stefania Astarita, Partito Democratico.

Lista completa candidati PD

Corrado: "Avanti per vincere"

Castellammare di Stabia - "La candidatura di Nicola Corrado a sindaco di Castellammare di Stabia, contrapposta a quella del candidato della coalizione di centrosinistra sostenuta dal PD, Salvatore Vozza, ha determinato l’incombatibilità con la permanenza nel partito per Nicola Corrado e per i candidati a suo sostegno nella lista civica a lui collegata che risultano iscritti al PD, secondo quanto stabilito dallo statuto e dal codice etico del partito" così in una nota Paolo Persico, commissario cittadino del PD della Città delle acque. "La delicata vicenda politica e amministrativa di Castellammare richiedeva e richiede capacità di valutazioni politiche che andassero al di la’ degli esasperati personalismi. La sfida in campo contro la coalizione di centrodestra – conclude la nota – richiedeva e richiede, invece, una capacità di coesione delle forze del nostro partito e di grande senso di responsabilità". E' visibilmente provato Nicola Corrado alla conferenza stampa di presentazione della sua candidatura: "Noi il simbolo del Pd lo abbiamo nel cuore... Abbiamo deciso di candidarci alla carica di sindaco, la nostra non è la candidatura di un singolo ma di un gruppo, di una comunità unita dalla passione, dalle idee, dall'entusiasmo, dalla bella politica; sono sereno perchè non ho tradito me stesso, mi avete dato la forza per non fare passi indietro, mi avete dato la forza per affrontare una battaglia giusta. Adesso dobbiamo andare avanti e vincere, - aggiunge il vicesindaco uscente - non abbiamo risorse economiche alle spalle, potenti che investono su di noi, non abbiamo sigle di partito, non abbiamo giornali, e però noi possediamo noi stessi, abbiamo coraggio, abbiamo la convinzione che nessuno più di noi può cambiare la città, noi siamo il futuro che già è iniziato. Abbiamo trenta giorni per convincere la città, buon lavoro a tutti noi." (Foto di Genny Manzo)

Torna Conte, condannato per favori ai clan

Regione Campania - La battaglia per l’applicazione del codice etico è diventata, a distanza di sole ventiquattro ore, soltanto una suggestione elettorale. Gli inquisiti, gli indagati e i rinviati a giudizio hanno scavalcato qualunque filtro e aggirato tutte le barriere. Non solo, nello schieramento di centrodestra ieri è scoppiato l’imbarazzo per la candidatura di Roberto Conte, l’ex consigliere regionale dei Verdi e della Margherita— condannato in primo grado a due anni e otto mesi per associazione camorristica e coinvolto in altri due procedimenti, di cui uno per corruzione — in una delle liste (Alleanza di popolo) collegate al candidato presidente del Pdl, Stefano Caldoro. innocente». Alfonso Luigi Marra, avvocato, ex europarlamentare e da anni sostenitore di una personale battaglia contro gli istituti di credito, ha difeso la sua scelta: «Ho voluto io che Conte fosse candidato», ha commentato, «poiché rappresenta il simbolo di una battaglia giusta, di civiltà e di innocenza. Pertanto, vorrei che Caldoro e il centrodestra aprissero Diodato e Luciano Passariello, indagati per presunti rimborsi gonfiati, a Sandra Lonardo, sottoposta al divieto di dimora in Campania nell’ambito dell’inchiesta Arpac. Fino a Pietro Mastranzo, coinvolto nell’inchiesta su Napoli est. Fuori, invece, il consigliere comunale di Napoli, Umberto Minopoli, e l’ex senatore Tommaso Barbato, che ha fatto spazio al figlio Francesco nella lista Noi Sud. Neanche a sinistra i problemi giudiziari mancano e sono rappresentati dal candidato presidente del Pd, Vincenzo De Luca, su cui pendono due rinvii a giudizio; dall’assessore regionale uscente, Corrado Gabriele; dal consigliere regionale Peppe Russo, rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su Napoli est. fremito le esclusioni eccellenti: come quella della sindaca di Grumo, Fiorella Bilancio, la quale, cassata dal Pdl, ha trovato posto in lista nell’Udc ed è stata costretta a coprire tutti i suoi manifesti elettorali che la ritraevano con il simbolo del Popolo della Libertà. E Pasquale Marrazzo, consigliere regionale uscente salernitano, il quale si è dichiarato «vittima di Antonella Ciaramella, sorella di una vittima innocente della camorra; Marica Covino, sindacalista della Telecom per cui lavora come centralinista e Angela Cortese, ex assessore provinciale. In lista anche Ibrahim Yacobou, un immigrato passato dai campi di Casal di Principe alla recitazione in un film di successo come Gomorra e attivo nel volontariato nell’assistenza dei bambini degli immigrati di Scampia. Nella lista del candidato governatore del Pd Vincenzo De Luca, compaiono la presidente della commissione Pari opportunità della Regione Campania, Fiorella Girace e Anna Maria Torre, figlia dell’avvocato Marcello Torre, ammazzato dalla camorra a Pagani negli anni ’80. Con i Verdi si candidano Rino De Martino, proprietario della storica libreria Treves di piazza Plebiscito, e la pronipote di Edoardo Scarpetta, Carolina. A sostegno del candidato grillino Roberto Fico, infine, scende in campo Doriana Sarli, la pasionaria delle proteste antidiscarica di Pianura. (di Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno)

Via Murrano riaperta dopo la frana

Vico Equense - Cominceranno la prossima settimana, a Marina di Aequa, i lavori di messa in sicurezza dell’area colpita dalla frana di giovedì. Ad occuparsene sarà il genio civile di Napoli i cui tecnici hanno effettuato ieri un sopralluogo nella zona interessata. «Sarà necessario posizionare una rete metallica di contenimento – ha spiegato il geologo Antonio Malafronte – che dovrà avvolgere l’intera area e che verrà fissata con inchiodatura. Il tempo necessario per realizzare l’opera è pari a trenta, al massimo quaranta giorni. Mi auguro di cominciare i lavori il prima possibile perché quel tratto attualmente costituisce un grande pericolo per coloro che si muovono da e verso il borgo di marina di Aequa». A sorvegliare l’area ora sono i vigili urbani di Vico Equense e la protezione civile. Il quantitativo di rocce che l’altro ieri ha invaso via Murrano è stato di cinquanta metri cubi. Una pattuglia della polizia municipale di Vico Equense, che si trovava in zona per dei sopralluoghi, ne ha dato l’allarme. Si sono recati immediatamente sul posto il comandante dei vigili urbani Ferdinando De Martino, il sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque, l’ingegnere Salvatore Diorio, i tecnici del Comune, la protezione civile e i vigili del fuoco. È stata bloccata la circolazione lungo la strada in entrambi i sensi per diverse ore e interdetto subito il cortile dell’abitazione che sovrastava il costone, rimasto sospeso nel vuoto. Ma grazie alle operazioni di rimozione del materiale franato e di quello pericolante la via è stata riaperta intorno alle 15, anche se a singhiozzo. Ad effettuare l’attività di disgaggio degli elementi instabili sono stati i rocciatori della ‘Dolomiti rocce’, che fortunatamente si trovavano in zona per altri lavori. Le rocce hanno sfondato anche il muro di contenimento, precipitando in strada con violenza. Unica barriera che ha frenato in parte il materiale in discesa è stata quella costruita in pali di castagno e rete metallica a cura del proprietario di uno dei due terreni interessati. A metà dicembre si era già verificato, infatti, un altro smottamento nello stesso luogo, a seguito del quale il Comune aveva emesso un’ordinanza in cui avvertiva i proprietari dei due terreni della pericolosità della zona, invitandoli a mettere in sicurezza le rispettive aree. Soltanto uno dei due ha, poi, realmente provveduto con una recinzione metallica. (Ilenia De Rosa il Giornale di Napoli - foto di Alessandro Savarese)

Inquinamento del mare

Vico Equense - "L'anno scorso, - sottolinea Enzo Esposito, presidente dell'Unitre - ad estate avanzata, si verificò un aggravamento delle condizioni di inquinamento del mare sulla costa sorrentina. Ciò provocò molte proteste, riprese anche dalla stampa locale. A Vico Equense un comitato produsse un dossier che fu sottoposto alle autorità per sollecitare provvedimenti. Il laboratorio di sociologia locale dell'Unitre - Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina - studiando le condizioni della qualità della vita sul nostro territorio, ha ritenuto opportuno che tutti i cittadini e le autorità siano resi partecipi della sua preoccupazione per il ripetersi di situazioni di insalubrità del mare e di impedimento alla balneazione. Va incentivata - aggiunge il Professor Esposito - la consapevolezza del problema e la promozione di comportamenti orientati alla difesa dell'ambiente marino e costiero, come bene di tutti, la cui salubrità è essenziale a una qualità di vita sana, diritto di ciascun cittadino. Si è pertanto deciso di indire un convegno a cui invitare autorità civili, militari, d giustizia, associazioni ambientaliste, associazioni degli operatori commerciali, esperti e cittadini sensibili per un confronto di idee di programmi di propositi. Il convegno si terrà a Vico Equense, nel Castello Giusso, probabilmente 10 aprile prossimo."

