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domenica 30 novembre 2025

La "Metropolitana Sorrentina": un'idea attuabile?

Penisola sorrentina - L'idea di una "Metropolitana Sorrentina", ovvero un sistema di trasporto rapido e frequente basato sulla linea ferroviaria esistente della Circumvesuviana, è una proposta che riemerge ciclicamente nel dibattito politico locale. Ma è realmente attuabile, o rimane confinata al regno della fantasia? La Penisola Sorrentina, con la sua conformazione geografica unica e l'enorme afflusso turistico, soffre di una viabilità al collasso. La principale arteria stradale, spesso congestionata, e la vetusta linea Circumvesuviana, afflitta da guasti e manutenzioni, rendono gli spostamenti un calvario sia per i residenti che per i visitatori. In questo scenario, l'idea di una metropolitana efficiente rappresenta un sogno ricorrente per risolvere il nodo della mobilità. Alcune forze politiche e associazioni civiche, come l'Associazione ATEX, sostengono che la "Metropolitana Sorrentina" non sia un progetto faraonico, ma una soluzione realizzabile a breve termine. La proposta non prevede la costruzione di nuove linee o cantieri invasivi, ma l'ottimizzazione radicale dell'infrastruttura esistente. Utilizzo dei binari attuali tra Castellammare, Vico Equense, Meta, Piano, Sant'Agnello e Sorrento. Introduzione di corse con frequenza elevata (ogni 12-15 minuti), tipica di un servizio metropolitano. Impiego di treni già disponibili o in fase di acquisizione da parte di EAV (Ente Autonomo Volturno).

 

L'urgenza della salute pubblica a Vico Equense: giusto protestare ma servono proposte per riaprire il Pronto Soccorso

Vico Equense - La questione della riapertura del Pronto Soccorso dell'ospedale "De Luca e Rossano" di Vico Equense rimane un tema centrale e politicamente sensibile per l'intera Penisola Sorrentina. La chiusura della struttura, avvenuta anni fa, ha generato un vuoto assistenziale che la popolazione locale ritiene inaccettabile, specialmente in un'area a forte vocazione turistica. I presidi domenicali che periodicamente si tengono davanti all'ospedale, organizzati da comitati civici e sostenuti da varie forze politiche (come Sinistra Italiana – AVS, Potere al Popolo), sono innanzitutto un'espressione di pressione popolare e visibilità mediatica. A livello pratico, un presidio non ha il potere esecutivo di riaprire un presidio di pronto soccorso: la decisione spetta alle autorità sanitarie regionali (ASL Napoli 3 Sud e Regione Campania) e al Presidente della Regione, Roberto Fico. Tuttavia, questi eventi sono fondamentali per mantenere alta l'attenzione: impediscono che la questione cada nel dimenticatoio politico. Mostrano l'urgenza del problema e mobilitano la cittadinanza e dimostrano ai decisori politici che la popolazione esige risposte concrete. Servono dunque a livello politico e sociale, non a livello amministrativo diretto, per spingere verso l'adozione di misure concrete. La riapertura del Pronto Soccorso richiede un intervento strutturale e decisioni politiche coraggiose. Il Consiglio comunale di Vico Equense e il Consiglio regionale hanno già approvato atti amministrativi per riconoscere l'area come "zona disagiata". Questo status permetterebbe di richiedere deroghe ai budget standard e un potenziamento dei servizi sanitari, giustificato dalla conformazione geografica e dall'alta affluenza stagionale. Una delle principali sfide della sanità italiana è la carenza di medici, in particolare nei Pronto Soccorso. Le proposte politiche puntano a sbloccare concorsi, offrire incentivi economici e contrattuali per attrarre personale medico nell'ospedale di Vico Equense, superando l'attuale carenza. Nel novembre 2022 era stato riaperto un punto di primo soccorso, una soluzione intermedia, ma la richiesta politica è quella di un Pronto Soccorso completo e operativo 24 ore su 24. Diversi consiglieri regionali e comunali hanno chiesto un "fronte comune" tra le diverse forze politiche e i sindaci della penisola per fare pressione unitariamente sulla Regione e sull'ASL. In sintesi, i presidi sono uno strumento democratico essenziale per la partecipazione civica, ma la soluzione finale risiede nelle mani delle istituzioni regionali e dell'ASL, che devono tradurre questa pressione popolare in atti amministrativi concreti, risorse economiche dedicate e personale sanitario sufficiente per garantire il diritto alla salute dei cittadini.

Vico Equense. Tutto finisce a tarallucci e vino

A Vico Equense, l'assenza di dimissioni o prese di posizione nette dopo le esternazioni del presidente del consiglio comunale Andrea Buonocore, viene letta da alcuni come un esempio calzante della dinamica del "finire a tarallucci e vino". La politica locale sembra seguire un copione consolidato: non c’è scontro frontale, non c’è indignazione pubblica, non ci sono richieste di chiarimento o dimissioni... il silenzio. La mancata reazione non è sempre segno di apatia, ma spesso di un freddo calcolo politico. Cambiare gli equilibri esistenti, specialmente in una giunta o in consiglio comunale, può essere rischioso. Si preferisce la stabilità (o l'immobilismo) al caos di una crisi, anche a costo di ingoiare rospi amari. Le posizioni non vengono prese per non "rompere l'incantesimo" della maggioranza o per non dare un vantaggio all'opposizione. Le "esternazioni" perdono il loro peso specifico e vengono presto dimenticate o superate dalla polemica successiva. L'indignazione sui social media si esaurisce in fretta. L'idea che un'uscita pubblica inopportuna debba portare automaticamente a un passo indietro non è radicata.

 

Alimuri, 11 anni dopo l'esplosione: una vittoria della legalità che interroga ancora la politica

  

Vico Equense - Oggi, 30 novembre 2025, ricorre l'undicesimo anniversario dell'abbattimento dell'ecomostro di Alimuri, a Vico Equense. Quell'evento, seguito in diretta da centinaia di persone e celebrato come la "rivincita della bellezza" sul cemento selvaggio, rimane un simbolo potente della lotta per la legalità e la tutela del paesaggio in Campania. A distanza di oltre un decennio, tuttavia, l'eredità di Alimuri è un monito che continua a interpellare la politica locale e nazionale sulla gestione del territorio. L'ecomostro, uno scheletro di cemento di 18.000 metri cubi che ha deturpato per quasi cinquant'anni una delle più belle insenature della Penisola Sorrentina, fu demolito con micro-cariche esplosive il 30 novembre 2014, dopo una lunga battaglia legale e ambientalista condotta in prima linea da associazioni come Legambiente.
 

Monte Faito, tra tragedia e responsabilità politiche: il futuro della montagna contesa

Funivia, prospettive future: riapertura o abbandono?

Vico Equense - Il Monte Faito è al centro di un acceso dibattito politico e giudiziario, scaturito dalla tragica interruzione della sua principale via d'accesso: la funivia. L'incidente dell'aprile 2025, che ha causato la morte di quattro persone, ha messo in luce criticità strutturali e gestionali pregresse, innescando un rimpallo di responsabilità tra enti locali e governo. La funivia, gestita dall'EAV (Ente Autonomo Volturno), era stata riaperta solo pochi giorni prima dell'incidente, dopo lavori di manutenzione. La rottura di un cavo traente ha causato la caduta di una cabina, mentre i passeggeri di una seconda venivano evacuati. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo, con 25 persone iscritte nel registro degli indagati, inclusi i vertici EAV e i responsabili della manutenzione. Le indagini stanno facendo emergere "ombre" sulle procedure di controllo e sulle presunte anomalie segnalate la mattina stessa della tragedia, che sarebbero state ignorate. Sul piano politico, il disastro ha riacceso i riflettori sulla gestione frammentata e sui problemi storici di degrado del Faito. I sindaci dei comuni interessati (principalmente Castellammare di Stabia e Vico Equense) chiedono a gran voce interventi urgenti e maggiori certezze sul futuro della montagna. Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha lamentato l'assenza del Governo centrale dopo l'incidente, chiedendo interventi strutturali per fronteggiare il dissesto idrogeologico e garantire la sicurezza. La Regione Campania, attraverso EAV, ha istituito un servizio di autobus sostitutivi per garantire un minimo di accessibilità, ma la questione della funivia resta centrale.

