domenica 20 settembre 2009

Bersani a Fassino: basta scontri interni

«Amendola? Non lo stimo solo io. Si rinnova restando uniti»

«Occorre lavorare per l’unità e il rinnovamento. E quindi soppesare le parole ed evitare scontri interni». Pierluigi Bersani, anticipa al Mattino, alcuni temi del suo tour campano. Stamani a Salerno, nel pomeriggio ad Avellino e in serata a Napoli, alla festa nazionale di Sinistra e Libertà per discutere di Mezzogiorno con il governatore della Puglia Nichi Vendola. Alleanze, programmi: gli argomenti principali. Anche se all’ex ministro per lo Sviluppo economico e candidato alla guida del Pd preme soprattutto mandare un messaggio a chi sostiene il segretario uscente: abbassare i toni dello scontro sul congresso di ottobre altrimenti si corre il rischio di spaccare il partito. In particolare ce l’ha con Piero Fassino, coordinatore nazionale della mozione Franceschini, che appena tre giorni fa a Napoli, ha spedito attacchi pesanti contro il governatore Bassolino ed Enzo Amendola, candidato alla segreteria regionale per la mozione Bersani («È sostenuto dai potentati che per anni hanno governato la Campania», aveva detto l’ultimo segretario ds). «Manterrò rigorosamente la linea che mi sono dato fin dall’inizio: non voglio dire una parola contro nessuno. Rispetto tutti quelli che mi hanno portato fin qui, Fassino compreso, ma - spiega Bersani - mi piacerebbe che tutti quanti tenessero questo profilo. Il problema nostro non è criticar l’altro, ma ciascuno deve dire che cosa vuole fare. Poi saranno gli elettori a decidere. Mi auguro, però, che in questo dibattito le parole vengano soppesate». E su Amendola: «Ho grandissima stima di lui e non mi pare di essere il solo». Sulla stagione di Bassolino, invece, invita a guardare prima a una piattaforma comune: «Occorre rinnovamento ma con uno sforzo comune e responsabilità condivise. Vogliamo mandare avanti forze ed energie fresche, nuove. E farlo su una piattaforma che abbia un senso politico e sociale. Rilanciando una piattaforma meridionalistica. E agganciare a questo un tema di coalizioni e di rinnovamento della classe dirigente». Di nomi per la successione di Bassolino a palazzo Santa Lucia non ne farà perché «ora è il momento di fare politica». E in Campania pensa ad alleanze larghe: «Faremo a livello nazionale un appello largo a tutte le forze che stanno all’opposizione. Naturalmente, su un programma molto chiaro. Mi auguro il massimo di estensione di queste alleanze compreso l’Udc e naturalmente anche in Campania». «Una regione tutt’altro che persa», aggiunge subito dopo. (Adolfo Pappalardo il Mattino)

Pd, i circoli hanno iniziato a votare Bersani in testa seguito da Franceschini

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