Quando il mare non è più blu (di Francesco Iacotucci da Terra)

Lavori a Marina Grande chiazza a mare in costiera

Sorrento - È di nuovo allarme per la colorazione del mare che bagna la penisola sorrentina. L’altro giorno un’enorme chiazza marrone si è propagata sullo specchio di acqua che costeggia Sorrento, nel tratto compreso tra il borgo dei pescatori di Marina Grande ed i Bagni della Regina Giovanna al Capo di Sorrento. A segnalare il ricorrente fenomeno ambientale è la sezione locale del Wwf presieduta da Claudio d’Esposito, che ha predisposto un dettagliato dossier fotografico. La documentazione raccolta testimonia come, effettivamente, un’enorme chiazza scura sia ben visibile sulla superficie del mare. Un episodio che riecheggia quanto già avvenuto un paio di mesi fa, quando, dopo pesanti piogge, il mare ha assunto una colorazione anomala un po’ in tutta la fascia costiera della penisola sorrentina. «Una considerazione da farsi – sottolineano dal Wwf - è che tale fenomeno si verifica con periodicità solo in alcuni punti della costa (spesso nei pressi di impianti di depurazione) ed esclusivamente in certi giorni». In passato, a finire sul banco degli imputati furono alcune aziende che si ipotizzava scaricassero nei rivoli i reflui fognari e di lavorazione che poi raggiungevano il mare. A riguardo furono avviate anche delle inchieste da parte della procura, corroborate da indagini e rilievi eseguiti dalle forze dell’ordine. Questa volta, però, la situazione potrebbe essere diversa. A differenza dei casi precedenti, infatti, sembra che il «colpevole» dello sversamento sia individuabile. La colorazione scura del mare non sarebbe dovuta a scarichi illeciti - come confermano anche dal WWf «la cascata del torrente Neffola (che si immette sotto il borgo di Marina Grande) presenta acque che appaiono limpide» -, ma più semplicemente all’intervento in corso per il ripascimento dell’arenile di Marina Grande. In pratica una parte dell’enorme quantità di sabbia scaricata nella baia si sarebbe dispersa in mare, anche perché trascinata dalle piogge, provocando la colorazione scura delle acque. A conferma di ciò le perfette condizioni di funzionamento dell’impianto di depurazione di Marina Grande. «In trent’anni di lavoro presso la struttura – conferma uno degli addetti della Gori – le acque di risulta del processo non sono mai state così limpide. Tanto che una scolaresca di Napoli è appena venuta a visitare il depuratore per conoscerne i meccanismi di funzionamento». Giallo risolto, quindi. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

Punta Gradelle, De Biase commissario

Regione Campania - Il Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Regione Campania, ha nominato Mario De Biase commissario delegato per il completamento delle opere di messa in sicurezza nei territori di Ischia, frazione Pilastri, Ischia - Casamicciola, Nocera Inferiore e Montaguto in Provincia di Avellino. In particolare, il commissario dovra' svolgere tutte le attivita' necessarie a far fronte alle situazioni di criticita' presenti in queste localita' dove si sono verificati eventi franosi ed alluvionali. Per questi interventi, si legge in un comunicato, la Regione Campania mette a disposizione 38.2 milioni di euro. Si tratta di risorse proveniente dal Fas 2007/2013. Con la stessa ordinanza il presidente del Consiglio ha assegnato a Mario De Biase anche il compito di completare il processo di liquidazione e di trasferimento agli enti competenti di tutte le attivita' gia' in carico all'ex Commissariato bonifiche e tutela delle acque. In questo caso, si tratta di trasferire agli enti competenti interventi di notevole rilievo per la Regione Campania, a partire dalla gara attualmente in corso di espletamento per la bonifica dei sedimenti marini di Bagnoli o a complessi impianti di depurazione come quello in costruzione di Punta Gradelle a Vico Equense.

PdL, online il sito web

Sorrento - E' online il sito web del Popolo della Libertà di Sorrento, www.pdlsorrento.it. Il sito conterrà notizie, approfondimenti, segnalazioni di appuntamenti, oltre a gallerie multimediali con foto e video. "Un utile strumento per dare ai cittadini la possibilità di essere più facilmente informati delle nostre iniziative e interagire col il nostro gruppo politico - spiega il coordinatore cittadino, Giuseppe Stinga -. Le attività di rinnovamento continueranno nei prossimi mesi, con l'obiettivo di accrescere la partecipazione dei cittadini alle attività del partito".

Stretta di mano Caldoro-De Luca nel giorno delle liste

Regione Campania - Stretta di mano cordiale e foto insieme, il tutto davanti alla platea della Cisl Campania che li ha ospitati per discutere di lavoro e welfare in vista delle elezioni regionali di fine marzo. Per Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca, quindi, aspiranti governatori rispettivamente per il centrodestra e il centrosinistra, un confronto ravvicinato all'insegna del fair play come del resto stanno facendo da quando sono scesi in campo. L'ex ministro ha illustrato le priorità programmatiche del centrodestra in particolare con il piano Sud che sarà presentato a breve dal Governo, il secondo – che ha annunciato la sua presenza a Napoli ogni sabato mattina, sulla scia dello schieramento opposto che sta portando i vari ministri in città al fianco di Caldoro e della capolista Pdl Mara Carfagna – ha ribadito che “la partita è riaperta, considerando che fino a poco tempo fa eravamo in coma” ed evidenziato l'appoggio di esponenti della cultura come Ranieri, Scaparro, Proietti, De Filippo. Caldoro sta intensificando l'aspetto propositivo di una campagna elettorale impostata sui temi caldi che interessano gli elettori e sottolineando le carenze di chi ha governato il territorio negli ultimi 15 anni. “Loro si nascondono dietro Berlusconi, ma i napoletani sono maturi e sanno che cosa non ha fatto il Governo”, ha replicato il sindaco di Salerno. Quanto ai capilista delle rispettive liste del presidente, Caldoro ha scelto De Vivo, mentre De Luca ha recuperato un'esclusa dal Pd, Fiorella Girace. (Velino/Campania)