 

sabato 29 novembre 2025

Vico Equense. Ospedale "De Luca e Rossano": alla mobilitazione di domani interverrà anche Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo

Vico Equense - Il presidio domenicale davanti all'ospedale "De Luca e Rossano" non è solo una manifestazione di dissenso locale, ma l'emblema di una battaglia politica più ampia che infiamma la penisola sorrentina: il diritto all'assistenza sanitaria di base. Da oltre cinque anni, la chiusura del pronto soccorso rappresenta una ferita aperta per i cittadini, che si sentono abbandonati dalle istituzioni regionali, nonostante il territorio sia stato ufficialmente riconosciuto come "zona disagiata". Il Comitato per la Tutela dei Diritti dei Cittadini guida la mobilitazione, riprendendo con forza i sit-in settimanali per chiedere la riapertura di un servizio essenziale, la cui assenza mette a rischio la vita dei residenti e dei numerosi turisti che affollano la zona. La protesta ha assunto una connotazione marcatamente politica, puntando il dito contro le scelte della Regione Campania. I manifestanti e alcuni esponenti politici, come l'onorevole Francesco Emilio Borrelli, criticano aspramente la mancanza di volontà politica nel ripristinare il servizio di emergenza, nonostante le evidenti necessità del territorio. Viene sottolineato come la sanità pubblica nella zona sia ormai nel caos, con i presidi ospedalieri di Sorrento e Castellammare di Stabia che rimangono gli unici punti di riferimento, spesso insufficienti a gestire l'afflusso di pazienti, soprattutto durante i periodi di alta stagione turistica.

 

Il silenzio assordante di Fratelli d'Italia a Vico Equense: un vuoto di leadership tra consensi e contraddizioni

A Vico Equense, l'esito delle recenti elezioni regionali ha disegnato un quadro politico locale inedito: Fratelli d'Italia si afferma come il primo partito cittadino, intercettando un consenso significativo in linea con il trend nazionale. La vittoria, tuttavia, si scontra immediatamente con le dinamiche interne all'amministrazione locale e, in particolare, con le recenti e accorate esternazioni del Presidente del Consiglio Comunale, Andrea Buonocore. Ed è proprio nel divario tra la forza elettorale del partito e il suo totale silenzio sulle critiche mosse da una figura istituzionale che esso stesso ha contribuito a eleggere, che emerge un'inquietante contraddizione politica. Le dichiarazioni affidate ai social network da Andrea Buonocore non sono un generico commento post-voto, ma un atto d'accusa circostanziato che funge da specchio impietoso per l'intera classe dirigente locale. Buonocore parla di una Vico Equense "più divisa e più silenziosa che mai", dove l'astensionismo non è apatia, ma "sfiducia profonda" verso una politica che si palesa solo in campagna elettorale. Il Presidente del Consiglio punta il dito contro la "mancanza di una guida capace" e un "silenzio istituzionale che non può lasciarci indifferenti", lamentando che la città sia rimasta "ai margini, senza un rappresentante in Consiglio Regionale". Un'analisi amara, che descrive un territorio isolato e privo di quella "presenza viva tra la gente" che un tempo caratterizzava i circoli territoriali. È qui che il ruolo di Fratelli d'Italia diventa cruciale e, al contempo, problematico. Il partito, ora forza egemone in città, ha sostenuto (e sostiene) la maggioranza che ha eletto Andrea Buonocore alla presidenza dell'assise consiliare.

 

Vico Equense. L'albero "total white" divide la città

Vico Equense - Come ogni anno, l'arrivo dell'albero di Natale in Piazza Umberto I a Vico Equense ha scatenato l'immancabile dibattito. Quest'anno, l'installazione si distingue per una scelta cromatica audace: un maestoso albero bianco, che ha acceso le discussioni ancor prima delle sue luci. La decisione dell'amministrazione comunale di optare per un albero "total white" ha generato reazioni contrastanti. Da un lato, i sostenitori applaudono la scelta come un segno di modernità e un tocco di design, in linea con le tendenze natalizie che vedono l'uso di colori vivaci e inusuali accanto ai classici intramontabili. L'albero bianco, con le sue luci scintillanti, offre un effetto luminoso e giocoso, che si propone di creare un'atmosfera quasi fiabesca, un "incanto del Natale" come recita il programma degli eventi cittadini. Dall'altro lato, i puristi del Natale esprimono il loro disappunto. Sui social network e nei capannelli in piazza, molti lamentano una rottura con la tradizione dell'abete verde, simbolo di speranza e rinascita. Per alcuni, il bianco è percepito come "freddo", "inadeguato" o eccessivamente artificiale, privo del calore e dell'atmosfera familiare che l'albero classico, magari addobbato con i tradizionali rosso e oro, saprebbe evocare. Nonostante le polemiche estetiche, l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Aiello, ha dato il via ufficiale alle festività con la cerimonia di accensione, che si terrà mercoledì prossimo. L'albero bianco sarà il fulcro di un ricco calendario di eventi che animeranno Vico Equense per tutto il periodo natalizio, fino all'Epifania, con l'attesa processione delle Pacchianelle. Che sia bello o brutto, l'albero bianco di Piazza Umberto I ha già raggiunto un obiettivo: far parlare di sé e segnare, come ogni anno, l'inizio ufficiale del periodo più magico e, come sempre, discusso dell'anno.

Vico Equense accende la magia: al via “L’Incanto del Natale” 2025

Si parte con l’accensione dell’albero in piazza Umberto I il 3 dicembre e si chiuderà la rassegna il 6 gennaio con la tradizionale e storica sfilata delle “Pacchianelle”, giunta alla 115esima edizione 

Vico Equense - Gastronomia, Villaggio di Babbo Natale, cinema, presepi, beneficenza, mostre, spettacoli itineranti per bambini, trenino turistico sul Monte Faito, musica e concerti, la grande festa di Capodanno e le tradizionali Pacchianelle. C’è davvero tutto nella rassegna “L’Incanto del Natale”, il ricco programma di eventi promosso dalla Città di Vico Equense per offrire a cittadini e visitatori un’esperienza unica, fatta di emozione, tradizione e meraviglia. Il viaggio nella magia natalizia inizierà mercoledì 3 dicembre alle ore 17.30 in Piazza Umberto I con la tradizionale accensione dell’albero. Sarà questo il primo momento simbolico di una rassegna che, per oltre un mese, trasformerà la città in un grande palcoscenico di luce, con decine di appuntamenti dedicati a tutte le età. Il calendario è fitto e variegato: dal suggestivo Villaggio di Babbo Natale, ai Mercatini di Natale e il Vico Fun Village dal 12 dicembre al 6 gennaio in piazzale Siani, con i Giardini Incantati della SS. Trinità, fino all’Art & Fun con spettacoli itineranti e animazioni per bambini. E ancora, il trenino turistico del Monte Faito, che accompagnerà i visitatori alla scoperta dei presepi realizzati dalle attività produttive del territorio, offrendo un percorso tra creatività e antiche tradizioni. Ampio spazio sarà dedicato anche alle mostre, ai presepi artigianali, alla grande musica e agli appuntamenti di festa, tra cui il Capodanno in piazza e il tradizionale Concerto di Capodanno. A chiudere la rassegna, come da tradizione, la suggestiva sfilata delle Pacchianelle, giunta alla sua 115ª edizione, che attraverserà le strade cittadine portando con sé storia, folklore e identità. “Con la voglia sincera di fare qualcosa di bello, di rendere questo Natale speciale, abbiamo messo insieme eleganza, cura e tanta presenza, perché la magia delle feste merita di essere vissuta tutti insieme – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Aiello -. Il Natale è un tempo che ci ricorda ciò che conta davvero: il calore degli affetti, la bellezza delle cose semplici, la gioia di stare insieme. Viviamolo con il cuore aperto, mano nella mano con chi amiamo, lasciandoci incantare come bambini”, ha concluso il primo cittadino.

Errico Porzio premiato a Londra tra le migliori catene di pizzerie del mondo

“Salire sul podio come 3 Brand Italia, e classificarsi 9 al mondo, è motivo di enorme soddisfazione”. È così che Errico Porzio commenta i risultati della classifica della guida 50 Top Pizza, resi noti nell’ambito della kermesse European Pizza Show, svoltasi a Londra. Un successo che conferma Napoli come culla dell’arte del pizzaiuolo e ne ribadisce la centralità all’interno del patrimonio gastronomico mondiale. La classifica delle migliori catene di pizza artigianale al mondo, 50 Top World Artisan Pizza Chains 2025, vede il gruppo di Errico Porzio al nono posto. “Gestire direttamente 17 locali in tutt’Italia è una vera e propria impresa, ma anche uno stimolo a fare sempre meglio” ha aggiunto Porzio “Se siamo tra i primi 10 al mondo, è merito di tutto lo staff del gruppo Porzio ma è anche, e soprattutto, la vittoria delle migliaia di persone che ci scelgono tutti i giorni. Ed è a loro che dedichiamo questo importante riconoscimento internazionale.”

Vico Equense. L'obbligo morale delle dimissioni, quando il Presidente del Consiglio comunale assume posizioni politiche diametralmente opposte a quelle del Sindaco e della Giunta

Vico Equense - Nel vocabolario della politica moderna, l'espressione "obbligo morale di dimettersi" ricorre spesso nei momenti di crisi, quando la mera applicazione della legge non basta a ricomporre le fratture createsi all'interno delle istituzioni. Non si tratta di un obbligo giuridicamente sanzionabile, ma di un potente imperativo etico che misura il senso di responsabilità e l'attaccamento al bene pubblico di un amministratore. In Italia, il sistema degli enti locali è retto da norme che definiscono i ruoli e le procedure. Se il Testo Unico degli Enti Locali stabilisce i requisiti legali per l'elezione e la revoca degli amministratori, resta un'ampia zona grigia in cui la tenuta di una carica è demandata a valutazioni di opportunità politica e lealtà istituzionale. Il caso emblematico è quello del Presidente del Consiglio Comunale. Questa figura, pur essendo espressione della maggioranza politica che ha vinto le elezioni, è chiamata a svolgere un ruolo super partes, garantendo il funzionamento democratico dell'assise, i diritti delle minoranze e l'imparzialità nella gestione dei lavori. Quando un Presidente del Consiglio assume posizioni politiche diametralmente opposte a quelle del Sindaco e della Giunta, o rilascia esternazioni pubbliche che minano la stabilità della maggioranza che lo ha eletto, si crea un cortocircuito istituzionale. La sua azione non è più quella di un moderatore, ma di un oppositore interno. In questi casi, la politica si interroga sull'"obbligo morale" delle dimissioni. La morale politica suggerisce che chi non condivide più l'indirizzo della coalizione che lo ha portato alla carica debba, per coerenza e rispetto del mandato popolare originale, fare un passo indietro.

 

Vico Equense. Aree di Attesa Sicura, i segnali della Protezione Civile. L’Assessore Cioffi “Un piccolo gesto di prevenzione che può salvare molte vite. 27 le aree individuate, sono tutte pubbliche ed accessibili”

Vico Equense - Con l'installazione dei nuovi cartelli che indicano le "Aree di Attesa" (AA) e le vie di fuga sul territorio, la Protezione Civile di Vico Equense sta inviando un messaggio chiaro ai cittadini: la prevenzione e la prontezza operativa sono priorità assolute. Questi segnali, spesso accompagnati dal simbolo internazionale della protezione civile, non sono semplici pezzi di latta, ma pilastri fondamentali del Piano di Protezione Civile Comunale, uno strumento vitale per la gestione coordinata di qualsiasi emergenza. L’Assessore Vincenzo Cioffi che si occupa di protezione civile, su indicazione del Sindaco Giuseppe Aiello, ha realizzato il piano. Assessore a cosa servono le Aree di Attesa? “Le aree di attesa sono punti di primo ritrovo sicuri per la popolazione. In caso di un evento calamitoso improvviso – che si tratti di un terremoto, un'alluvione, o scenari legati al rischio vulcanico/maremoto tipici della nostra area – i cittadini devono abbandonare le proprie abitazioni e dirigersi verso questi luoghi. A Vico sono state individuate 27 aree.” L'iniziativa di installare una segnaletica capillare risponde all'esigenza di rendere la pianificazione di emergenza non solo un documento cartaceo, ma una realtà visibile e fruibile da tutti i residenti e i turisti. "Prepararsi a un evento critico significa sapere in anticipo dove andare e cosa fare: un piccolo gesto di prevenzione che può salvare molte vite", ha sottolineato l’Assessore Cioffi. La presenza dei cartelli promuove l'autoprotezione e la consapevolezza civile, riducendo il panico e l'anarchia negli spostamenti durante le fasi più concitate dell'emergenza. Le aree sono state scelte in posizioni strategiche, lontane da edifici a rischio crollo, da versanti instabili o da zone allagabili, garantendo un rifugio iniziale rispetto al pericolo imminente. Permettono alle autorità e ai soccorritori di localizzare rapidamente la popolazione, verificarne la presenza e organizzare i primi aiuti. È qui che verranno diramate le comunicazioni ufficiali, si riceveranno i primi generi di conforto e si attenderanno le disposizioni per l'eventuale trasferimento verso le aree di ricovero (strutture allestite per ospitare le persone per periodi più lunghi). I cittadini di Vico Equense oltre a familiarizzare con questa nuova segnaletica, possono consultare la mappa delle aree di attesa presenti nel Piano di Protezione Civile del Comune, disponibile sul sito ufficiale dell'ente. 

Sorrento. Giornate Professionali di Cinema

Da lunedì 1 dicembre, un parterre straordinario, proiezioni in anteprima, incontri e seminari, fino a giovedì 4 per la 48^ edizione

 

Sorrento - Inizia lunedì 1 dicembre a Sorrento la 48^ edizione delle Giornate Professionali di Cinema – Growingorganizzata dall’ANEC in collaborazione con l’ANICA.  Proiezioni in anteprima, incontri e seminari, fino al 4 dicembre tra l’Hilton Sorrento Palace e il Cinema Teatro Tasso,  caratterizzano il programma della manifestazione, tra i principali appuntamenti dell’industria cinematografica italiana, realizzata con la partecipazione di ACEC ed il sostegno del MIC -Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e della SIAE.

 

I protagonisti

Tra i protagonisti del grande schermo sono annunciati alle Giornate gli attori Antonio Albanese, Stefano Accorsi, Herbert Ballerina, Enrico Borello, Carolina Crescentini, Fabio De Luigi, Christian De Sica, Elodie, Emanuela Fanelli, Anna Ferzetti, Pilar Fogliati, Edoardo Leo, Roberto Lipari, Francesco Mandelli, Nicola Nocella, Claudia Pandolfi, Rocco Papaleo, Lillo Petrolo, Pif, Andrea Pisani, Virginia Raffaele, Michele Riondino, Vanessa Scalera, Giulia Vecchio ed i registi Daniele Barbiero, Massimiliano Bruno, Leonardo Di Costanzo, Paolo Genovese, Stefano Mordini, Gabriele Muccino, Gennaro Nunziante, Ferzan Ozpetek, Eros Puglielli, Ludovica Rampoldi, Francesco Sossai. 


La presentazione del libro di Cecilia Coppola

di Antonino Siniscalchi

Piano di Sorrento - La nuova opera di Cecilia Coppola, pubblicata da Eidos di Nicola Longobardi, è un viaggio nella memoria più autentica della Penisola Sorrentina. La tradizione dei Rosari Cantati restituisce dignità a un rito popolare che per secoli ha accompagnato la devozione mariana, trasformando canti, processioni e preghiere in un patrimonio condiviso. Il libro intreccia ricerca e narrazione: dalle cappelle rurali di Vico Equense alla Marina di Cassano, da Meta a Massa Lubrense, prende forma un mosaico vivo fatto di musiche, luoghi e figure emblematiche, come il maestro Carmelo d’Esposito e le custodi delle tradizioni orali Suor Crocefissa e Giuseppina Mastro. Cecilia Coppola ricostruisce il legame tra il mese di maggio e Maria, evocando boscaioli in canto, comunità raccolte e riti antichi come le Cento Croci, il Canto del Cuore e la devozione a Maria delle Grazie Incoronata. Non manca uno sguardo oltre il territorio, con il richiamo a Santa Sara la Nera, ponte simbolico del Mediterraneo. Un testo che preserva la memoria e rafforza l’identità collettiva: un vero archivio vivente della spiritualità sorrentina.