Figli d’arte e debuttanti nell’esercito dei candidati

Dalla pasionaria anti discarica all’ex meteorina

Regione Campania - La pattuglia degli uscenti, un nutrito gruppo di sindaci, un ministro (Mara Carfagna) e tante new entry nelle liste degli aspiranti a un seggio nel prossimo Consiglio regionale della Campania. Come ampiamente annunciato, la lista del Pdl nella circoscrizione di Napoli sara’ guidata dal ministro per le Pari Opportunita’ Mara Carfagna seguita da un’altra big del partito, Alessandra Mussolini. Scorrendo l’elenco si scorge il nome di un figlio d’arte, Angelo Gava, primogenito dell’ex ministro democristiano dell’Interno Antonio, dell’ex meteorina Giovanna Del Giudice, dell’ex questore di Napoli Franco Malvano e di Luciana Scalzi, gia’ assistente del coordinatore nazionale del partito Denis Verdini. Escluso invece Tommaso Barbato, noto alle cronache di Palazzo Madama per lo sputo rifilato al senatore ex Udeur come lui Nuccio Cusumano durante il dibattito per la fiducia al governo Prodi. Sempre nel centrodestra, con l’Adc di Pionati, tenta l’avventura un altro figlio d’arte, Ettore Zecchino, il cui papa’, Ortensio, fu ministro alla Ricerca Scientifica nel governo D’Alema. Dall’esilio di Roma, dove e’ costretta per le vicende giudiziarie che hanno travolto l’Udeur, provera’ a tornare in Consiglio regionale Sandra Lonardo Mastella candidata a Napoli e nella sua Benevento. Nel centrosinistra il Pd a Napoli apre la sua lista con un poker di donne: la sociologa Paola De Vivo, Antonella Ciaramella, sorella di una vittima innocente della camorra, Marica Covino, sindacalista della Telecom per cui lavora come centralinista e Angela Cortese, ex assessore provinciale. In lista anche Ibrahim Yacobou, un immigrato passato dai campi di Casal di Principe alla recitazione in un film di successo come Gomorra e attivo nel volontariato nell’assistenza dei bambini degli immigrati di Scampia. Nella lista del candidato governatore del Pd Vincenzo De Luca spazio alla presidente della commissione Pari opportunita’ della Regione Campania, Fiorella Girace e per Anna Maria Torre, figlia dell’avvocato Marcello Torre, ammazzato a Pagani, nel Salernitano, dalla camorra negli anni ‘80. Con i Verdi si candidano Rino De Martino, proprietario della storica libreria Treves a piazza Plebiscito, e la pronipote di Edoardo Scarpetta (lo storico attore e commediografo napoletano) Carolina Scarpetta. A sostegno del candidato grillino Roberto Fico scende in campo Doriana Sarli, la pasionaria di Pianura ai tempi della protesta anti discarica. (Ansa)

sabato 27 febbraio 2010

Omicidio-suicidio di Seiano, si attendono i risultati dell’autopsia

Vico Equense - È giallo sull’omicidio-suicidio che ha visto protagonisti Renato De Martino e Salvatore Imperato De Gennaro. I carabinieri della stazione di Vico Equense, diretti dal luogotenente Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, continuano le indagini ma fino a questo momento non è emerso alcun elemento che potesse fare chiarezza su un delitto dai contorni alquanto oscuri. Unico aspetto su cui non si hanno dubbi è il carattere introverso che possedevano entrambi gli uomini. Oggi verrà ufficializzato l’esito dell’autopsia. Il rito funebre, probabilmente si terrà domani mattina presso la chiesa dei Santissimi Ciro e Giovanni. Le famiglie hanno, infatti, espresso la volontà di organizzare un unico rito per entrambi. Dalle indagini in corso sono emersi due profili molto simili tra loro. Chiusa e introversa la personalità di Renato De Martino, trentatreenne, che lo scorso mercoledì dalla frazione di Moiano si è recato con la sua auto a Seiano, per raggiungere la casa di Salvatore Imperato De Gennaro, ucciderlo e poi togliersi la vita. Altrettanto isolata e distaccata la vita che conduceva la vittima, Salvatore Imperato De Gennaro, quarantotto anni, agricoltore. Tra i due vi era un legame di parentela. Uno dei due fratelli di Renato, Giuseppe De Martino, è, infatti, sposato con la sorella di Salvatore, Luisa. Inoltre, viveva insieme alla famiglia del fratello, a Moiano, e frequentavano spesso la casa del cognato, che, invece, viveva da solo in una vecchia abitazione a Seiano. Ma a dare conferma dei problemi di integrazione sociale di Renato De Martino vi è la testimonianza delle sue quattro sorelle che hanno spiegato di non avere più rapporti con lui da oltre venti anni. Né si cercavano, né si salutavano. Era un marittimo e stava per diventare direttore di macchina su una delle navi da crociera della compagnia Msc. Nei periodi in cui non lavorava non si concedeva svaghi particolari, anzi preferiva trascorrere il suo tempo da solo o con suo fratello Giuseppe, di 51 anni, e sua cognata Luisa, di 46 anni, con i quali abitava e che, dopo la perdita dei genitori, lo hanno sempre accudito come un figlio. Anche Salvatore Imperato De Gennaro era una persona molto chiusa, che qualcuno definisce depresso, mentre qualche altro descrive come strano, bizzarro. L’uomo faceva il contadino e proveniva a sua volta da una famiglia di agricoltori. Il padre Raffaele e la mamma Maria hanno, infatti, dedicato la loro vita lavorando ai campi. Papà Raffaele è venuto a mancare diverso tempo fa ad anche lui aveva un carattere molto chiuso. (idr il Giornale di Napoli)

L’addio ad Astarita artista della costiera

Vico Equense - Cordoglio negli ambienti artistici e culturali della penisola sorrentina per la scomparsa di Antonio Astarita, noto acquarellista, autore di numerose opere che ritraggono scorci panoramici della costiera che hanno fatto il giro del mondo. I funerali si sono svolti nella chiesa di San Ciro. (Il Mattino)

La novità: Idv spariglia i giochi tra i due poli

Sorrento - L’Idv si allinea con un proprio candidato sindaco sulla griglia di partenza per il rinnovo del consiglio comunale. I parlamentari sorrentini dell’Idv, Antonio Palagiano e Nello Di Nardo, dopo una breve consultazione con il leader nazionale Antonio Di Pietro, hanno designato il giovane avvocato Giovanni Antonetti candidato sindaco. «Vogliamo dare una svolta di legalità, un’aria di gioventù alla nostra amata cittadina – sottolinea Giovanni Antonetti – Le paure dinanzi ad un progetto così ambizioso ci sono, ma si affievoliscono di fronte all’entusiasmo dei tanti che mi chiedono di fare politica per un rinnovamento dell’attuale classe dirigente. Sorrento non ha bisogno di recinti in cui rinchiudere i nostri piccoli egoismi, ma di scelte condivise». Con Giovanni Antonetti si chiude il cerchio dei candidati sindaci, ben cinque (Luigi Mauro per il Pd, Giuseppe Cuomo per Pdl, Rosario Fiorentino e Luigi Di Prisco per movimenti civici) per un elettorato di poco più di 11mila aventi diritto al voto. Sono dodici, invece, i partiti e le liste a sostegno dei singoli aspiranti alla poltrona di primo cittadino. Ieri, intanto, Gianluigi De Martino, leader di «Io Sud» ha ratificato la propria candidatura per il consiglio comunale nelle fila del Pdl, che schiera, da capolista, anche il coordinatore cittadino Giuseppe Stinga. L’ex vicesindaco Gaetano Milano passa con l’Udc. (Giuseppe Damiano il Mattino)

Il Consiglio approva il piano casa

Sorrento - Ci sarà spazio solo per l’edilizia sociale nel piano casa di Sorrento, mentre non è prevista la possibilità di intervenire sulle abitazioni private. L’altra sera il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il provvedimento che prevede la zonizzazione delle aree dove si intendono far sorgere i nuovi insediamenti abitativi. In sostanza, la delibera ribadisce quanto già stabilito dal Piano urbanistico comunale approvato recentemente in via definitiva dallo stesso Consiglio comunale e cioè che l’unica zona dove è possibile edificare è quella collinare del rione Atigliana. Qui saranno costruiti gli alloggi di edilizia sociale, ossia quelle che in passato venivano definite cooperative edilizie e che rientravano nel dettato normativo della ex legge 167. «Siamo soddisfatti – sottolinea il sindaco Marco Fiorentino – di aver dato in tal modo un’ulteriore risposta ai tanti cittadini che da anni attendono di poter avere una casa propria. Ovviamente, trattandosi di edilizia sociale, nella graduatoria saranno favoriti i nuclei familiari con redditi più bassi». Soddisfatti i soci delle cooperative edilizie di Sorrento, i quali, presenti in massa alla seduta del Consiglio comunale, hanno accolto con un applauso il voto unanime attraverso il quale l’assemblea ha licenziato il provvedimento. «Abbiamo acquistato il suolo che sorge alle spalle del palazzetto dello sport 18 anni fa – spiega Nicola Esposito, presidente del Consorzio cooperative della penisola sorrentina – ed ora finalmente intravediamo uno spiraglio». La proposta dei soci della cooperativa prevede la realizzazione di 85 alloggi di 65 o 95 metri quadri, divisi in palazzi di 5 piani. Ora la delibera passa all’esame della Provincia che deve approvare la variante al piano regolatore. A questo punto, gli atti tornano al Comune che invierà alla Provincia i progetti degli insediamenti per l’approvazione definitiva che necessita anche del nulla osta della Soprintendenza. «Auspichiamo che l’iter sia breve – aggiunge Esposito – considerato che la normativa speciale abbatte i tempi burocratici del 50 per cento». (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