Peppe Barra inaugura la mostra di arte presepiale “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe” allestita a Villa Fiorentino

Sorrento - Con la sua “Cantata dei Pastori” da 50 anni incanta il pubblico di mezzo mondo. E allora chi meglio di Peppe Barra poteva inaugurare la mostra di arte presepiale allestita nelle sale di Villa Fiorentino, la sede della Fondazione Sorrento? L’appuntamento è per lunedì 1 dicembre, alle ore 18, per il taglio del nastro dell’esposizione “Giuseppe Ercolano e i Maestri del Presepe”, la personale che vuole celebrare i 25 anni di attività dell’artista della costiera. Un evento che rappresenta anche una sorta di gemellaggio tra la penisola sorrentina e la zona del Lago di Como, più esattamente tra Meta, cittadina dove Giuseppe Ercolano risiede e svolge la propria attività, e Tremezzina, la località dove ha esposto le proprie creazioni incantando migliaia di visitatori in occasione della rassegna annuale "I Grandi Maestri del Presepe" ospitata per il Natale 2024 a Palazzo Brentano. Proprio in ragione del grande successo riscosso, la mostra è stata riproposta anche durante il periodo estivo a beneficio dei tanti turisti che raggiungono il lago. Il pubblico accorso a Tremezzina ha avuto così la possibilità di conoscere il vero presepe napoletano, ben lontano dagli stereotipi mediatici e spesso banalizzati che circolano oggi, insieme alla profondità culturale, alla finezza artigianale ed alla carica simbolica di uno stile unico, che affonda le radici nella grande tradizione del Settecento. L'esposizione di Villa Fiorentino, che è inserita nel cartellone "Surriento Gentile", si articola in diverse sezioni, ciascuna concepita per offrire un racconto dinamico, ricco e plurale della Natività.

 

Legambiente presenta dossier “Facciamo secco il sacco” Focus RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)

Campania - Nel 2024 la raccolta nazionale dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è tornata a crescere, con 358.138 tonnellate avviate a riciclo, pari a 6,07 kg per abitante. La Campania con 16.897 tonnellate si colloca intorno alla metà della classifica nazionale per volumi assoluti e terza nel Mezzogiorno dietro Sicilia e Puglia mentre si conferma fanalino di coda per raccolta pro capite pari a 3,02 kg/ab evidenziando così una paradossale criticità, nonostante i flussi complessivi significativi il coinvolgimento dei cittadini è ancora insufficiente. Dal punto di vista territoriale nel 2024, l’analisi provinciale mostra una forte disomogeneità interna: Caserta è l’unica provincia con un trend positivo (+8,7% rispetto al 2023) e si conferma la realtà più virtuosa con 5,21 kg/ab, seguita da Salerno (3,48 kg/ab), Avellino (3,46 kg/ab) e Benevento (2,41 kg/ab). Di contro, Napoli, pur rappresentando il territorio con il maggior volume assoluto (6.483 tonnellate), si ferma a soli 2,18 kg pro capite, evidenziando una significativa inefficienza nel coinvolgimento della popolazione. In occasione della Settimana Europea per la riduzione di rifiuti, Legambiente Campania presenta una fotografia della produzione e recupero dei RAEE nel dossier “Facciamo secco il sacco” realizzato con il contributo di Ambiente Spa. “La raccolta dei RAEE in Italia e in Campania, è ancora lontana dagli obiettivi UE, per questo è necessario migliorare la rete di raccolta e degli impianti di trattamento, anche per raggiungere gli obiettivi previsti dal Critical Raw Materials act che punta a soddisfare il 25% del consumo di materie prime critiche a livello europeo da attività di riciclo. La gestione di questi scarti - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - rappresenta una delle sfide più rilevanti nella transizione verso un modello di economia circolare e sostenibile.


venerdì 28 novembre 2025

Il 'tradimento' delle urne a Vico Equense: scossoni in giunta?

A Vico Equense, il clima politico locale si fa rovente all'indomani delle elezioni regionali in Campania, vinte dal centrosinistra con Roberto Fico presidente. Notizie (o presunte tali) di amministratori eletti sotto le insegne del centrodestra che avrebbero poi, nell'urna segreta, optato per i rivali del centrosinistra, stanno alimentando un acceso dibattito sulla correttezza e la coerenza politica. La richiesta che tali figure lascino il loro ruolo, o che si proceda almeno a un rimpasto di giunta, non si basa su un'infrazione legale (il voto è, per Costituzione, libero e segreto), ma su una questione di etica e lealtà politica. I critici sostengono che chi è stato eletto grazie a un determinato schieramento abbia il dovere morale di rispondere a quell'elettorato e a quella linea politica. Un cambio di rotta così netto, se confermato, minerebbe la fiducia degli elettori e la stabilità della maggioranza consiliare. I sostenitori della linea dura argomentano che la dissidenza interna rappresenta un atto di sfiducia verso la propria maggioranza e il proprio sindaco. Si tratterebbe di un comportamento che richiede una presa di posizione chiara: o si sta con la maggioranza che governa la città, o se ne prendono le distanze anche formalmente. D'altra parte, gli amministratori coinvolti (o i loro difensori) potrebbero sostenere il principio della libertà di coscienza, specialmente in elezioni di livello diverso come le regionali. La politica locale ha dinamiche e priorità che non sempre coincidono perfettamente con quelle regionali o nazionali, e un voto "incrociato" potrebbe essere motivato da specifiche valutazioni sui candidati o sui programmi, piuttosto che da una volontà di rompere a livello comunale. Attualmente, non emergono notizie certe o articoli di rassegna stampa specifici che confermino nomi o la portata esatta del fenomeno a Vico Equense.


Castellammare. L'Associazione Itinerando presenta “Dentro il garage” di Cecilia Di Maio

Filomena Baratto e Cecilia Di Maio
Castellammare di Stabia - Ieri sera, alla Mondadori Bookstore di Castellammare di Stabia, Cecilia Di Maio ha presentato la sua opera prima: “Dentro il garage”, Guida Editori. Un testo che nasce da un fortuito caso di restare chiusi in un garage per poi diventare una sorta di viaggio onirico e simbolico attraverso cui la protagonista, Sonia, si scopre. Il garage, zona buia e ombrosa, si trasforma metaforicamente nella parte più oscura di ciascuno di noi. La nostra zona d'ombra, come la definiva Jung, quella che ci frena, composta da tutti quegli aspetti che noi non riconosciamo, non accettiamo, o non vogliamo vedere o che non sappiamo nemmeno di avere. Una parte che ci frena, ci blocca, impedendo slanci e attimi di pura follia. Il garage, con il suo buio e il suo silenzio, portando freddo e stanchezza a chi deve passarci la notte, dà la possibilità di smorzare la vita abitudinaria di tutti i giorni, che già da sola basta a destabilizzare, per scoprire altre possibilità di contatto col proprio inconscio. Qui il passato si connette con la realtà, dove sogni e ricordi si mescolano in un viaggio interiore ricco e rivelatore di mondi e parti di noi inespresse e talvolta sconosciute. Il testo è stato una sorta di detonatore per svelare gli aspetti dolenti della realtà odierna rispetto a quelle che sono le capacità umane, di cui spesso conosciamo poco e utilizziamo anche meno. Sotto la spinta della tecnologia siamo portati a eludere gran parte del nostro “saper fare” contro “il tutto pronto” delle macchine. Il garage dà una spinta alla protagonista a scoprirsi, a leggersi e approfondire se stessa e di conseguenza anche gli altri. La serata è stata un continuo confrontarsi, portando alla luce, dal dialogo, consapevolezze che spesso eludiamo. L’autrice, artista a tutto tondo, oltre alla scrittura, dipinge, canta e suona. Ha presentato un piccolo repertorio di canzoni antiche napoletane, accompagnata da Alex D’Alessandro alla chitarra.

Scontro a Vico Equense sulla fibra ottica tra il PD e l'Amministrazione

Vico Equense - “Vico Equense è l’unico comune d’Italia dove è stata creata, ad arte, una situazione di monopolio in cui opera un unico operatore della telefonia che impone tariffe almeno doppie a quelle di tutti i principali operatori nazionali” si legge in una nota del Partito democratico. Una vivace polemica politica infiamma il dibattito a Vico Equense, contrapponendo il circolo locale del Pd all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Aiello, in merito all'approvazione della delibera sulla fibra ottica. Il Pd locale ha sollevato forti critiche, definendo la gestione dell'infrastruttura digitale da parte della maggioranza come "fallimentare" e "miope". Le accuse del circolo "Carlo Fermariello" del Pd si concentrano su diversi punti nevralgici. Il Dem sottolineano come, a differenza di altri piccoli comuni che hanno già sfruttato i vantaggi della banda ultra larga, Vico Equense sia rimasta indietro, creando un divario digitale che penalizza cittadini e imprese. Viene contestata la gestione complessiva del progetto, con l'opposizione che lamenta una mancanza di lungimiranza da parte del sindaco e dell'assessore competente. Secondo i democratici, la cattiva gestione ha portato i residenti a dover affrontare costi maggiori per la connessione. I democratici hanno evidenziato che il Comune non avrebbe incassato alcun canone relativo all'installazione dell'infrastruttura. “Nonostante tutto questo il sindaco celebra il nuovo avviso pubblico per cablare la fibra ottica e i nuovi criteri e costi per l’utilizzo delle infrastrutture comunali come il momento della svolta” continua la nota dei Dem.