«Mezzogiorno che cresce»

Regione Campania - Il Pd apre la campagna elettorale. Il segretario Pier Luigi Bersani sarà infatti a Napoli il 4 marzo. «Il Mezzogiorno che cresce»: si intitola così l’iniziativa che vedrà protagonisti i quattro candidati del centrosinistra nelle regioni meridionali al voto: Vito De Filippo (Basilicata), Vincenzo De Luca (Campania), Agazio Loiero (Calabria) e Nichi Vendola (Puglia) che saranno intervistati dal direttore del Mattino Virman Cusenza. L’iniziativa, che si terrà tra le 15 e le 18 presso la Sala Newton di Città della Scienza, sarà aperta da Enzo Amendola, segretario regionale della Campania, e Umberto Ranieri, responsabile del Mezzogiorno. «Ripartiremo - commenta Bersani - da legalità e lavoro sapendo che dal Sud deve venire una voce forte sulle riforme a cominciare dal disboscamento delle intermediazioni amministrative, da un rafforzamento dei presidi di legalità e da una politica industriale, agricola e di servizi che garantisca una tenuta della base produttiva. È importante anche l’appello che proprio sui temi della legalità e dello sviluppo viene dalla Conferenza episcopale. Noi avanziamo proposte concrete e serie, il governo da troppo tempo parla di un «piano per il Sud» che per ora è solo in qualche slide. Ma il Sud non mangia con le slide».

No al “Vozza bis targato centrodestra”

Antonio Sicignano si candida a sindaco, con 2 liste civiche

Castellammare di Stabia - I militanti del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia ed i soci promotori dell’associazione “Stabia, Cambia” dicono “no al Vozza bis targato centrodestra” e chiedono al presidente Antonio Sicignano di scendere in campo, candidandosi alla carica di Primo Cittadino. Con una nota dei dirigenti Massimiliano Zurlo, responsabile della sezione giovani, Vincenzo Santaniello, vicepresidente del Circolo edlla Libertà, Carla Celentano, presidente del movimento femminile, e Giovanni Cascone, responsabile del movimento “Stabia, Cambia” si conferma la scelta già annunciata nei giorni precedenti. «Diciamo NO a questo modo di intendere la politica – si legge nella nota - dove a subire è sempre e solo la città. Il Pdl conferma le alleanze con chi fino a pochi mesi fa era assessore di Vozza ed ha concorso a determinare i fallimenti della nostra città. Ciò non potrà mai costituire una risposta di cambiamento. Per questi motivi, noi non possiamo non andare soli e, pur consapevole di rinunciare in tal modo ad inarichi e poltrone, chiediamo al Presidente Sicignano di confermare la coerenza e di proseguire nella lotta per cambiare Stabia». Conferma la candidatura Antonio Sicignano, che sarà appoggiato dai movimeni civici “CDL STABIA” e “STABIA ,CAMBIA”. «E’ stata una scelta sofferta - spiega Sicignano – che non potevo non compiere in coerenza con le battaglie che da 3 anni animano il nostro impegno politico. Alle prossime elezioni - aggiunge Sicignano - ci saranno, da una parte, gli ex assessori delle prime giunte di Vozza, candidati con il centrodestra; dall’altra, gli assessori degli ultimi anni di Vozza, candidati con il centrosinistra. In mezzo ci siamo noi, che siamo l’unica speranza di cambiamento. Ringrazio tutti gli amici che ci sono stati vicino in questi giorni, scegliendo la coerenza alle promesse che gli venivano fatte. Sono sicuro che anche i cittadini sceglieranno questa strada, per dire No al passato». Conclude Sicignano: «è ora che qualcuno inizi a dire no a questo modo di intendere la politca ed è ora che qualcuno inizi a dare una lezione a questa gente».

Castellammare al voto tra mille tensioni: centrodestra e centrosinistra spaccati
Sei i candidati alla fascia tricolore. Lotta a sinistra tra Vozza e Corrado. Bobbio guida la coalizione del Pdl

Piano casa, il consiglio comunale approva

Vico Equense - La legge regionale 19/2009 sul "piano casa", punta a favorire la risoluzione di problematiche particolarmente sentite quali il disagio abitativo ed il recupero urbanistico ed edilizio degli ambiti urbani degradati. Ai Comuni è stato affidato il compito di individuare le eventuali aree di esclusione dall’applicazione della legge e quelle dove prevedere nuova edilizia residenziale (in parte pubblica). Il Consiglio Comunale, ieri mattina, ha approvato, con un voto praticamente unanime, la perimetrazione delle aree dove non è possibile costruire, e la relativa cartografia allegata alla proposta di delibera. Il Comune non ha inteso ampliare in alcun modo oltre le aree vincolate da vincoli idrogeologici o urbanistici gli ambiti di esclusione. Per quelle edificabili si è deciso di non pronunciarsi, rimandando all'emanazione da parte della regione Campania delle linee guida. "Il nostro territorio, - spiega l'architetto Giuseppe Guida - è uno dei paesaggisticamente più tutelati d’Italia, travisando in parte l’occasione offertagli dal "piano casa", ha individuato aree nelle quali poter realizzare nuova edilizia residenziale (sia sociale che da vendere sul libero mercato) per un’estensione pari alle attuali aree urbanizzate dell’intero Comune. In pratica si prevede il raddoppio delle superfici edificabili e il conseguente raddoppio del numero di abitanti. Un destino da litorale domizio, ma con tanto di delibera comunale. In maniera non dissimile - aggiunge - si stanno muovendo molti Comuni della costiera e, in generale, molti di quelli che ricadono in aree a vincolo paesaggistico e che un ente regionale meno smodato avrebbe escluso con chiarezza dall’applicazione, almeno parziale, del piano casa. E invece si è ritenuto di procedere, - conclude il tecnico - sapendo quello che sarebbe capitato: l’espulsione dall’agenda politica della pianificazione e delle visioni di sviluppo compatibili e legate al bene paesaggio, tra gli ultimi "valori" che questa regione faticosamente conserva."

Emendamento approvato

Dissesto idrogeologico, allarme per tutta la costiera

Sorrento - Anno zero per la penisola sorrentina dove bastano poche piogge per rilanciare sistematicamente l’allarme per frane e smottamenti che con chirurgica precisione colpiscono aree dove non esiste prevenzione e sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici che solo sulla carta vietano la realizzazione di costruzioni. La stagione invernale 2008-2009 fece da battistrada ad una serie di dichiarazioni rilasciate dai vertici della protezione civile e rimaste inascoltate dai responsabili degli enti comunali e regionali per proteggere un territorio che per vaste aree è soggetto a sprofondamenti del sottosuolo, arretramenti delle linee di costa, alluvioni e frane che determinano, oltre a situazioni di pericolo, danni economici e sociali. L’intera penisola sorrentina richiederebbe misure di salvaguardia urgenti e serie di prevenzione nelle zone più a rischio. D’accordo su questo fronte ambientalisti, tecnici del settore e geologi che unanimemente ritengono che occorre fronteggiare le situazioni a rischio elevato, soprattutto per l’incolumità e la sicurezza delle persone, nonché del patrimonio ambientale e culturale, con finanziamenti non solo ordinari ma anche straordinari indirizzati a sanare la fragilità di un territorio. La cronistoria della costiera scandisce da tempo una sequenza di manifestazioni franose le cui cause sono note a tutti e che colpiscono con sconcertante periodicità la statale 145 di accesso alla penisola sorrentina, la statale 163 in direzione Positano, le antiche mulattiere di collegamento interno tra i comuni della costiera e le rampe ottocentesche di accesso a spiagge e litorali. Finora si è fatto poco e male. La lotta contro le forze della natura è determinata soprattutto da fenomeni di pericolosità dovuti alla presenza umana ed a fattori politici. La difesa del suolo non ha più motivo di essere varata in maniera razionale su un territorio ricchissimo di speculazioni con lo sviluppo di una intensa accelerazione urbanistica che negli ultimi quaranta anni si è radicata dappertutto. Complice il cambiamento del clima la penisola sorrentina è rimasta nell’ultimo decennio vittima di eventi franosi annunciati che si susseguono purtroppo sempre con maggiore frequenza ed intensità, stravolgendo la vita e le attività socio-economiche di un territorio a vocazione turistica, con pesanti ripercussioni su aziende alberghiere, commerciali, artigianali e contadine. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

Beneduce, "diamo fiducia ai giovani impegnati"

"E' un grande orgoglio per l'intera comunità riconoscere ad una giovane cittadina impegnata nello sport, il merito di tenere alto con onore il nome di Sant'Antimo". La dottoressa Flora Beneduce non ha voluto mancare al riconoscimento del simbolo d'onore del Comune di Sant'Antimo conferito nella sala consiliare alla giovane atleta Carmela Puca. La giovane atleta si è imposta sul podio più alto negli ultimi Campionati Italiani Cadetti, che si sono tenuti ad ottobre 2009 nello stadio Olimpico di Roma. Carmela Puca portacolori della ASD Hinna Atletica S. Antimo, ha sbaragliato le 27 avversarie con il crono di 15’17’’41°. La dottoressa Beneduce si è complimentata vivamente con la giovane che ha incontrato a Sant'Antimo nella sua città di origine, attorniata da tanti amici, che hanno plaudito al suo impegno professionale ed a quello di seria ed impegnata debuttante della politica in corsa per la prossima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. "Il nostro territorio sconta tanti problemi, che, però, possono diventare risorse per i giovani che si sacrificano rinunciando a tante cose che altri coetanei, inseguendo uno stile di vita edonistico, invece, perseguono. - ha ribadito la dottoressa Flora Beneduce - Mi sono complimentata vivamente con Carmela, una giovane impegnata, che si sacrifica consapevole che il suo fine è più alto. Occorre dare fiducia ai giovani impegnati e tenaci come Carmela che rappresentano il nostro futuro sano". (Angela Fabozzi)

Moglie in dolce attesa, il marito deputato cerca voti

Regione Campania - Lui è deputato Udc ed è stato consigliere regionale Udeur. Lei, la moglie, è candidata al Consiglio regionale della Campania nella fila del partito di Pierferdinando Casini. Ma è in dolce attesa e quindi non può muoversi più di tanto: a fare la campagna elettorale allora è il marito, Michele Pisacane, al punto che al comitato nel centro di Napoli campeggia la scritta con il suo nome e non quello della consorte, Annamaria Vessella. Insomma, per cercare voti sul territorio, meglio sfruttare la propria rete di amici e conoscenze consolidata negli anni. Sperando che sia sufficiente a eleggere la moglie. In attesa, entrambi, della nascita di un figlio, felice impedimento a una campagna elettorale in prima persona tra la gente. (Velino/Velino Campania)

venerdì 26 febbraio 2010

Frana costone, paura a Marina di Aequa

Terra e massi caduti su via Murrano

Vico Equense - Marina di Aequa isolata per alcune ore a causa di una frana. È accaduto ieri mattina. Intorno alle 12,30, si è staccato un costone roccioso a via Murrano, unica strada che da Seiano conduce al borgo marinaro. Il quantitativo di rocce che ha invaso la strada è stato pari a 50 metri cubi. «Se qualcuno fosse passato al momento dello smottamento non se la sarebbe cavata molto facilmente. La fortuna ha voluto che nessuno transitasse in quel frangente, altrimenti sarebbe stata una tragedia». Questi i commenti di alcune persone presenti sul luogo, in attesa che il materiale franato venisse sgomberato dalla carreggiata per poter passare. A dare l’allarme è stata una pattuglia della polizia municipale di Vico Equense che si trovava in zona per dei sopralluoghi. Si sono recati immediatamente sul posto il comandante dei vigili urbani Ferdinando De Martino, il sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque, l’ingegnere Salvatore Diorio, i tecnici del Comune, la protezione civile e i vigili del fuoco. Bloccata, dunque, la circolazione lungo la strada in entrambi i sensi per diverse ore e interdetto il cortile dell’abitazione che sovrastava il costone, rimasto sospeso nel vuoto. Si tratta di un terreno di proprietà privata che si trova a circa metà percorso tra l’imbocco di via Murrano e il centro di Marina d’Aequa, a 100 metri dalla seconda curva che si incontra scendendo. Grazie alle operazioni di rimozione del materiale franato e di quello pericolante la strada è stata riaperta intorno alle 15, anche se a singhiozzo. «Abbiamo consentito il transito dei veicoli compatibilmente con l’attività di disgaggio degli elementi instabili – ha spiegato Salvatore Diorio, caposettore protezione civile Comune di Vico Equense – effettuata dai rocciatori della “Dolomiti rocce”, che fortunatamente si trovavano in zona per altri lavori. Grazie al loro aiuto abbiamo potuto provvedere presto alla rimozione del materiale pericoloso e liberare la strada per far passare di tanto in tanto le automobili ed evitare la completa paralisi». Le rocce hanno sfondato anche il muro di contenimento, precipitando in strada con violenza. Unica barriera che ha frenato in parte il materiale in discesa è stata quella costruita in pali di castagno e rete metallica a cura del proprietario di uno dei due terreni interessati. «A metà dicembre si era già verificato un altro smottamento in questo stesso luogo – ha continuato l’ingegnere Diorio – a seguito del quale il Comune ha emesso un’ordinanza in cui ha avvertito i proprietari dei due terreni interessati della pericolosità della zona, invitandoli a mettere in sicurezza le rispettive aree. Soltanto uno dei due ha provveduto con una recinzione metallica». Inevitabili i disagi per le strutture alberghiere site nel borgo di Marina di Aequa. «Alcuni clienti sono rimasti bloccati – ha raccontato Rosaria Abagnale, titolare dell’albergo “Le Ancore” – e non hanno potuto fare rientro all’ora stabilita. Un gruppo di turisti del Belgio alle 9,30 sono usciti per un’escursione e non sono potuti tornare in albergo per pranzo, come, invece, avevano previsto. Una coppia di americani dovevano venire in mattinata ma, non appena sono venuta a conoscenza del problema, li ho contattati telefonicamente, suggerendogli di fare prima una passeggiata a Sorrento e poi venire verso sera. Per non parlare del fatto che io sono passata da quel luogo 10 minuti prima che accadesse la frana. Se fossi scesa un po’ più tardi per me sarebbe stato fatale». (Ilenia De Rosa il Giornale di Napoli)

Omicidio-suicidio sul movente è mistero fitto

Vico Equense - A più di ventiquattr’ore dall’omicidio-suicidio di Seiano resta fitto il mistero sulle cause di una tragedia che ha sconvolto l’esistenza di due famiglie e gettato sotto la luce dei riflettori l’esistenza del tutto anonima dell’omicida e della sua vittima. Anche i primi interrogatori di Giuseppe De Martino, il fratello di Renato, il trantatreenne marittimo di Moiano, che ha ucciso a Seiano il quarantottenne Salvatore Imperato De Gennaro e poi si è tolto la vita, non hanno portato per ora i carabinieri di Vico Equense e di Sorrento che con i colleghi della Scientifica di Torre Annunziata si sono recati a Seiano, a dare una spiegazione logica all’accaduto. Il sopralluogo nella casa di via Cognulo a Moiano, dimora dell’omicida, non ha consentito per il momento di dare spiegazioni alla triste vicenda. La stanza di Renato De Martino, che viveva nella stessa abitazione del fratello Giuseppe e di Luisa Imperato De Gennaro sorella della vittima, non ha fatto imboccare agli investigatori qualche pista privilegiata. I due protagonisti della tragica vicenda a quanto risulterebbe dai primi interrogatori non avrebbero avuto neanche una grande frequentazione tra loro. Le loro case sono distanti una decina di chilometri, e inoltre Renato De Martino trascorreva gran parte dell’anno a bordo di navi mercantili della compagnia MSC che dà lavoro a centinaia di persone in costiera sorrentina. «Resta per noi familiari – ha detto un parente del marittimo – un mistero la motivazione che ha spinto Renato a questo gesto inspiegabile. Sapevamo che doveva imbarcarsi di nuovo l’8 marzo e nulla lasciava presagire l’esplodere della tragedia». Una tradizione con il mare quella di De Martino, famiglia originaria della frazione collinare di Moiano, ubicata alle pendici del Faito, che coinvolge anche il fratello maggiore Silvio, marittimo a Civitavecchia. Una famiglia numerosa quella di Renato De Martino, con il trentatreene marittimo ultimo rampollo maschio di una tipica famiglia del Sud con genitori scomparsi da decenni e caratterizzata dal forte legame di Renato con il fratello Giuseppe che lavora presso l’ospedale di Sorrento. Una delle passioni di Renato De Martino, comune anche a quella di altri familiari, era la caccia e proprio con il suo fucile, peraltro regolarmente detenuto, si è recato a Seiano per la sua missione di morte. Il dilemma che cerca ancora risposte è il perché della tragedia. Il normale tenore di vita dei suoi protagonisti, apparso evidente nella semplicità architettonica e di arredamento delle loro rispettive abitazioni, fa escludere motivi di interesse economici o di prestiti di danaro. restano dunque aperte tutte le ipotesi, compreso quella passionale. (Umberto Celentano il Mattino)