 

Elezioni regionali. Ancora un'occasione perduta

La Penisola sorrentina senza rappresentanza 

di Antonino Siniscalchi

Sorrento - Le elezioni regionali in Campania si sono concluse con un risultato che, per la Penisola sorrentina, suona come l’ennesima occasione mancata. Anche questa volta il territorio non è riuscito a esprimere un proprio autorevole rappresentante in Consiglio regionale. Un copione già visto, che si ripete puntuale a ogni tornata elettorale: grande fervore nelle settimane precedenti al voto, candidature locali sostenute da piccoli gruppi organizzati, messaggi di ringraziamento per le preferenze raccolte, ma alla fine nessuna voce capace di sedersi nei luoghi dove si decide davvero. Il problema non è tanto la mancanza di candidati – anzi, quest’anno il numero di aspiranti consiglieri originari della Penisola era tutt’altro che esiguo – quanto l’incapacità di convergere su un nome credibile e competitivo. Le divisioni interne, le appartenenze partitiche, i personalismi e le logiche di corrente hanno nuovamente frammentato un consenso che, se concentrato, avrebbe forse potuto esprimere qualcosa di più. Invece, il risultato finale è stato quello di sempre: voti dispersi, nessun eletto, territorio assente. Nelle ore successive allo scrutinio è iniziata la consueta parata di dichiarazioni. I candidati rimasti fuori dal Consiglio hanno ringraziato i loro sostenitori, rivendicando percentuali giudicate “significative”.

 

Funivia Faito, prima della tragedia furono riscontrati due guasti

Le testimonianze. Un tecnico fu chiamato per risistemare il cavo di soccorso 

di Dario Sautto - Il Corriere del Mezzogiorno 

Castellammare di Stabia - La mattina del 17 aprile scorso, le corse della funivia del monte Faito partirono con due ore di ritardo perché furono riscontrati due guasti. A oltre sette mesi dalla tragedia del giovedì Santo e a pochi giorni dal ritorno in aula per l’incidente probatorio in corso dinanzi al gip Luisa Crasta, emergono dettagli sul grave incidente costato la vita a quattro persone – tre turisti e un dipendente Eav – e causò il ferimento in maniera grave di un altro passeggero. Le anomalie sono emerse nel corso delle testimonianze raccolte dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia e della Squadra Mobile di Napoli, che conducono le indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio). Omicidio colposo plurimo e disastro colposo sono i reati principali contestati a 26 soggetti, tra cui l’Eav con i suoi vertici e alcuni dipendenti, ma anche ispettori dell’agenzia ministeriale Ansfisa e responsabili delle aziende che si sono occupate della manutenzione dell’impianto di risalita che da Castellammare portava in 8 minuti a quota 1131 metri. Il giorno prima della tragedia, il monte Faito fu colpito da una ondata di maltempo, con fortissime raffiche di vento che causarono la caduta di diversi alberi attorno alla stazione in montagna. Nulla che potesse far presagire la tragedia, visto che un impianto del genere è costruito per resistere anche a questo.

 

A Vico Equense si accende la magia del Natale

Mercoledì 3 dicembre 2025 ore 17.30 Piazza Umberto I 

Vico Equense - Come da tradizione, Vico Equense dà il via ufficiale alle festività natalizie con l'attesissima accensione dell'albero di Natale in Piazza Umberto I. L'evento inaugurale segna l'inizio del ricco cartellone di manifestazioni "L'Incanto del Natale", che animerà la città per più di un mese con un programma variegato di appuntamenti per cittadini e turisti. La cerimonia di accensione dell'albero, un momento semplice ma carico di emozione, si terrà mercoledì 3 dicembre 2025, alle ore 17.30, trasformando la piazza nel cuore pulsante delle celebrazioni. L'atmosfera sarà resa ancora più suggestiva dalle dolci voci del coro di bambini del Centro Studi Musicale Augusta Coen, che intoneranno canti natalizi, avvolgendo il centro cittadino in un'aria di festa. “Il Natale è un tempo che ci ricorda ciò che conta davvero: il calore degli affetti, la bellezza delle cose semplici, la gioia di stare insieme. Viviamolo con il cuore aperto, mano nella mano con chi amiamo, lasciandoci incantare come bambini” il commento del sindaco Giuseppe Aiello. Il cartellone "L'Incanto del Natale" proseguirà fino al 6 gennaio 2025, offrendo un'ampia gamma di eventi che spaziano dalle mostre presepiali ai concerti. L'amministrazione comunale, con l'organizzazione di questo mese di eventi, punta a valorizzare gli attrattori locali, offrendo un Natale che incanta e coinvolge, con le luci, i profumi e il mare a fare da cornice.

Intrecci tra clan e politica il sindaco: fuori chi sbaglia

IL CONFRONTO

di Fiorangela d'Amora - Il Mattino

Castellammare di Stabia - Il primo consiglio comunale dopo gli arresti e le inchieste della Direzione distrettuale antimafia è carico di tensione. Quello che ci si aspettava dai consiglieri comunali tirati in ballo direttamente o indirettamente, Nino Di Maio e Gennaro Oscurato, non è avvenuto. Oscurato era assente in aula, Di Maio c'era ma ha deciso di non dimettersi. Così è il sindaco Luigi Vicinanza ancora una volta a ribadire la linea: «Sul piano politico è doveroso essere chiari: se le vicende che riguardano i due consiglieri comunali avessero coinvolto degli assessori avrei immediatamente ritirato le deleghe e preteso le dimissioni. Per coerenza con i valori che guidano la mia coalizione e la nostra azione di governo, i due consiglieri sono fuori dalla maggioranza. Mi auguro, dunque, che il loro voto non risulti determinante sulle scelte strategiche che riguarderanno il futuro di Castellammare di Stabia. Questo è un consesso politico, non un aula di tribunale, e come ho ribadito più volte ogni nostra azione è giustamente sottoposta all'attenzione della prefettura, della Procura, della DDA e della Corte dei Conti. Il nostro compito è quello di mantenere trasparenza, responsabilità e correttezza nell'interesse esclusivo della città». 

LA POLEMICA 

giovedì 27 novembre 2025

Vico Equense, cittadinanza onoraria al Professor Francesco Vaia “Vanto per la comunità vicana ed un esempio di portata internazionale”

Vico Equense - L’amministrazione del sindaco Giuseppe Aiello proporrà al Consiglio Comunale di Vico Equense di conferire la “Cittadinanza onoraria” al Professor Francesco Vaia “per la sua storia personale e per la sua elevata carriera nell’ambito medico/sanitario si è distinto non solo per l’eccellenza professionale e la competenza tecnica, ma anche per l’umanità e la dedizione verso i pazienti, in particolare nei momenti più critici della salute pubblica. Attraverso il suo impegno, ha contribuito in modo significativo a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a promuovere la cultura della prevenzione, della cura e della ricerca scientifica. Vanto per la comunità vicana ed un esempio di portata internazionale”. Il Professor Vaia è una figura di riferimento nel panorama della sanità pubblica italiana, la cui notorietà è cresciuta esponenzialmente durante l'emergenza sanitaria legata al COVID-19. La sua carriera è caratterizzata da ruoli di alta responsabilità e da un costante impegno nella gestione delle emergenze e nella prevenzione. Prima di assumere incarichi ministeriali, Vaia ha ricoperto il ruolo di Direttore Sanitario dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (INMI) "Lazzaro Spallanzani" di Roma. È in questa veste che è diventato un volto noto al pubblico, gestendo la prima linea dell'emergenza pandemica, comunicando dati e procedure con un approccio pragmatico e rassicurante. Attualmente, il Professor Vaia ricopre l'incarico di Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria presso il Ministero della Salute. In questa posizione, si occupa di definire strategie e politiche volte a prevenire l'insorgenza e la diffusione di malattie, nonché di promuovere stili di vita sani.

 

Sant'Agnello. Rinvenuto un reperto archeologico a Corso M. Crawford: sopralluogo con la Soprintendenza

Sant'Agnello - Durante i lavori di restyling di Corso Marion Crawford, nel rione Cappuccini di Sant’Agnello, è stato rinvenuto un reperto archeologico di interesse scientifico. A favorire il ritrovamento è stata l’esecuzione di un saggio conoscitivo puntuale per la determinazione della quota di imposta dei sottoservizi, nel corso del quale è stata intercettata una porzione di una struttura muraria antica a circa 2 metri sotto il piano stradale. La stratigrafia soprastante è costituita da uno spesso livello di terreno fortemente rimaneggiato. Il ritrovamento archeologico è stato segnalato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. I lavori sono sospesi temporaneamente in attesa di indicazioni relativamente al prosieguo delle attività. In queste ore si è svolto il sopralluogo congiunto, su tutta l’area interessata dai lavori, alla presenza della Responsabile della Tutela Archeologica della Soprintendenza, con il Sindaco di Sant'Agnello Antonino Coppola, l’Assessore ai lavori pubblici Corrado Fattorusso, il Direttore dei lavori e gli Uffici comunali. Il restyling di Corso M. Crawford prevede il rifacimento dell’asse viario nella parte terminale della strada, a partire dall’intersezione con via R. Fiorentino. Elementi sostanziali del restyling sono il rifacimento e la sostituzione della pavimentazione stradale, con materiale lapideo, e l’eliminazione dei marciapiedi.

Il neo governatore punta sulle donne per la sua giunta

Ma dai partiti molte le indicazioni maschili 

di Francesco Parrella - Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - «Una squadra di qualità e con un'ampia rappresentanza femminile». È l'idea del neoeletto presidente della Regione Campania, Roberto Fico, che vorrebbe chiudere la composizione della giunta prima della proclamazione degli eletti. Quindi, presumibilmente, entro un paio di settimane. Per questo ha già avviato un primo giro di telefonate con i responsabili delle otte liste che lo hanno sostenuto. Un giro che ha anche come obiettivo quello di valorizzare il ruolo femminile, alla luce delle poche donne elette in Consiglio regionale: solo 8 su 50 eletti. Quanto al totonomi, per la carica di vicepresidente della giunta, il più accreditato resta Mario Casillo. L'ex capogruppo dem in Consiglio regionale, non candidato in queste elezioni, ha contribuito al successo elettorale dell'ex sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, risultato il più votato in Campania con 39.457 voti, oltre che del consigliere comunale di Napoli Salvatore Madonna. La delega alla Sanità - una volta usciti dal piano di rientro - potrebbe andare invece ad Ettore Cinque, già assessore al Bilancio, che avrebbe il sostegno di Vincenzo De Luca, il quale già aveva provato a destinarlo al vertice dell'Agenas al posto del dimissionario Enrico Coscioni. Alla Cultura in pole c'è la capolista dem Francesca Amirante, che in caso l'indiscrezione fosse confermata, dovrebbe dimettersi dal Consiglio regionale, facendo subentrare Enza Amato, la presidente del consiglio comunale di Napoli di fede deluchiana; un'operazione che potrebbe non trovare il beneplacito dei "manfrediani".

 

Vico Equense. Cavidotti della fibra, la Città si apre ad altri gestori: l'opposizione attacca sulla gestione passata

Vico Equense - Con l'approvazione della delibera dell’amministrazione comunale per l'uso dei cavidotti comunali destinati alla fibra ottica, Vico Equense apre le porte a nuovi operatori. “Abbiamo appena approvato una delibera di Giunta con cui diamo mandato all’Ufficio Tecnico di avviare un avviso pubblico rivolto a tutti gli operatori interessati a cablare la fibra ottica sul nostro territorio” il commento del sindaco Giuseppe Aiello. La delibera pubblicata oggi all’albo pretorio è conseguenza dell’atto votato nel consiglio comunale lo scorso febbraio voluto dal movimento civico “Un’altra Vico è possibile”, e mira a superare le inefficienze della gestione fibra, oggetto di accese polemiche politiche. Il sindaco Giuseppe Aiello ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. “Abbiamo definito criteri e costi per l’utilizzo delle infrastrutture comunali e, per favorire davvero l’accesso al servizio, abbiamo previsto un canone calmierato soprattutto per i borghi e per le zone interne, quelle che spesso non hanno attirato l’interesse commerciale delle aziende del settore. una questione fondamentale, spesso oggetto di dibattito e di rilievi.” L'obiettivo dichiarato è favorire la concorrenza, permettendo l'ingresso di diverse aziende di telecomunicazioni e migliorando finalmente la copertura e la qualità della connessione internet sul territorio. La nuova normativa stabilisce le condizioni per la concessione del diritto d'uso delle infrastrutture pubbliche, puntando a procedure eque, trasparenti e non discriminatorie. L'opposizione da anni contesta l'operato dell'amministrazione sulla questione, definendo la gestione della fibra ottica negli anni precedenti come "completamente sbagliata" e "fallimentare". I consiglieri di “Un’altra Vico è possibile” hanno evidenziato in più occasioni, come la mancanza di un regolamento efficace ma soprattutto l'assenza di concorrenza, causata da scelte politiche sbagliate in passato, abbia portato a: tariffe elevate per i cittadini e le imprese e connessioni di scarsa qualità. La minoranza sostiene che l'amministrazione si sia accorta solo di recente dell'urgenza del problema e che l’avviso pubblico arrivi con notevole ritardo rispetto alle esigenze della cittadinanza e da quanto promesso in consiglio comunale a febbraio scorso.


Luci di Natale a Vico Equense: tra uniformità Amministrativa e creatività commerciale

Vico Equense - Con l'avvicinarsi del periodo natalizio, puntuale come ogni anno, si riaccende il dibattito pubblico a Vico Equense sulle luminarie. La discussione, che anima i caffè e i social network locali, ruota attorno ai soliti quesiti: l'illuminazione è bella o brutta? È innovativa o una replica sbiadita dell'anno passato? Ma al di là del gusto estetico collettivo, il vero fascino del Natale a Vico risiede nel vivace e, a volte, caotico contrasto tra la visione unitaria dell'amministrazione comunale e l'estro autonomo dei commercianti. L'amministrazione comunale si fa carico dell'onere (e dell'onore) di vestire le vie principali, le piazze e i punti focali della città con un unico, coerente disegno luminoso. L'obiettivo è chiaro: creare un'atmosfera natalizia diffusa, un filo conduttore che leghi idealmente le diverse frazioni, dalle Marine alla piazza centrale, fino ai borghi collinari. Queste installazioni mirano a un'estetica omogenea che possa piacere alla maggioranza, garantendo un minimo sindacale di "spirito natalizio" per residenti e turisti. La critica, in questi casi, lamenta spesso la ripetitività degli schemi o, al contrario, la troppa audacia di scelte "moderne" che poco si sposerebbero con il contesto storico. È davanti ai singoli esercizi commerciali che la narrazione si fa più variegata e interessante. I commercianti di Vico Equense, in un lodevole sforzo per attirare clienti e personalizzare il proprio spazio, esercitano la loro piena autonomia decorativa. Questa libertà genera un affascinante mosaico visivo. In definitiva, il dibattito sulle luminarie natalizie a Vico Equense non trova mai un vero vincitore. L'illuminazione pubblica tenta di dare un ordine, mentre l'iniziativa privata dei commercianti introduce il caos creativo. Forse, il vero spirito del Natale vicano risiede proprio in questa eterogeneità. Un mix imperfetto di luci a led "istituzionali" e addobbi "fai-da-te" che, insieme, creano un'atmosfera unica, specchio della comunità stessa: un po' elegante, un po' disordinata, ma sempre e comunque accogliente. E in fondo, che siano belle, brutte o uguali all'anno scorso, l'importante è che le luci si accendano, portando un po' di magia nelle notti d'inverno.

Vico Equense. Giulia Tavolaro l’arte della sala al ristorante

di Antonino Siniscalchi - Il Mattino

Vico Equense - L'accoglienza è un'arte che si nutre di ascolto, rispetto e autenticità». Giulia Tavolaro maitre del ristorante stellato Maxi di Vico Equense ha le idee chiare, una filosofia dell'ospitalità che sostiene il prestigioso "Michelin Service Award" ottenuto dalla 71ª edizione della Guida "Rossa" dell'enogastronomia. Un riconoscimento che celebra l'eccellenza nel servizio di sala: una dimensione spesso silenziosa, ma fondamentale nel definire l'identità e l'anima di un grande ristorante. Nelle motivazioni, gli ispettori non hanno dubbi: «Colonna portante di questo angolo incantevole della Costiera sorrentina, Giulia Tavolaro accoglie e guida una clientela internazionale con eleganza, gentilezza e una passione autentica. La sua determinazione trasforma ogni incontro in un'esperienza memorabile, dove l'ospite è sempre al centro e il servizio diventa la cornice perfetta che esalta la magia della proposta culinaria». Classe, misura, professionalità: tratti affinati nel tempo, fin dagli esordi. Diplomata all'Istituto Alberghiero di Vico Equense, Giulia muove i primi passi con uno stage al Don Alfonso 1890, esperienza "fondativa" destinata a segnare tutta la sua carriera. Poi arrivano realtà di altissimo livello come Le Calandre a Rubano della famiglia Alajmo e il Combal.Zero di Davide Scabin, ristoranti che hanno fatto la storia dell'alta cucina italiana.