Il contadino era seguito dai servizi sanitari

Vico Equense - Salvatore De Gennaro viveva in una casa colonica nella frazione di Seiano. Una vecchia casa dei suoi antenati, a 50 metri dalla Statale sorrentina, ma immersa negli uliveti. Secondo chi lo conosceva, l’uomo svolgeva la sua vita in maniera solitaria, molto riservata senza mai frequentare la piccola comunità locale. In tanti, infatti, hanno adesso dichiarato che non lo vedevano da mesi. Non è eslcuso che l’uomo soffrisse di depressione, tanto che secondo i suoi vicini di casa, ultimamente era seguito dai servizi sanitari locali. Nella disperazione, la sorella Luisa, che ha perso entrambi i suoi familiari e che per il marittimo era quasi come una seconda mamma, dal momento che vivevano nella stessa abitazione e che il giovane aveva perso entrambi i genitori in tenera età. Questa mattina sarà eseguita l’autopsia che potrebbe ulteriormente chiarire la vicenda. (Il Mattino)

Bocciato il piano casa: "Ingiusto e immorale"

Piano di Sorrento - «Il Piano Casa è un provvedimento ingiusto, immorale ed irrazionale»: così Marcello Rescigno, coordinatore dell’ufficio del Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata, ha bollato la legge regionale 19/2009 nel corso di una tavola rotonda organizzata dal comune di Piano in collaborazione con la sezione campana dell’Associazione nazionale dei comuni italiani. Il magistrato, prendendo spunto dall’art.6 della legge, che consente un ampliamento del 20% della cubatura della abitazioni oggetto di condono, purché costituiscano la prima casa per il proprietario, ha offerto una lettura molto critica della norma, evidenziando come quest’ultima consenta di aggirare facilmente la legislazione in materia di costruzioni e di condono. Sostanzialmente dello stesso avviso Graziano Maresca, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Piano, che ha messo in risalto le numerose contraddizioni della legge 19, la quale rischia di creare difficoltà non solo ai dirigenti chiamati ad applicarla, ma anche ai magistrati impegnati nel sindacato giurisdizionale dei provvedimenti emanati in base ad essa. Affermazioni condivise dall’avvocato amministrativista Gianvincenzo Esposito, che ha evidenziato da un lato le difficoltà nell’interpretazione della disciplina, e dall’altro il notevole impatto che la sua applicazione potrà avere sul territorio, a fronte della prevista creazione di ambiti dove realizzare nuova edilizia residenziale. Non accennano, quindi, a scemare le polemiche sulla controversa legge approvata nelle scorse settimane da palazzo Santa Lucia, il dibattito sulla quale approderà a breve nei Consigli comunali dei paesi della penisola sorrentina: i Comuni dovranno infatti pronunciarsi sulla esclusione di determinate aree dall’ambito applicativo del provvedimento e sulla individuazione delle zone dove quest’ultimo potrà invece essere applicato, pur sempre nel rispetto dei vincoli paesaggistici che gravano sul territorio peninsulare. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

Civiche, "il centrodestra non si illuda"

Sorrento - «Qualcuno sta cantando vittoria troppo presto: l’esito delle urne potrebbe essere indigesto». Rosario Fiorentino, candidato sindaco di una coalizione composta da tre liste civiche («Insieme per Sorrento», «Amiamo Sorrento» e «Giovani per Sorrento») apre le schermaglie della campagna elettorale. Il riferimento del vicesindaco uscente è al centro-destra, e in particolare, alla coalizione allestita da Giuseppe Cuomo, che può vantare il sostegno di Pdl, Udc e quattro liste civiche. «Giuseppe Cuomo – spiega Rosario Fiorentino – non è il nuovo che professa di essere. È invece la naturale prosecuzione di Marco Fiorentino. I cittadini di Sorrento chiedono alternanza e discontinuità: io mi batto per offrirgliela. E non è vero che parto sfavorito». Non si fa attendere la replica di Giuseppe Cuomo: «Sono abituato a contare i voti dopo le elezioni – sottolinea il leader di centrodestra - Il mio rapporto con Marco Fiorentino? Ho sempre detto che noi perseguiamo la politica della discontinuità nella continuità. A chi dice che non sono un volto nuovo, rispondo che non sono mai stato sindaco di Sorrento e che negli ultimi cinque anni sono rimasto lontano dalla politica attiva: Rosario Fiorentino, invece, è vicesindaco in carica dell’amministrazione uscente». (Giuseppe Damiano il Mattino)

Il Parco dei Monti Lattari: "Lasciateci il nostro Presidente"

"Lasciateci il nostro Presidente" è quanto chiedono alla Regione sindaci e associazioni riuniti nel Consiglio Direttivo allargato al Presidente e al Vicepresidente della Comunità del Parco. La richiesta è stata deliberata nel corso della seduta di ieri pomeriggio, nella quale il presidente Anna Savarese (foto) ha comunicato di aver ricevuto la proposta di nomina alla presidenza del Parco dei Monti Picentini. La notizia, già resa nota dagli organi di stampa nei giorni scorsi, aveva immediatamente determinato sconcerto e reazioni da parte dei rappresentanti del territorio. Già convocato per l'approvazione del Bilancio, il Consiglio Direttivo ha deciso all'unanimità di rivendicare il diritto del territorio alla continuità nella gestione dell'Ente, approvando con una Delibera la richiesta formale alla Giunta Regionale di rivedere la DGR n. 145 del 19.2.10 di proposte di nomine dei Presidenti dei Parchi e Riserve Naturali Regionali. "Il ruolo svolto dall'architetto Anna Savarese quale Presidente dell'Ente Parco dei Monti Lattari è stato caratterizzato dall'indubbia capacità di riconoscere ed interpretare le esigenze dell'intera comunità, traducendole in scelte condivise di programmazione", ha dichiarato il presidente della Comunità del Parco Secondo Squizzato unitamente alla vicepresidente, Anna Ospizio. Ciò, secondo il Sindaco di Ravello Paolo Imperato e il suo collega di Corbara, Rino Pauciulo, componenti del Cda del Parco, "ha consentito un'ottima e condivisa elaborazione del PIRAP recentemente consegnato alla Regione e di prossima approvazione ed attuazione, grazie all'indubbia capacità tecnica del Presidente di orientare e indirizzare le scelte dei Sindaci verso azioni strategicamente coerenti con gli obiettivi propri del Parco". Anche le associazioni ambientaliste, rappresentate da Raffaella Di Leo di Italia Nostra, da Andrea Fienga del WWF e da Germano Baldi di Amici della Terra hanno sottolineato la gravità di interrompere un processo faticosamente avviato, pur in mancanza di adeguate risorse finanziarie ed umane, teso a dotare il territorio dell'indispensabile strumento del Piano di Gestione del Parco, in un'area a fortissima valenza naturalistica e paesaggistica. "Se l'architetto Anna Savarese è stata ritenuta meritevole di conferma nel ruolo di Presidente, a dimostrazione di una positiva valutazione dell'esperienza maturata nel suo ruolo attuale, svolto con impegno e lungimiranza," hanno aggiunto Giovanni Stanzione e Aniello Cuomo in rappresentanza della Giunta dell'Ente, "non si comprende perché venga allontanata dal territorio in cui queste qualità si sono compiutamente espresse."