 

Tutto torna

di Filomena Baratto

"Tutto torna": la vita ci riporta indietro quello che abbiamo dato. Tutte le nostre azioni, buone o cattive, hanno un percorso coerente. Quanto dai in bene o in male, tanto avrai. Come ti regoli con gli altri così faranno con te! Nel nostro agire dimentichiamo le reazioni ed emozioni del prossimo, mettendo al primo posto l'"io", "il più lurido dei pronomi", come lo definiva Carlo Emilio Gadda. E non poche volte calpestiamo gli altri pur di raggiungere i nostri scopi. Pochi hanno la sensibilità di non ferire. Molti si aspettano di ricevere il corrispettivo di ciò che hanno dato, come se fossero dei cambiavalute. Allo stesso modo, se infliggono duri colpi agli altri, non sospettano minimamente la loro brutta reazione. Vogliamo essere ripagati delle nostre buone azioni ed essere perdonati o almeno ignorati quando lavoriamo contro. E ancora, quando accadono brutti eventi a nostre spese, aspettiamo di vedere gli altri sotto la nostra scure. Ne siamo sicuri, forti del "tutto torna". Ma la vita non va così. Non puoi attendere la benevolenza da chi ha ricevuto bene da te, o affetto da chi hai amato e mai si è preoccupato per te, o considerazione da chi hai messo sempre al primo posto. Su tanta gente che riceve bene da noi solo qualcuno si comporterà allo stesso modo nei nostri confronti. Alcuni crederanno di meritarselo, altri che non devono niente a nessuno, altri ancora che non te lo hanno chiesto. Molti ignorano i tuoi gesti, non hanno tempo di pensarci, presi dalla loro vita. E da tutte queste esperienze nascono le nostre teorie filosofiche: se gli altri ci ignorano, anche loro saranno ignorati. Ma secondo il Vangelo non è a chi hai fatto bene che ti restituirà ciò che attendi, ma da chi non te lo aspetti. Riceverai bene o male non dalle persone con cui hai interagito, ma da chi proprio non c'entra con le tue azioni.

 

Choco Italia chiude il tour a Cava de’Tirreni

Ultima tappa dell’anno nell’antica città metelliana, dal 28 al 30 novembre su Corso Mazzini

L’antica città di Cava de’Tirreni è pronta per accogliere l’ultima tappa dell’anno di Choco Italia. In programma su Corso Mazzini, da venerdì 28 a domenica 30 novembre, la fiera itinerante del cioccolato artigianale e delle dolcezze italiane porterà con sé artigiani ed eccellenze provenienti da 7 regioni italiane. In un clima spensierato e familiare, dalle ore 10 a mezzanotte, sarà possibile passeggiare lungo il mercatino e vivere gli spettacoli pensati per grandi e piccini. Promossa dalla CNA Salerno, è organizzata e realizzata dall’Associazione Italia Eventi, con il patrocinio del Comune di Cava de’Tirreni, della Camera di Commercio di Salerno, dell’UNOE Unione Nazionale Organizzatori di Eventi e dell’Associazione The Chocolate Way. “Siamo entusiasti di confermare la nostra presenza qui a Cava con quest'evento che è sempre un record di presenze, promozione e gratificazione per tutti", dichiara Antonio Citro, presidente CNA Salerno insieme a Simona Paolillo, segretario CNA Salerno. “È stata una stagione fantastica di cui siamo molto orgogliosi. Tante le tappe in Molise, nel Lazio, in Umbria, in Basilicata e in Campania, dove abbiamo potuto raccontare l’Italia golosa, quella delle piccole produzioni di qualità. Torneremo presto con un nuovo calendario che ci permetterà di continuare a portare in giro in tutto il centro sud straordinari artigiani e produttori che portano alta la bandiera del Made in Italy. Ora ci godremo Cava de’Tirreni che unisce straordinariamente arte, storia e gastronomia di eccellenza”, sottolinea il presidente dell’Associazione Italia Eventi, Giuseppe Lupo. 

Le attività ed il programma di Choco Italia a Cava de’Tirreni 

La Fabbrica culturale europea del cioccolato itinerante è attiva tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 20. Gestita dai maestri perugini del cioccolato, l’attività laboratoriale “La storia, le origini e le fasi di lavorazione del cacao” è attesa dai bambini e dai ragazzi degli Istituti scolastici locali, disponibile anche per tutti i visitatori della fiera nell’arco dell’intera giornata.


 

Luigi Grispello riconfermato nell’Ufficio di Presidenza dell’AGIS

Rappresenterà le Unioni Regionali dell’Associazione

Luigi Grispello è stato riconfermato tra i componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’AGIS Nazionale, con l’incarico di rappresentare le Unioni Regionali dell’Associazione. La rielezione è avvenuta durante la recente assemblea, tenutasi nella sede romana, che ha confermato Francesco Giambrone alla Presidenza dell’AGIS per il prossimo triennio. Figura di spicco nel panorama delle attività cinematografiche e teatrali, l’avvocato Grispello — Presidente dell’Unione AGIS della Campania dal 2000 — ricopre numerosi incarichi di grande responsabilità nel settore dello spettacolo. "Il nostro settore – sottolinea Luigi Grispello - sta attraversando un momento di grave difficoltà che coinvolge operatori e imprese a livello nazionale. Tale complessa situazione si acuisce nel Mezzogiorno, dove il notevole divario nella distribuzione delle risorse pubbliche esaspera la crisi. Per questo, il nostro impegno è volto a suggerire e sostenere tutte le azioni necessarie che favoriscano il riequilibrio territoriale, un obiettivo cardine della Legge 106/2022 – Codice dello Spettacolo, il cui Decreto Legislativo attuativo è ancora in corso di definizione.” Insieme a Luigi Grispello, completano l’Ufficio di Presidenza dell’AGIS Nazionale Fulvio Macciardi, Luciano Messi, Lanfranco Li Cauli, Massimo Biscardi, Gilberto Santini, Patrizia Coletta, Bruno Sconocchia, Francescantonio Pollice, Antonio Buccioni, Domenico Dinoia e Pierluigi Cecchin. L'incarico di vicepresidente è assunto da Marco Parri, riconfermato anche alla guida di Federvivo.

Autunno Musicale alla Reggia di Caserta con il ciclo Classico>Romantico

Mozart e Cimarosa protagonisti con l’Orchestra da Camera di Caserta e i flautisti Mario Bruno e Federico Martino. Anteprima ad Aversa e chiusura del Beethoven Project a Capua con Laneri 

Caserta - L’Autunno Musicale – Suoni & Luoghi d’Arte prosegue alla Reggia di Caserta con il ciclo Classico>Romantico, che sabato 29 novembre 2025 alle 17.30 porterà nella Cappella Palatina un programma interamente dedicato a Mozart e Cimarosa. L’Orchestra da Camera di Caserta, diretta da Antonino Cascio, sarà affiancata dai flautisti Mario Bruno, vincitore dei più prestigiosi concorsi internazionali, e Federico Martino, recente Premio Domenico Cimarosa 2025. In programma l’Andante in do maggiore KV 315 e il Concerto in re maggiore KV 314 di Mozart, oltre alla Sinfonia Concertante in sol maggiore per due flauti e orchestra di Domenico Cimarosa, in una serata che rinnova la collaborazione con il Concorso Flautistico Internazionale Domenico Cimarosa - Agro Festival di Aversa. Fondata e diretta da Antonino Cascio, l’Orchestra da Camera di Caserta si è distinta in Italia e all’estero per l’attenzione al repertorio classico e per collaborazioni con interpreti di fama internazionale. Le sue esecuzioni sono state apprezzate per rigore filologico, eleganza espressiva e fantasia timbrica, confermandola tra le realtà cameristiche più attive del panorama nazionale. Mario Bruno, classe 1997, formatosi in Italia e in Germania, ha conquistato il primo premio al Kobe International Flute Competition 2022, il secondo premio all’ARD di Monaco e al Concorso di Ginevra. È primo flauto solista della Staatsorchester di Kassel e svolge attività concertistica in tutta Europa. Federico Martino, diplomato a Frosinone e perfezionatosi con alcuni dei massimi flautisti internazionali, collabora con importanti orchestre sinfoniche e teatri italiani e svolge un’intensa attività cameristica, oltre a essere membro dell’ensemble Alchimie Sonore.