Corsa per le liste, Pd batte Pdl sul tempo

Regione Campania - Ieri pomeriggio alle 5 la lista dei candidati del Pd era già bella che depositata in uno studio notarile. Mentre il Pdl era ancora in alto mare. Il centrodestra sfrutterà fino all’ultimo minuto utile, cioé la tarda mattinata di domani. Anche se si prevedono pesanti tagli: a cominciare dai politici indagati. Voci insistenti davano fuori dai giochi, ieri sera, i consiglieri regionali uscenti Pietro Diodato e Luciano Passariello; l’ex sindaco di Battipaglia, Ferdinando Zara; quello di Pagani, Alberico Gambino; il consigliere comunale uscente di Napoli, Umberto Minopoli. In lista, invece, Franco Malvano, assessore alla legalità della Provincia di Napoli; Giovanna Del Giudice, assistente parlamentare del sottosegretario Giro; e Emanuela Romano, psicologa, un master a Publitalia e con la Romano già in lizza per le scorse elezioni europee e poi, improvvisamente, rimosse. Ma almeno sul tempo il centrosinistra batte il Polo delle libertà. Ecco i nomi: per la deluchiana Campania libera, confermata l’avvocato Marinella De Nigris capolista; seguono, la titolare del Nuovo Teatro Nuovo Igina Di Napoli e Ciro Fiola. Il Pd cala il poker rosa con Paola De Vivo, Antonella Ciaramella, Marica Covino e Angela Cortese. Seguono i nomi dei big in ordine alfabetico: Tonino Amato, il consigliere comunale Tonino Borriello, Michele Caiazzo, Mario Casillo (figlio dell’uscente consigliere regionale), il sindaco di Ercolano Nino Daniele, Elena Martusciello (candidata a sindaco di Pozzuoli). C’è, ovviamente, l’assessore regionale Corrado Gabriele con il suo movimento di Sinistra. E ancora Raffaele Giglio, Felice Iossa, Antonio Marciano, l’ancora «congelato» (dal bindiano Emilio Montemarano) Enzo Mormile, Lello Topo, Loredana Raia, Peppe Russo, Giuseppe Sarnataro, Sebastiano Sorrentino. Ancora un altro figlio democratico. A Benevento capolista è Francesco Nardone (figlio dell’ex presidente della Provincia, Carmine). Nonché Giuseppe Servillo in Campania candidato capolista per Alleanza di Centro. In ritardo come detto il centrodestra. Il Pdl non ha ancora ufficializzato i candidati, restano sul tappeto i casi di incompatibilità. E anche sul futuro di una eventuale giunta regionale è ancora tutto da decidere. Spiega Stefano Caldoro: «Non ho parlato con nessuno della formazione della giunta e non ho avuto indicazioni da nessuno, neanche dall’Udc. Deciderò io sentendo le liste che mi sostengono e anche il premier». Caldoro ha detto che valuterà in corso d’opera se indicare duranta la campagna elettorale delle personalità che potrebbero far parte della squadra in caso di vittoria. Ha poi invocato anche liste pulite all’interno del Pdl «Sono di formazione garantista», ha detto, « e quindi è evidente che bisognerà valutare i singoli casi, ma il segnale da dare ai cittadini è un segnale di massima trasparenza». Quanto alla candidatura di Alessandra Mussolini, messa in forse dalla stessa parlamentare nelle ultime ore, Caldoro dice: «Non so cosa deciderà, ma so che non farà mancare il suo apporto in campagna elettorale e farà la sua battaglia con noi qualunque sia la sua scelta». (di Re. Po. da il Corriere del Mezzogiorno)

Abusi edilizi, due arresti

Vico Equense - Abusi edilizi e violazione di sigilli perpetrati in un fondo rustico già sottoposto ad un doppio sequestro nel 2007 e nel 2008 da parte dei caschi bianchi della polizia municipale di Vico Equense. Questo il reato di cui dovranno rispondere Domenico De Martino e Giuseppe Trombetta arrestati ieri dai carabinieri della stazione di Vico Equense diretta dal maresciallo Antonio Lezzi e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, in attesa di essere processati con rito direttissimo presso il tribunale di via degli Aranci di Sorrento. L’episodio si è verificato nella frazione collinare di Ticciano dove i due, il 36enne Domenico De Martino proprietario del fondo rustico ed il 66enne Giuseppe Trombetta a sua volta nominato custode giudiziario, entrambi del posto, dopo opportuna segnalazione inoltrata dal vicinato sono stati sorpresi dai militari dell’Arma mentre erano dediti al completamento di opere edili già sottoposte a sequestro per la realizzazione di un muro di contenimento lungo 42 metri per 3 metri di altezza. Una vera e propria muraglia eretta all’interno di un fondo rustico situato lungo l’arteria di via Raffaele Bosco, a sua volta da anni dichiarata a forte rischio idrogeologico per la tortuosità dei tornanti e per il cattivo stato di manutenzione in cui versano i muri di contenimento a fronte strada. L’intera area oggetto dell’intervento è stata nuovamente, per la terza volta in quattro anni, sottoposta a sequestro giudiziario. (di Vincenzo Maresca il Gornale di Napoli)

Nuovo atto intimidatorio contro candidato Udeur

Gragnano - Il volto tagliato e asportato dai manifesti elettorali. Nuovo atto intimidatorio nei confronti di Michele Serrapica candidato per l'Udeur al consiglio regionale della Campania. Questa notte ignoti si sono arrampicati sul terreno su cui poggiano i 6x3 che ritraggono l'ex sindaco di Gragnano, in via Castellammare e tagliato il viso. Michele Serrapica ha presentato denuncia ai Carabinieri. In meno di una settimana si tratta infatti del secondo atto intimidatorio. Nella notte tra venerdì e sabato qualcuno ha reciso e dato alle fiamme altri manifesti. “Non nascondo di avere un po' di paura adesso ma andrò avanti comunque” dichiara il candidato Udeur. Su chi possa esserci dietro gli episodi di intimidazione Michele Serrapica dice: “ho fatto per otto anni il sindaco a Gragnano e rispettando la legge ho infastidito molti, anche esponenti della mala. Già mi bruciarono l'auto, mi minacciarano, adesso però non posso individuare chi materialmente ha voluto lanciarmi un chiaro messaggio”. Tagliarmi la testa sui manifesti immagino voglia essere un messaggio subliminale e neanche tanto. Ho presentato denuncia, vedremo cosa accadrà. Certo continuo la campagna elettorale”. (Rocco Parola Velino/Velino Campania)

Piano casa: proroga di 60 giorni solo in commissione

Regione Campania - I Comuni della Campania, quello di Napoli in primis, devono rinviare l'approvazione della legge regionale sul piano casa. In Consiglio regionale c'è stata una proroga di 60 giorni solo in commissione urbanistica e non in aula. Rammaricato del flop in Consiglio regionale il presidente della IV commissione consiliare Pasquale Sommese: "Stamattina in commissione Urbanistica con grande celerità era stata approvata all’unanimità la proroga di 60 giorni ai comuni per approvare le misure di attuazione della legge regionale sul piano casa - ha detto -. Confidavamo che il disegno di legge da me presentato fosse prontamente accolto dall’assemblea regionale, che invece si è sciolta per mancanza del numero legale, per dare risposte immediate ai cittadini, ai territori che altrimenti rischiano di essere penalizzati in quanto i termini erano perentori, attesa anche la mancata pubblicazione delle linee guida della giunta regionale sulla legge". Secondo l'esponente Udc "ciò rischia di provocare una situazione di paralisi nel comparto che può, invece, offrire importanti soluzioni in termini di vivibilità, di messa in sicurezza del territorio e incentivarne lo sviluppo rilanciando il settore edilizio con importanti ricadute sui livelli economici e occupazionali della regione: speriamo - ha concluso Sommese - che nella prossima seduta di martedì 2 marzo questo disegno di legge venga approvato per rinnovare i termini concedendo un nuovo termine ai comuni”. (Velino/Velino Campania)

Cozzolino vice-capodelegazione PD al Parlamento Europeo

Gli europarlamentari del Partito Democratico hanno scelto Andrea Cozzolino come nuovo vice-capodelegazione, sostituisce Leonardo Domenici impegnato in altre attività parlamentari. “Ringrazio Domenici perché nell’avvio della nuova legislatura ha dato un contributo decisivo a costruire la nostra squadra in Europa”. Lo dichiara David Sassoli, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo. “Auguro buon lavoro a Cozzolino – ha sottolineato l’europarlamentare – il suo impegno e la sua determinazione consentiranno fin da subito alla delegazione di portare avanti il proprio lavoro contando sulle energie necessarie per rendere sempre più incisiva l’azione del PD al Parlamento Europeo”. “Con Sassoli ci siamo messi subito al lavoro per valorizzare al massimo una delegazione che, per qualità e numeri, può far sentire ancora di più il proprio peso nell’Alleanza dei Socialisti e dei Democratici e in Parlamento” – ha detto Cozzolino dopo aver ricevuto il nuovo incarico . “La priorità assoluta – ha sottolineato Cozzolino – é quella di mobiliare tutte le energie e gli strumenti disponibili per reagire alla recessione che ha investito il sistema produttivo e messo in difficoltà milioni di lavoratori e di famiglie in tutta Europa. In queste ore si lavora per rendere più flessibile l’attuale programmazione dei fondi strutturali in modo da lasciare a Governi e Regioni adeguati margini di manovra per affrontare la crisi. Al tempo stesso – ha aggiunto Cozzolino – l’Europa é impegnata ad aprire subito nuove prospettive di sviluppo sostenibile puntando sulla ricerca e su tecnologie pulite, con strategie e investimenti da rafforzare e consolidare nel prossimo periodo di programmazione. Nuovo welfare, giovani e ‘green jobs’ sono le grandi sfide dei prossimi anni”.

A Napoli la centrale operativa sugli scomparsi

Negli ultimi 35 anni in Italia sono scomparse oltre 25mila persone. E oltre ottocento sono le persone morte non ancora identificate. Ora Napoli diventa la città capofila delle ricerche con una banca dati ad alta tecnologia. Entro poche settimane sarà infatti operativo il Risc (acronimo di Ricerca scomparsi), un sistema di tipo web-based che permetterà di confrontare i dati biologici dei cadaveri non identificati e delle persone scomparse. L’annuncio è stato dato ieri dal sottosegretario al ministero dell’interno Alfredo Mantovano ad un convegno organizzato, alla Camera, da Penelope (Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse) in cui è stata, fra l’altro, sollecitata una legge in materia. Il Risc avrà sede al Centro elettronico nazionale (Cen) di Napoli (Mergellina) e conterrà anche le schede degli scomparsi del passato. La registrazione dei dati dello scomparso nel Risc dovrà avvenire entro 72 ore dalla denuncia. Potranno accedere al sistema la polizia scientifica ed altre forze dell'ordine. (Il Mattino)

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giovedì 25 febbraio 2010

A.A.A. cercasi promotori della libertà...

Il Cavaliere lancia i "promotori della libertà", un gruppo di persone che avrà il compito di promuovere le idee del PdL. Poteva chiamarli in mille altri modi. Che so, i paladini, i militanti, i difensori, i protettori, i custodi. Chissà perché li ha chiamati così, forse perchè lui vive di marketing e quindi promuove. «Paladini della libertà. Un esercito del bene contro l’esercito del male, di chi ama contro chi odia. Una forza popolare, un vero e proprio esercito di difensori della libertà, composto da uomini, donne, giovani, da italiani che si schierano e si impegnano». Ecco le parole scelte da Berlusconi per tenere a battesimo, con al fianco la coordinatrice designata, Michela Vittoria Brambilla, la sua neonata creatura. Militanti che, secondo il regolamento, faranno capo direttamente a lui e si impegneranno, in vista delle regionali, a coinvolgere gli elettori, organizzare gazebo e tesseramento, e «smascherare le bugie della sinistra». Una vera e propria chiamata alle armi. Ora che i promotori della libertà ci difendono resta solo un dubbio: chi ci difende da loro?

Marinaio uccide contadino e poi si suicida

Le indagini: lite per motivi ereditari. L’altra ipotesi: una controversia passionale

Vico Equense - La scena è raccapricciante anche per chi è abituato all’orrore. Nella camera da letto, riverso, il corpo di Renato De Martino, 47 anni, freddato da un unico colpo di fucile. Poco distante, con il volto spappolato e in una pozza di sangue, il secondo cadavere: è quello di Salvatore Imparato, 35 anni. Accanto, ha un fucile da caccia con due colpi mancanti. L’arma che ha ammazzato quei due uomini. Corso Caulino, a 50 metri dalla statale sorrentina, è nel territorio comunale di Seiano. È qui, in una casa colonica modesta, lo scenario di morte. Un piano basso con cucina e camera da letto, un terrazzino. Poco distante, un campo coltivato a ulivi. È la casa di Renato De Martino, coltivatore senza moglie né figli. Era qui, nelle tarda mattinata. Probabilmente, preparava qualcosa da mangiare quando è stato ucciso. I carabinieri della stazione di Vico Equense sono stati avvertiti dai parenti del De Martino. Nel primo pomeriggio, nella casa colonica era arrivato il nipote minorenne. Ha visto la scena terribile, ha dato l’allarme alla madre. E lei ha chiamato i vigili urbani e i carabinieri, che sono subito accorsi. Cosa è successo? La ricostruzione delle cause di quelle morti violente non è stata semplice. Di certo, Salvatore Imparato viveva a Moiano, una frazione di Vico. Marittimo con mansione di ufficiale di macchina per la società armatrice Msc, Imparato era proprietario del fucile, che possedeva legalmente. Un amante della caccia, che aveva quell’arma dichiarata e registrata con regolare licenza. La logica aiuta ed è probabile che sia stato proprio il proprietario del fucile a sparare. Sembra che qualche testimone abbia visto Imparato uscire di casa armato. Anche lui non è sposato, anche lui non ha figli. È uscito armato e diretto con decisione alla casa di De Martino. Poi, il buio. Dalla posizione dei corpi sembra probabile che Imparato abbia sparato a De Martino da distanza ravvicinata. Un solo colpo. Mortale. Improvviso e senza lasciare il tempo alla vittima di schivare il colpo. Poi, subito dopo, si sarebbe suicidato con un secondo colpo secco sotto il mento. Cosa lega i due uomini, cosa c’è dietro quelle morti? L’unico legame accertato è una parentela indiretta. Il fratello di Renato De Martino, che si chiama Giuseppe, ha sposato una sorella di Imparato. Fin qui arrivano le iniziali ricostruzioni degli inquirenti. Poi partono le supposizioni, le ipotesi dell’inchiesta, affidata alla Procura di Torre Annunziata. Gli inquirenti già in serata hanno cominciato a raccogliere le dichiarazioni dei parenti stretti dei due morti: Giuseppe De Martino, la moglie, anche i figli. Poi, saranno sicuramente ascoltati anche i vicini. Nessuno sembra abbia confermato l’esistenza di litigi e contrasti tra i due negli ultimi giorni. Renato De Martino viene descritto come un uomo tranquillo, dalla vita sempre uguale. «Abbiamo sentito urlare, era l’ora di pranzo», ha raccontato ai carabinieri un vicino. Dunque, almeno sei minuti precedenti la tragedia, sarebbe esploso un violento litigio. Forse preceduto da discussioni avvenute nei giorni scorsi. L’ipotesi più probabile sembra sia quella di contrasti nati da interessi economici: un prestito di soldi negato, o la restituzione di denaro anticipato mai avvenuta. C’è chi parla di un’eredità contesa o promessa tra le due famiglie, ma anche di una rivalità passionale a sfondo omosessuale. Moventi che hanno portato all’esplosione improvvisa dell’ira di Imparato, che si è subito pentito decidendo di suicidarsi. Due cadaveri affiancati, una parentela lontana, un litigio sentito dai vicini. Saranno le testimonianze dei familiari, ma anche le perquisizioni nelle case dei due morti, quella a Moiano e quella a Seiano, a dover fornire maggiori elementi sul perchè di un episodio di sangue dai pochi precedenti in costiera. Bisogna andare a nove anni fa, al 21 luglio 2001, per trovare un altro omicidio a Vico. Allora fu uno psicolabile di 37 anni a uccidere a coltellate i genitori di 68 e 60 anni. (Gigi Di Fiore il Mattino)