 

mercoledì 26 novembre 2025

La Città metropolitana stanzia 500mila euro per il Faito

Vico Equense - Stanziati 500mila euro per interventi di messa in sicurezza della viabilità del Monte Faito sulla ex SS 269, per risolvere la problematica relativa ai costoni. A comunicarlo sui social è il consigliere metropolitano Giuseppe Tito (foto), con delega specifica per il Faito. La montagna, amata per i suoi boschi di faggi secolari e i panorami mozzafiato, è oggi teatro di sforzi per la riqualificazione e di indagini giudiziarie. L'evento che ha scosso maggiormente la comunità e l'opinione pubblica è stato il tragico incidente dell'aprile 2025, quando una cabina della funivia è precipitata a causa della rottura di un cavo, causando la morte di quattro persone. L'accaduto ha portato all'apertura di un'inchiesta e all'iscrizione nel registro degli indagati di numerose persone, tra dirigenti e dipendenti dell'EAV (Ente Autonomo Volturno), la società che gestisce l'impianto di risalita. A novembre 2025 sono state completate le complesse operazioni di recupero del carrello della cabina precipitata, per permettere le perizie tecniche che faranno luce sulle cause esatte del disastro. La funivia, al momento, resta chiusa al pubblico. Nonostante la chiusura dell'impianto, la montagna continua a essere frequentata e le istituzioni locali lavorano per il suo rilancio. La viabilità stradale è un punto critico. A maggio 2025, sono stati avviati i sopralluoghi per la riqualificazione e la messa in sicurezza della ex SS 269 del Faito, l'unica strada attualmente percorribile che sale da Vico Equense. Il Comune di Castellammare di Stabia ha richiesto ingenti finanziamenti per il ripristino della propria strada di accesso, a dimostrazione dell'attenzione verso il miglioramento delle infrastrutture. Il Consigliere delegato della Città Metropolitana di Napoli, Giuseppe Tito, con delega specifica per l'area, sta coordinando gli sforzi congiunti dei vari comuni per promuovere progetti di sviluppo e salvaguardia ambientale, inclusi interventi di forestazione finanziati anche con fondi PNRR. Al di là degli aspetti infrastrutturali e giudiziari, il Faito rimane un patrimonio inestimabile. La sua rigogliosa faggeta, riconosciuta per alcuni alberi monumentali, attira escursionisti e amanti della natura. La vitalità del luogo è testimoniata anche dagli eventi culturali, come il consolidato Faito Doc Festival, che a luglio 2025 ha celebrato la sua 18° edizione, portando cinema, arte e dibattiti nel bosco, dimostrando che la "montagna sul mare" continua a essere un punto di riferimento per la cultura e il turismo responsabile. 

Vico Equense. Il sindaco Aiello: «Turismo di qualità e opere pubbliche»

Il primo cittadino traccia un bilancio della sua attività «Eventi invernali e investimenti per scuole e asilo nido» 

di Vincenzo Lamberti - Metropolis

Vico Equense - Giuseppe Aiello, sindaco di Vico Equense, fa il punto della situazione sull'attività amministrativa dell'ente che governa. Sindaco, qual è il bilancio sulla stagione estiva dal punto di vista degli eventi e delle presenze turistiche? «È stata un'estate sicuramente positiva. Nell'ottica della destagionalizzazione stiamo anche già preparando il programma natalizio. Vico Equense è una città che sta puntando molto su un turismo di qualità. Noi non abbiamo l'esigenza di grandi numeri o di dover riempire le nostre strutture ricettive sia alberghiere che extra alberghiere oltre le aspettative. Abbiamo 20 alberghi, 500 B&B e case vacanze: circa seimila posti letto che sono la nostra capacità. Possiamo scegliere di fare un turismo di qualità, scegliere anche chi sono i turisti che devono arrivare e quindi anche il programma degli eventi si stabilizza in questi termini, cercando di portare avanti quelle che sono le nostre tradizioni, l'autenticità di una città che le conserva puntando sulla gastronomia che ci ha fatto poi in qualche modo riconoscere in tutto il mondo». Una ricetta che mette insieme diversi aspetti dunque? «Gastronomia, cultura, passeggiate, partiamo da qui. L'obiettivo è di valorizzare le 13 porte che sono i nostri borghi, dove tutti i turisti possono fare delle escursioni a titolo gratuito. Siamo pronti per l'accensione delle luminarie e anche qui ci sono nuove progetti per attirare turisti anche in questo periodo. Ovviamente i numeri del dopo Covid non esistono più, ma in verità, non ci interessano neanche. L'overtourism fa male alla nostra città. Noi vogliamo lavorare sulla qualità delle persone che arrivano e devono portare beneficio all'intera comunità, alle strutture ricettive, ai commercianti.

 

Vico Equense. Piscina comunale: lavori fermi

Vico Equense - I lavori per la realizzazione della piscina comunale di Vico Equense, un progetto di rigenerazione urbana atteso da tempo e finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), hanno suscitato preoccupazioni nella cittadinanza a causa di un'apparente fase di stallo. Il Comune di Vico Equense si è visto assegnare circa 3 milioni di euro dal Governo, nell'ambito del PNRR, per la riqualificazione delle aree esterne del Palazzetto dello Sport e la creazione di una piscina con annesso parcheggio interrato. L'opera è vista come un'importante infrastruttura per lo sviluppo sportivo e sociale della città, destinata a sorgere su un'area precedentemente in stato di degrado. Secondo segnalazioni recenti, i lavori per la piscina e il relativo parcheggio al Palazzetto dello Sport sono fermi da mesi, generando malcontento e interrogativi sulla gestione dell'opera. A sollevare dubbi è stato anche il Partito Democratico locale, che ha evidenziato in un post pubblico di fine luglio 2025 come l'amministrazione comunale si fosse già dimostrata incapace di presentare in tempo la documentazione necessaria per un altro progetto PNRR (il campo sportivo in via Raspolo), rischiando di perdere fondi importanti. L'incapacità amministrativa nel rispettare i termini e presentare la corretta documentazione è stata indicata come una criticità che potrebbe compromettere l'accesso ai fondi, mettendo a rischio la realizzazione delle opere. Nonostante le preoccupazioni attuali, l'amministrazione ha precedentemente annunciato, nel febbraio 2024, l'approvazione del progetto esecutivo, un passo avanti fondamentale verso la realizzazione dell'opera. L'obiettivo dichiarato era l'affidamento dei lavori entro la fine di marzo 2024, ma le segnalazioni di stallo indicano che potrebbero esserci stati ritardi significativi rispetto a questa tabella di marcia. La situazione rimane in evoluzione, con la comunità locale che attende chiarezza sul futuro di un'opera pubblica strategica per Vico Equense, la cui realizzazione dipende strettamente dal rispetto delle scadenze e delle procedure imposte dal PNRR.

Vico Equense. 30 novembre: l'ecomostro di Alimuri, il giorno della rivincita della bellezza

Vico Equense - Undici anni fa, il 30 novembre 2014, la baia di Alimuri a Vico Equense fu teatro di un evento storico che pose fine a mezzo secolo di scempio ambientale: l'abbattimento del tristemente noto "ecomostro". Quella domenica, con 1.200 microcariche esplosive, lo scheletro di cemento di un albergo abusivo mai completato collassò su se stesso, restituendo il paesaggio alla sua naturale bellezza tra gli applausi e la commozione dei presenti. La storia dell'ecomostro inizia negli anni '60, quando fu avviata la costruzione di un maxi albergo di lusso da 150 camere in un'area di altissimo valore paesaggistico, tra Vico Equense e Meta di Sorrento. I lavori, tuttavia, furono bloccati poco dopo a causa di irregolarità e battaglie legali, lasciando sul posto per i successivi cinquant'anni un'orrenda cattedrale incompiuta di cemento armato, visibile da ogni punto della costa. L'edificio, alto cinque piani per 18.000 metri cubi di volume, divenne il simbolo dell'abusivismo edilizio in Italia e un pugno nell'occhio per la Penisola Sorrentina, deturpando un tratto di costa incantevole che meritava ben altra sorte. L'abbattimento del 2014, fortemente voluto dall'amministrazione comunale e sostenuto da anni di campagne di associazioni ambientaliste come Legambiente, ha rappresentato una svolta decisiva, inviando un messaggio forte: "L'abusivismo non paga più". La demolizione, seguita da centinaia di cittadini e curiosi, ha segnato la "rivincita della bellezza sull'arroganza del cemento".